Guerra civile siriana: contestualizzazione e descrizione dell'evento

In questo appunto viene descritto la guerra civile siriana scoppiata nel 2011. Di seguito sono riportate tutta una serie di informazioni sulla repubblica araba siriana, il contesto generale e le cause che hanno portato alla guerra, la rivolta iniziale, fino ad arrivare agli sviluppi più recenti.

Informazioni salienti sulla Repubblica araba siriana

La Siria è una repubblica unitaria formata da 14 governatorati con capitale Damasco. È un paese caratterizzato da pianure fertili, alte montagne e deserti. La Siria è membro di un'organizzazione internazionale diversa dalle Nazioni Unite, il Movimento dei Paesi non allineati. Da sempre il paese è stato un luogo di tumulti e copi di stato militari, dal 1949 al 1971. Dal marzo 2011, la Siria è stata coinvolta in una guerra civile multiforme, con il coinvolgimento di numerosi paesi della regione. Di conseguenza, sul territorio siriano sono emerse una serie di finte entità politiche, tra cui l’opposizione siriana, RojavaTahrir al-Sham e il gruppo dello Stato Islamico. La Siria si trova all’ultimo posto nel Global Peace Index, in quanto è considerato il paese più violento del mondo a causa della guerra, con più di 570.000 persone morte durante i conflitti.
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Evento scatenante della guerra civile siriana

L'evento scatenante che ha causato la guerra civile in Siria è stato quando migliaia di persone sono scese in strada nel gennaio 2011 per chiedere alcune riforme politiche come le elezioni libere. In quell’occasione, i manifestanti hanno reclamato la fine delle pratiche autoritarie del regime di Assad, in vigore da quando il padre di Assad, Ḥafiz al-Assad, è diventato presidente nel 1971. Il governo siriano ha utilizzato la violenza per cercare di frenare le manifestazioni utilizzando la polizia, ma anche i militari e paramilitari. Nel 2011 si sono formate delle milizie di opposizione e nel 2012 il conflitto si è trasformato in una guerra civile vera e propria. Nei mesi successivi, alcuni di questi si sono armati formando piccoli gruppi di ribelli e durante questi scontri ci sono stati più di 60.000 morti nei primi 18 mesi del conflitto. La nascita della guerra civile siriana si può però far risalire a partire dal dopoguerra della Prima Guerra Mondiale, momento in cui Francia e Gran Bretagna stabilirono i confini dei Paesi del Medio Oriente, riunendo molti diversi gruppi etnici e religioni in Siria.

Rivolta durante la guerra civile siriana

Ecco come poi dilagò la guerra civile siriana. Nel 2011, il presidente siriano A Bashar al-Assad aveva riconosciuto realmente che c'erano state difficoltà economiche per molti abitanti della Siria e che i progressi verso la riforma politica erano stati molto lenti. Perfino la crisi ambientale ha avuto un ruolo importante nella rivolta siriana: tra il 2006 e il 2010 la Siria ha passato un periodo di siccità di estrema gravità. A causa di ciò, migliaia di famiglie di contadini sono state ridotte in povertà provocando, di conseguenza, una migrazione di massa delle popolazioni agricole verso le zone urbane. Così proprio a Darʿā, nel sud della Siria, nel 2011 si sono verificate le prime proteste da parte dei civili. Un gruppo di bambini era stato arrestato e torturato dalle autorità per aver scritto graffiti anti-regime. Per questo motivo, la popolazione locale, stanca della situazione, è scesa in strada per manifestare in modo tale da avere delle riforme politiche ed economiche, ma le forze di sicurezza hanno risposto in modo duro effettuando arresti di massa. Successivamente, con il progredire del conflitto, i gruppi intolleranti peggioravano. Man mano che aumentavano le proteste, il regime rispondeva con duri attacchi. Per difendersi, alcuni gruppi di manifestanti hanno iniziato a prendere le armi contro le forze di sicurezza. Poi nell'estate del 2011 le regioni vicino alla Siria e le Potenze mondiali, hanno iniziato a dividersi in campi pro e anti-Assad. Nel frattempo, gli Stati Uniti e l'Unione Europea erano sempre più perplessi nei confronti di Assad mentre la sua repressione continuava e il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ed altri capi di stato europei gli hanno chiesto di dimettersi nell'agosto 2011. Un blocco anti-Assad composto da Qatar, Turchia e Arabia Saudita si è formato nell'ultima metà del 2011. Gli Stati Uniti, l'UE e gli arabi La Lega ha presto introdotto sanzioni contro i membri più anziani del regime di Assad.

Sviluppi recenti della guerra in Siria

Nel 2018, il presidente Donald Trump ha deciso di ritirare i soldati statunitensi rimasti in Siria nella guerra civile siriana. L’anno successivo nel 2019, un attentato a Manbij, causato dallo Stato Islamico, ha ucciso circa 19 persone, tra cui anche 4 americani. Per tale motivo, la coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti continua ad effettuare attacchi militari contro lo Stato Islamico e fornisce supporto alle Forze Democratiche Siriane e alle forze di sicurezza interna. Quelle che inizialmente erano scoppiate come delle proteste contro il regime del presidente Assad nel 2011, si sono poi tramutate in una guerra su vasta scala tra il governo siriano, che era sostenuto da Russia e Iran, e i gruppi ribelli antigovernativi, che sostenuti da Stati Uniti, Arabia Saudita e Turchia.

Lo Stato Islamico ha cominciato ad avere il controllo del territorio in Siria a partire dal 2013. In seguito a vari attacchi terroristici disposti dallo Stato Islamico in tutta Europa nel 2015, negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Francia, con l’aiuto della Turchia, Arabia Saudita e altri partner arabi, hanno allargato la loro campagna aerea in Iraq in modo tale da includere anche la Siria. La coalizione di queste Nazioni ha fatto sì che siano state condotti più di 11.0000 attacchi aerei per colpire lo Stato Islamico in Siria. Nel frattempo, la Russia, nell'ambito della guerra civile siriana, ha deciso di iniziare a lanciare attacchi aerei contro quelli che riteneva fossero degli obiettivi appartenenti allo Stato Islamico, mentre le forze governative della Siria hanno ottenuto diverse vittorie notevoli sullo Stato Islamico, inclusa la bonifica di Palmira.