Concetti Chiave
- I governi europei, come Francia, Regno Unito e Italia, hanno accumulato grandi debiti con gli Stati Uniti per finanziare la guerra.
- Molti paesi europei hanno emesso cartamoneta oltre i limiti delle riserve auree, causando una forte inflazione nel dopoguerra.
- La Germania ha visto un'inflazione estrema poiché ha scelto di aumentare la produzione di cartamoneta anziché alzare le tasse.
- L'inflazione ha inasprito le tensioni sociali, colpendo duramente chi aveva redditi fissi, mentre industriali e commercianti potevano alzare i prezzi.
- La svalutazione del marco tedesco ha gravemente ridotto il potere d'acquisto, penalizzando soprattutto operai e impiegati.
Indice
Sforzo economico dei governi europei
Per i governi europei lo sforzo economico per finanziare la guerra è stato enorme. Francia, Regno Unito e Italia, soprattutto, hanno contratto debiti pesanti con gli Stati Uniti, infatti hanno avuto bisogno di denaro per comprare le armi e rifornimenti per i propri eserciti. In altri paesi europei coinvolti nella guerra hanno emesso grandi quantità di cartamoneta al di là dei limiti consentiti dalle riserve auree.
Il risultato di questa politica è stato che negli anni di guerra e nei primi anni del dopoguerra una violentissima inflazione ha scosso le economie di tutti i principali paesi europei.Inflazione e svalutazione in Germania
In Germania il fenomeno ha assunto un livello assolutamente incredibile in quanto i governi tedeschi, sia durante la guerra sia dopo, non hanno voluto fronteggiare le loro esigenze finanziarie ricorrendo all'incremento del prelievo fiscale come hanno fatto gli altri paesi e hanno invece basato tutta la loro azione su una ingente produzione di cartamoneta: questa scelta, dovuta anche a particolari calcoli politici, ha accelerato il processo di svalutazione del marco (la moneta tedesca) e il conseguente aumento dei prezzi.
Conseguenze sociali dell'inflazione
Una situazione di questo tipo sembra fatta apposta per inasprire le tensioni sociali. Gli industriali e i commercianti (molti dei quali già si erano arricchiti notevolmente durante la guerra) possono far fronte all'inflazione aumentando i prezzi dei prodotti (una strategia che a sua volta incoraggia ulteriormente l'inflazione). Ma chi percepisce redditi fissi o comunque non modificabili a breve termine come operai, impiegati, proprietari di immobili o dei terreni subisce danni gravissimi: lo stesso stipendio che preso a gennaio vale 100 in termini reali, a febbraio vale 90 a marzo 80 e così via. Stessa cosa si verifica per gli affitti delle case delle terre: i proprietari ci perdono gli inquilini o gli affittuari ci guadagnano perché lo stesso affitto che a gennaio vale 100 in termini reali, a febbraio vale 90, a marzo 80, e via discendendo.
Domande da interrogazione
- Quali sono state le conseguenze economiche per i paesi europei dopo la Grande Guerra?
- Come ha gestito la Germania le sue esigenze finanziarie durante e dopo la guerra?
- Chi ha subito maggiormente le conseguenze dell'inflazione post-bellica?
Dopo la Grande Guerra, i paesi europei hanno affrontato un'enorme inflazione a causa dell'emissione eccessiva di cartamoneta e dei debiti contratti, specialmente con gli Stati Uniti, per finanziare la guerra.
La Germania ha scelto di non aumentare il prelievo fiscale, ma di produrre ingenti quantità di cartamoneta, accelerando la svalutazione del marco e l'aumento dei prezzi.
Le persone con redditi fissi, come operai, impiegati e proprietari di immobili, hanno subito gravi danni poiché il valore reale dei loro guadagni diminuiva rapidamente.