Concetti Chiave
- La Guerra di Corea segna l'inizio del confronto ideologico globale tra blocchi Est e Ovest, con gli USA che espandono il loro intervento militare per contrastare l'influenza sovietica nei paesi post-coloniali.
- Nel 1955, la Conferenza di Ginevra segna l'inizio della distensione tra USA e URSS, basata sull'equilibrio del terrore grazie alla corsa agli armamenti nucleari.
- L'URSS reprime le rivolte nei paesi satellite per mantenere l'unità del Blocco orientale, con interventi militari significativi in Ungheria e Berlino Est.
- La Primavera di Praga del 1968 rappresenta un tentativo di riforma socialista in Cecoslovacchia, stroncato dall'intervento militare sovietico per mantenere il controllo nell'Europa orientale.
- Gli anni '60 vedono un calo di credibilità sia per l'URSS, a causa della repressione delle riforme, sia per gli USA, a causa del coinvolgimento nella guerra del Vietnam.
Indice
La guerra fredda e la Corea
La guerra di Corea rappresenta il punto culminante della guerra fredda e soprattutto il passaggio a livello mondiale del contrasto ideologico Est-Ovest che fino ad ora aveva interessato solo USA, EUROPA e URSS.
Eisenhower e la politica estera USA
Nel 1953, negli Stati Uniti sale al potere Eisenhower.
Con il nuovo presidente, gli armamenti nucleari vengono sviluppati e gli USA iniziano interventi militari in alcuni paesi del Terzo Mondo, questo per impedire che la decolonizzazione in atto apra le porte all’URSS in quei paesi che un tempo facevano parte dei vari imperi coloniali.
A volte, tali interventi sono clandestini, tramite la Cia, (il più potente servizio segreto americano) per destabilizzare i governi contrari a gli Usa come succede in Iran per rovesciare un governo che voleva essere indipendente dall’Occidente. In quest’ottica, si ha un anche intervento in Guatemala iDistensione e equilibrio nucleare
Nella seconda metà degli anni Cinquanta, inizia una certa distensione fra URSS e USA. Infatti, nel 1955 si tiene la Conferenza internazionale di Ginevra che costituisce un primo passo verso una coesistenza pacifica fra i due blocchi, chiamata anche distensione.
In realtà, non si ha la fine del bipolarismo USA/URSS, bensì una specie di equilibrio basato sul terrore. Infatti, in quegli anni le grandi potenze
• dispongono di missili intercontinentali con testate nucleari che sono in grado di colpire il nemico
• possiedono la bomba atomica e la bomba H (USA, Urss, Cina, Gran Bretagna e Francia)
Di conseguenza si ha la corsa verso l’equilibrio nucleare di cui fa parte anche la gara per la conquista dello spazio e la corsa all’influenza sugli stati del Terzo Mondo, da poco usciti dal colonialismo.
Repressioni nel blocco orientale
Nonostante la distensione, uno degli obiettivi più importanti dell’ URSS era mantenere compatto il Blocco orientale. Infatti le repressioni ordinate da Stalin avevano anche lo scopo di scoraggiare eventuali tentativi di deviazione dal modello sovietico, come invece era già successo con il maresciallo Tito in Jugoslavia.
Tuttavia, non mancano tentativi di repressione in alcuni paesi della cortina di ferro:
1) giugno 1953 - carri armati sovietici intervengono a Berlino per reprimere una rivolta di operai che chiedono un aumento di salario e soprattutto l’indipendenza dall’ URSS
2) 1956 – in Polonia viene organizzato uno sciopero che ben presto acquista un carattere antisovietico. In questo caso, però, l’ URSS preferisce arrivare ad un compromesso accettando di mettere al governo polacco un dirigente comunista non stalinista
3) 1956 – Rivoluzione ungherese. Essa parte da una protesta degli studenti ed arriva a dichiarare l’uscita dal Patto di Varsavia. Chruščëv teme che la rivolta si diffonda, che possa mettere in crisi l’egemonia sovietica e pertanto ordina all’esercito di intervenire.
I carri armati entrano così a Budapest e la rivolta è soffocata nel sangue.
Il dramma di Budapest suscitò diverse critiche e fece capire, anche nell’opinione pubblica di sinistra, che il mito socialista dell’URSS non avrebbe potuto essere realizzato.
Il fallimento del modello socialista
Dopo questi fatti sanguinosi, il governo sovietico si rende conto che qualcosa deve cambiare e che il rapporto con gli stati “satelliti” va modificato. Infatti il Cominform viene sciolto, ai governi degli stati satelliti (Romania, Ungheria, Bulgaria, Cecoslovacchia e Polonia) è concessa maggiore autonomia e possono avere rapporti economici e politici con gli stati del Blocco occidentale. Questi contatti con gli standard di vita dell’Europa occidentale crea negli abitati dell’ URSS e degli stati satelliti un’ esigenza di riforme e un desiderio di maggior liberta politica. E’ per questo che il numero dei berlinesi che lasciano la Berlino est verso la Berlino ovest aumenta, con conseguenze economiche piuttosto gravi. Per far fronte a queste”fughe”, nel 1961, le autorità della Germania orientale, decidono di costruire un muro che divide la città in due parti, decisione che solleverà molta indignazione e che comunque dimostra che il modello socialista era fallito.
Brežnev e la sovranità limitata
Nel 1964, Chruščëv viene destituito e gli succede Brežnev.
Il periodo di Brežnev congela tutte le speranze di rinnovamento che erano timidamente apparse durante il periodo di Chruščëv: ogni dissenso viene represso, e le occasioni di apertura verso l’Occidente ridotte. Fra gli interventi più significativi, abbiamo la dottrina della “sovranità limitata”, cioè l’URSS può intervenire militarmente in quei paesi satelliti in cui il socialismo viene messo in discussione
La primavera di Praga
Nel 1968, in Cecoslovacchia, si ha un tentativo di introdurre una forma nuova di socialismo, con maggiore libertà politica e di mercato e con abolizione della censura. Esso fu chiamato “un socialismo dal volto umano”, e tale movimento prende il nome di “Primavera di Praga”. Tuttavia l’URSS, temendo una ripercussione a catena su tutti gli altri stati satelliti del regime sovietico, invia le truppe del Patto di Varsavia che ristabiliscono l’ordine con la forza, a cui fa seguito un periodo di repressione
Il fallimento dei modelli politici
L’episodio di Budapest, la necessità della costruzione di un muro a Berlino e la Primavera di Praga dimostrano che il modello socialista era fallito perché si aggrappava ad un ordine autoritario, ormai perdente.
Comunque, nello stesso periodo, anche gli USA perdono di credibilità a causa della guerra del Vietnam e non sono più considerati come il simbolo della libertà.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il ruolo della guerra di Corea nella Guerra Fredda?
- Come si è manifestata la distensione tra USA e URSS negli anni '50?
- Quali sono stati i principali tentativi di repressione sovietici durante la Guerra Fredda?
- Cosa ha rappresentato la Primavera di Praga del 1968?
- Quali sono state le conseguenze della costruzione del muro di Berlino nel 1961?
La guerra di Corea ha rappresentato il punto culminante della Guerra Fredda, segnando il passaggio del contrasto ideologico Est-Ovest a livello mondiale.
La distensione si è manifestata con la Conferenza internazionale di Ginevra del 1955, che ha segnato un primo passo verso una coesistenza pacifica, pur mantenendo un equilibrio basato sul terrore nucleare.
I principali tentativi di repressione sovietici includevano l'intervento a Berlino nel 1953, la gestione della crisi in Polonia nel 1956 e la soppressione della Rivoluzione ungherese nello stesso anno.
La Primavera di Praga ha rappresentato un tentativo di introdurre un socialismo con maggiore libertà politica e di mercato in Cecoslovacchia, ma è stata repressa dall'intervento delle truppe del Patto di Varsavia.
La costruzione del muro di Berlino ha dimostrato il fallimento del modello socialista, evidenziando la necessità di impedire le fughe verso l'Occidente e sollevando indignazione internazionale.