Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • L'Irlanda fu inizialmente colonizzata da tribù celtiche nel 900 a.C., che sottomisero le popolazioni indigene con la violenza.
  • San Patrizio, nel 432, convertì gli Irlandesi al Cristianesimo, costruendo chiese e monasteri e influenzando profondamente la cultura locale.
  • Dal IX al X secolo, l'Irlanda subì invasioni scandinave, con la fondazione di città come Dublino, prima di liberarsi nel 1044.
  • La dominazione inglese iniziò nel 1170, caratterizzata da conflitti religiosi e il sistema delle "piantagioni" che espropriava le terre irlandesi.
  • Nel 1920, l'Irlanda ottenne l'autonomia dal Regno Unito, culminando nel 1948 con la proclamazione della Repubblica Irlandese.

Indice

  1. Le origini celtiche dell'Irlanda
  2. Invasioni vichinghe e caos interno
  3. Dominazione inglese e resistenza irlandese
  4. Rivolte e indipendenza irlandese
  5. La divisione dell'Irlanda e le peace lines

Le origini celtiche dell'Irlanda

La storia dell’Irlanda inizia intorno al 900 a.C. quando sbarcano sull’isola numerose tribù, di origine celtica, provenienti sia dall’Inghilterra che dalla Francia. Esse sottomettono con la violenza le popolazioni indigene e sono continuamente in conflitto fra di loro per acquistare una posizione di dominio.

Queste violente lotte intestine durano per secolo e fino a quando nel 432 non sbarca sull’isola San Patrizio. La sua opera fu immensa: convertì le popolazioni al Cristianesimo, fece costruire molte chiese e fiondò dei monasteri. Il suo carattere rude e deciso piaceva molto agli Irlandesi perché abbastanza simile al loro.

Invasioni vichinghe e caos interno

Verso i primi anni del IX secolo, sbarcano sull’isola dei navigatori e degli avventurieri provenienti dalla Norvegia e dalla Danimarca. Si spingono all’interno e fondano alcune città, fra cui Dublino. I re irlandesi, di fronte all’invasore, oppongono una resistenza individuale e nel contempo continuano a lottare fra di loro, come sempre avevano fatto. Si tratta di più di un secolo di guerre civili, rivalità e lotte interne che gettano l’isola nel caos. La dominazione scandinava termina nel 1044.

Dominazione inglese e resistenza irlandese

Nel 1170 il re d’Inghilterra e di Francia Enrico II sbarca in Irlanda, occupa tutta l’isola, dividendo le terre migliori fra i suoi baroni. Inizia la dominazione inglese che in pratica è durata fino ai tempi moderni, nonostante che gli Inglesi fossero protestanti e gli Irlandesi cattolici. La diversità di religione rese ancora più feroce la resistenza irlandese, soprattutto fra il XVI e il XVII secolo. Addirittura, nel XVII secolo, con il sistema delle “piantagioni”, gli Inglesi sottraevano le terre ai proprietari irlandesi con vari pretesti per poi consegnarli a coloni inglesi oppure a coloro che si dimostravano fedeli alla corona inglese. Anche se nel XVIII secolo furono emanate delle leggi durissime contro i cattolici (in pratica tutti gli irlandesi), l’Irlanda non fu mai sottomessa del tutto, bensì sempre pronta alla rivolta.

Rivolte e indipendenza irlandese

Nel XIX secolo, si formarono delle associazioni segrete con l’obiettivo di organizzare la rivolta contro gli Inglesi. Esse erano in gran parte finanziati da quegli Irlandesi che per carestia o a causa delle persecuzioni erano stati costretti ad emigrare, soprattutto negli Stati Uniti. Anche i deputati irlandesi al Parlamento inglese appoggiavano l’ indipendenza irlandese e perfino alcuni uomini politici inglesi cominciavano a riconoscere che la causa irlandese era giusta.

Il 24 aprile 1916, vigilia di Pasqua, a Dublino scoppia la rivolta, preparata da anni. La sommossa dura cinque giorni; gli Inglesi intervengono con l’artiglieria e con bombardamenti dal mare, causando così centinaia di morti. I ritenuti responsabili sono fucilati ed il principale capo, sir Roger Casement viene impiccato. Nonostante questo, i quattro anni che seguono sono caratterizzate da attentati e da violenze inaudite. Finalmente, nel 1920, il Parlamento britannico concede l’autonomia, dividendo l’Irlanda in due parti: Irlanda del Nord o Ulster a maggioranza protestante e Irlanda del Sud o Eire, a maggioranza cattolica.

Nel 1948, fu proclamata la Repubblica Irlandese, come Stato sovrano e indipendente.

La divisione dell'Irlanda e le peace lines

Attualmente, in Irlanda esistono ancora 99 “peace lines” che si snodano per 14 chilometri, nelle città di Belfast e Derry. Costruite tra la fine degli anni Sessanta e la fine degli anni Novanta per dividere due comunità, quella cattolica e quella protestante, in guerra anche dopo la pace del 1996. Esse sono un'eredità del trattato con il quale Londra concesse l'indipendenza all'Irlanda, fatte salve le cinque contee dell'Ulster. I primi tratti di muro furono costruiti nel 1969 in seguito allo scoppio dei cosiddetti Troubles, la fase più recente del conflitto nordirlandese.

Domande da interrogazione

  1. Quando inizia la storia dell'Irlanda secondo il testo?
  2. La storia dell'Irlanda inizia intorno al 900 a.C. con l'arrivo di tribù celtiche.

  3. Qual è stato il contributo di San Patrizio all'Irlanda?
  4. San Patrizio ha convertito le popolazioni al Cristianesimo, costruito chiese e fondato monasteri.

  5. Quali furono le conseguenze dell'invasione scandinava in Irlanda?
  6. L'invasione scandinava portò alla fondazione di città come Dublino e a più di un secolo di guerre civili e caos.

  7. Come ha reagito l'Irlanda alla dominazione inglese?
  8. L'Irlanda ha opposto resistenza feroce, soprattutto tra il XVI e il XVII secolo, e ha formato associazioni segrete nel XIX secolo per organizzare la rivolta.

  9. Cosa rappresentano le "peace lines" in Irlanda?
  10. Le "peace lines" sono muri costruiti per dividere le comunità cattolica e protestante, un'eredità del trattato di indipendenza dell'Irlanda.

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