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Concetti Chiave

  • Giolitti promosse la crescita industriale italiana rafforzando il protezionismo e favorendo le commesse statali, soprattutto per le industrie siderurgiche e meccaniche.
  • Durante l'età giolittiana, le piccole imprese spesso fallirono o furono assorbite da quelle più grandi, poiché non ricevevano commesse statali.
  • Giolitti gestì la conflittualità sociale trattando con i manifestanti e migliorando il tenore di vita, senza ricorrere alla forza militare.
  • Furono introdotte leggi speciali per il sud Italia con investimenti in infrastrutture, ma i risultati furono deludenti a causa di corruzione e mancanza di programmi chiari.
  • Sotto Giolitti furono realizzati importanti progetti infrastrutturali come l'Acquedotto pugliese e il polo siderurgico di Bagnoli a Napoli.

Indice

  1. Crescita industriale italiana
  2. Politica sociale di Giolitti
  3. Progetti di legge e infrastrutture

Crescita industriale italiana

In questo periodo l’Italia crebbe notevolmente e sorsero tante nuove aziende. Giolitti fu abile nel far crescere l’industria italiana rafforzando il protezionismo e utilizzando le commesse statali, cioè lo stato dava lavoro alle industrie soprattutto quelle siderurgiche e meccaniche per rafforzare la flotta e il sistema di difesa. Nell’età giolittiana ci fu una sofferta, ma doverosa revisione dell’industria italiana poiché le piccole imprese fallirono o vennero inglobate da quelle più grandi perché non ricevevano le commesse statali.

Politica sociale di Giolitti

Di fronte a una crescente conflittualità sociale, poiché il partito socialista italiano era diventato il secondo partito italiano, Giolitti non inviò mai l’esercito a sparare sui manifestanti, ma cercò sempre di trattare e di favorire l’aumento del tenore di vita assecondando le richieste degli scioperanti. Non è un caso che nacque nel 1906 la prima associazione di industriali, la Confindustria, e il primo sindacato nazionale, la CGL.

Progetti di legge e infrastrutture

Venne varato il progetto di legge per fornire ai lavoratori una protezione assicurativa. L’INA doveva essere un ente di stato che garantisse un’assicurazione sugli infortuni e sulla vecchiaia: fu però un progetto travagliato perché iniziò sotto Giolitti, proseguì a rilento e poi si bloccò per lo scoppio della guerra. Dopo la guerra venne ripreso, venne bloccato per diverso tempo e infine fu concluso dal regime fascista. Giolitti emise anche leggi speciali per il mezzogiorno. Tutte le industrie italiane si concentravano nel triangolo industriale di Milano, Torino e Genova, mentre il meridione era ancora dominato dal latifondo. Queste leggi consistevano in fondi speciali da indirizzare a investimenti in infrastrutture o attività moderne nel sud, ma i risultati furono decisamente inferiori alle aspettative perché in primo luogo molto denaro finì nelle tasche dei politici locali, in secondo luogo non esisteva un vero programma ben definito e in terzo luogo molti meridionali scelsero la via dell’emigrazione piuttosto che un lavoro incerto in patria. Sotto Giolitti venne costruito l’Acquedotto pugliese che distribuiva l’acqua a tutta l’Italia meridionale. Altra importante operazione fu la creazione a Napoli del polo siderurgico di Bagnoli, che era molto avanzato e dava molto lavoro agli italiani. Altri investimenti riguardavano strade, ferrovie, ospedali e scuole.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le strategie di Giolitti per rafforzare l'industria italiana?
  2. Giolitti rafforzò l'industria italiana attraverso il protezionismo e le commesse statali, favorendo soprattutto le industrie siderurgiche e meccaniche per potenziare la flotta e il sistema di difesa.

  3. Come affrontò Giolitti la crescente conflittualità sociale durante il suo governo?
  4. Giolitti non utilizzò mai l'esercito contro i manifestanti, ma cercò di trattare e migliorare il tenore di vita, assecondando le richieste degli scioperanti e promuovendo leggi a favore dei lavoratori.

  5. Quali furono i risultati delle leggi speciali per il mezzogiorno sotto Giolitti?
  6. Le leggi speciali per il mezzogiorno non raggiunsero le aspettative, poiché molti fondi finirono nelle mani dei politici locali, mancava un programma ben definito e molti meridionali preferirono emigrare. Tuttavia, furono realizzati progetti come l'Acquedotto pugliese e il polo siderurgico di Bagnoli.

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