Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • La guerra di Crimea iniziò nel 1853 con l'attacco della Russia alla Turchia per acquisire il controllo di Costantinopoli e dei Dardanelli.
  • Francia e Inghilterra, temendo l'espansione russa verso il Mediterraneo, intervennero in aiuto della Turchia contro la Russia.
  • Il Piemonte, sotto la guida di Cavour, si unì a Francia e Inghilterra nel 1855, sperando di ottenere il loro supporto contro l'Austria.
  • Nel 1855, i soldati piemontesi contribuirono alla caduta di Sebastopoli, costringendo la Russia a chiedere la pace.
  • Al congresso di pace di Parigi nel 1856, Cavour pose la questione italiana, ottenendo il sostegno delle potenze europee contro il dominio austriaco in Italia.

La guerra di Crimea e la questione italiana

Indice

  1. L'inizio della guerra di Crimea
  2. L'intervento di Francia e Inghilterra
  3. Il ruolo del Piemonte e di Cavour
  4. L'intervento italiano e il congresso di Parigi

L'inizio della guerra di Crimea

Nel 1853, lo zar di Russia, Nicola I, con lo scopo di impadronirsi di Costantinopoli, del Bosforo e dello stretto dei Dardanelli, attaccò la Turchia per terra e per mare. Tale guerra fu detta di Crimea, perché combattuta quasi esclusivamente in questa regione e nel mar Nero.

L'intervento di Francia e Inghilterra

Volendo impedire alla Russia di avere uno sboccio sul Mar Mediterraneo, la Francia e l’Inghilterra accorsero subito in aiuto alla Turchia.

Nella primavera del 1854, gli eserciti anglo-franco-turchi presero d’assalto la fortezza di Sebastopoli che i Russi seppero difendere in modo accanito; fu per questo motivo che Francia ed Inghilterra decisero di chiedere aiuto all’ Austria. Questa, pur accettando l’invito, non volle però inviare i suoi soldati in Crimea perché temeva che quando l’esercito austriaco si fosse impegnato in Oriente, il Piemonte ne avrebbe approfittato per dichiararle guerra come già era avvenuto nel 1848.

Il ruolo del Piemonte e di Cavour

Dopo la sconfitta dell’esercito piemontese durante la Prima Guerra d’Indipendenza, l’Austria aveva preso a governare l’Italia in modo ancor più tirannico ed ogni tentativo di rivolta veniva stroncato in modo spietato. L’unico stato italiano in cui veniva garantita la libertà era il Regno di Savoia dove regnava Vittorio Emanuele II il quale aveva mantenuto la Costituzione concessa da Carlo Alberto nel 1848. Era chiaro che soltanto il Piemonte avrebbe potuto opporsi in modo significativo all’Austria anche se era necessario procurarsi dei forti alleati per non correre il rischio di una nuova sconfitta. La guerra di Crimea che a prima vista sembrava un avvenimento senza importanza per il Piemonte, in realtà fornì l’occasione per trarre grandi vantaggi per la causa italiana. Infatti, con molta astuzia ed abilità diplomatica, il nuovo presidente del Consiglio, Camillo Benso conte di Cavour, nominato da Vittorio Emanuele II nel 1852 pensò che se il Piemonte fosse intervenuto a fianco della Francia e dell’Inghilterra nella guerra di Crimea, esso si sarebbe procurato l’amicizia di questi due forti stati con cui sarebbe stato possibile anche stringere un’alleanza contro l’Austria.

L'intervento italiano e il congresso di Parigi

Fu così che nel 1855, Cavour firmò un trattato con le due potenze con il quale il Piemonte si impegnava ad inviare un corpo di spedizione in Crimea. A molti Italiani tale decisione apparve una follia, ma il re Vittorio Emanuele II fece di tutto perché si realizzasse in quanto aveva ben capito il piano strategico del suo primo ministro. In Crimea furono così inviati 150.000 soldati, in massima parte bersaglieri, al comando del generale Alfonso Lamarmora

Grazie all’apporto italiano, l’8 settembre 1855, la fortezza di Sebastopoli cadeva e la Russia si vide costretta a chiedere la pace. Nel 1856, le potenze vincitrici tennero a Parigi un congresso per elaborare il trattato di pace. Il Piemonte faceva parte del gruppo delle potenze vincitrici e così Cavour ebbe la soddisfazione di sedersi, alla pari, tra i rappresentanti delle grandi potenze europee. In pieno congresso, egli prese la parola per dimostrare che per colpa del governo tirannico dell’Austria, in Italia poteva scoppiare una guerra che avrebbe avuto conseguenze deleterie anche per il resto dell’Europa. Il Congresso dette pieno appoggio al primo ministro italiano: la questione italiana era stata ormai posta e era stata quindi presa in considerazione dalle maggiori potenze europee.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'obiettivo dello zar di Russia Nicola I nel 1853?
  2. Lo zar di Russia Nicola I voleva impadronirsi di Costantinopoli, del Bosforo e dello stretto dei Dardanelli attaccando la Turchia.

  3. Perché la Francia e l'Inghilterra intervennero nella guerra di Crimea?
  4. La Francia e l'Inghilterra intervennero per impedire alla Russia di ottenere uno sbocco sul Mar Mediterraneo.

  5. Quale fu la strategia di Cavour per il Piemonte durante la guerra di Crimea?
  6. Cavour pensò che intervenendo a fianco della Francia e dell'Inghilterra, il Piemonte avrebbe potuto stringere un'alleanza contro l'Austria.

  7. Come contribuì il Piemonte alla guerra di Crimea?
  8. Il Piemonte inviò un corpo di spedizione di 150.000 soldati, principalmente bersaglieri, sotto il comando del generale Alfonso Lamarmora.

  9. Quali furono le conseguenze del Congresso di Parigi del 1856 per la questione italiana?
  10. Il Congresso di Parigi del 1856 portò la questione italiana all'attenzione delle maggiori potenze europee, con pieno appoggio al primo ministro italiano Cavour.

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