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Concetti Chiave

  • Negli anni '30, l'Italia creò l'IMI e l'IRI per affrontare la crisi bancaria e industriale, sostituendo le banche in difficoltà nel credito alle industrie in crisi.
  • L'IRI divenne azionista di maggioranza di alcune banche, acquisendo il controllo di importanti imprese industriali italiane come Ansaldo, Terni e Ilva.
  • Lo Stato italiano mirava a risanare e riprivatizzare le industrie acquisite, ma l'IRI fu reso permanente a causa delle grandi difficoltà economiche.
  • Nel 1936, lo Stato italiano possedeva un numero significativo di industrie e banche, creando un'economia mista con un forte controllo statale attraverso l'IRI.
  • L'IRI ha continuato a influenzare l'economia italiana anche dopo il fascismo ed è stato liquidato solo alla fine degli anni '90.

Indice

  1. Creazione di nuovi istituti statali
  2. Intervento dello Stato nelle banche in crisi
  3. Ruolo dell'IRI nel controllo industriale
  4. Acquisizione statale delle società industriali
  5. Propositi e permanenza dell'IRI
  6. Economia mista e ruolo dell'IRI

Creazione di nuovi istituti statali

Come nuovi istituti creati dallo Stato ci furono IMI (Istituto mobiliare italiano) e IRI (istituto per la ricostruzione industriale). Le banche erano in crisi perché si erano impegnate troppo in investimenti di azioni cioè controllavano quote azionarie di fabbriche che a loro volta erano in crisi, quindi le banche entrarono in sofferenza perché detenevano importanti quote azionarie di realtà industriali che erano in crisi.

Intervento dello Stato nelle banche in crisi

Lo Stato intervenne creando l’istituto mobiliare italiano con la funzione di sostituirsi alle banche in crisi nel credito cioè è un istituto di credito pubblico con cui si sostituiscono le banche in crisi nel sostegno delle industrie a loro volta in crisi.

Ruolo dell'IRI nel controllo industriale

L’IRI, ancora più importante e che durò molto a lungo, divenne azionista di maggioranza di alcune banche in crisi e quindi ne rilevò le partecipazioni azionarie cioè le banche vennero irizzate (affittate dall’IRI) e quindi l’IRI giunse a controllare anche quote azionarie importanti e di fatto a controllare alcune tra le maggiori imprese italiane (l’Ansaldo, la Terni, l’Ilva).

Acquisizione statale delle società industriali

Attraverso l’IRI lo Stato acquisì il possesso di società industriali che prima erano private. Acquisì tecnicamente le quote che erano di possesso delle banche in crisi e quindi di fatto acquisì il controllo di questi settori industriali, anche collocati in settori molto importanti.

Propositi e permanenza dell'IRI

Il proposito era risanare le imprese e poi riprivatizzarle quindi l’idea era che l’istituto fosse un istituto provvisorio. In realtà dopo 4 anni fu proclamato permanente perché c’erano delle difficoltà enormi e perciò l’IRI rimase permanente e tutta una serie di apparati industriali rimasero nelle mani dello Stato, anche apparati industriali dei settori chiave.

Nel 1936, paradossalmente, lo Stato italiano possedeva più industrie (e banche, perché molte vennero irizzate) rispetto a tutti gli altri paesi (Urss esclusa dove non c’era la proprietà privata). Lo Stato italiano diventò di tipo banchiere, di tipo imprenditoriale, detenendo una quota dell’apparato industriale e bancario che non aveva uguali in Europa e nel mondo.

Economia mista e ruolo dell'IRI

Si creò quindi una economia mista, cioè da una parte una economia privata che venne aiutata a rafforzarsi, quella che resistette e dall’altra una economia statale controllata in particolare dall’IRI. L’IRI durò molto dopo il fascismo, è stato liquidato da Prodi alla fine degli anni ‘90; non esiste più da pochissimo quindi ebbe un ruolo fondamentale anche nel dopoguerra. L’IRI a un certo punto possedeva industrie come quella dei Pelati e dei pandori, quindi a livello esagerato

Domande da interrogazione

  1. Quali furono i motivi principali della crisi delle banche italiane negli anni '30?
  2. Le banche italiane erano in crisi perché avevano investito troppo in azioni di fabbriche che a loro volta erano in difficoltà, portando le banche a soffrire a causa delle loro partecipazioni azionarie in realtà industriali in crisi.

  3. Qual era il ruolo dell'IRI nella gestione delle crisi bancarie e industriali?
  4. L'IRI divenne azionista di maggioranza di alcune banche in crisi, rilevando le loro partecipazioni azionarie e controllando importanti imprese italiane. Lo Stato, attraverso l'IRI, acquisì il possesso di società industriali precedentemente private, con l'intento di risanarle e poi riprivatizzarle.

  5. Come si è evoluto il ruolo dell'IRI nel tempo?
  6. L'IRI, inizialmente concepito come istituto provvisorio, divenne permanente a causa delle difficoltà economiche. Ha continuato a svolgere un ruolo fondamentale anche nel dopoguerra, controllando una vasta gamma di industrie fino alla sua liquidazione alla fine degli anni '90.

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