Concetti Chiave
- La Fratellanza musulmana, fondata nel 1928 da Hassan al-Bannā', ha promosso un ritorno integrale all'Islam in risposta alla penetrazione delle idee occidentali.
- L'organizzazione ha avuto una rapida diffusione negli anni Trenta e Quaranta in diversi paesi tra cui Egitto, Sudan, Siria, Giordania, Iran, Punjab, Bengala, Indonesia e Malesia.
- Al-Bannā' ha sottolineato l'importanza del jihad, interpretandolo sia come lotta morale sia come lotta militare contro gli infedeli.
- Abu al-A'la al-Mawdudi ha proposto che lo Stato islamico sia governato dalla sovranità di Dio, eliminando influenze occidentali e materialistiche.
- Al-Mawdudi vede il jihad come un'azione legittima per instaurare uno Stato islamico, opponendosi a governi che ostacolano la vera fede islamica.
Indice
La diffusione della Fratellanza musulmana
All'inizio degli anni Venti nelle aree islamiche si pensa che le proposte di un ritorno integrale all'Islam possano avere un largo successo, il che è testimoniata dalla grande diffusione della Fratellanza musulmana, associazione fondata nel 1928 dall'insegnante egiziano Hassan al-Bannā' (1906-1949). La Fratellanza è una delle più importanti organizzazioni di rilancio dell'Islam sunnita e negli anni Trenta e Quaranta, oltre che in Egitto, raccoglie aderenti in Sudan, Siria, Giordania, Iran, Punjab, Bengala, Indonesia e Malesia.
Le teorie di al-Bannā'
Il punto essenziale della proprietà teorica e politica di al-Bannā', sostenuta e divulgata dalla Fratellanza musulmana, risiede nell'idea secondo la quale ciò che ha indebolito i paesi islamici è stata la penetrazione delle idee occidentali: ovvero miscredenza, avidita economica, confusione nei rapporti tra generi sono tutti elementi che vengono dall'Occidente e che hanno corrotto profondamente l'identità islamica. Un ritorno integrale all'Islam è, per al-Bannā', l'univa ancora di salvezza. Al-Bannā' rilancia l'importanza del jihad non solo some lotta morale contro il male (jihad maggiore) ma anche come specifica lotta militare contro gli infedeli (jihad minore).
L'ideologia di Abu al-A'la al-Mawdudi
Posizioni anche più mette di quelle di al-Bannā' sono elaborate da Abu al-A'la al-Mawdudi (1903-1979), un musulmano indiano che è tra u padri fondatori della rinascita dell'Islam radicale. La teoria più importante di Mawdudi suggerisce che l'azione per la restaurazione dell'Islam non dev'essere compiuta in nome del recupero di un passato ideale ma per un principio molto più urgente e nuovo: il governo dell'uomo sotto la sovranità di Dio. Tale governo deve esplicarsi in uno Stato islamico nel quale la sovranità popolare espressa attraverso un Parlamento deve essere sostituita dalla sovranità di Dio rivelata nella sua compiuta perfezione dalla Sharia, cioè dalla legge islamica ricavata dal Corano. Naturalmente in questo futuro Stato islamico non può restare alcuna traccia del materialismo e della decadenza morale dell'Occidente, che anche al-Mawdudi, come al-Bannā', considera fattori che hanno gravemente corrotto le società musulmane.
Il jihad secondo al-Mawdudi
Per raggiungere l'obiettivo dell'instaurazione di uno Stato islamico al-Mawdudi ritiene che sia perfettamente legittimo ricorrere al jihad, che non deve essere considerato solo come una guerra difensiva per la protezione del dār al-islām (cioè l'area della pace ovvero l'area nella quale è diffuso l'Islam) bensì deve essere uno strumento di azione, da usarsi contro tutti quei governi che impediscano la predicazione e la realizzazione del vero islam.
Domande da interrogazione
- Qual è l'obiettivo principale della Fratellanza musulmana secondo Hassan al-Bannā'?
- Come differisce la visione di Abu al-A'la al-Mawdudi rispetto a quella di al-Bannā'?
- Qual è il ruolo del jihad secondo al-Mawdudi?
L'obiettivo principale della Fratellanza musulmana, secondo Hassan al-Bannā', è un ritorno integrale all'Islam come unica ancora di salvezza per contrastare la penetrazione delle idee occidentali che hanno indebolito i paesi islamici.
Abu al-A'la al-Mawdudi propone che l'azione per la restaurazione dell'Islam non debba basarsi sul recupero di un passato ideale, ma piuttosto sul principio del governo dell'uomo sotto la sovranità di Dio, sostituendo la sovranità popolare con la Sharia.
Secondo al-Mawdudi, il jihad non è solo una guerra difensiva per proteggere il dār al-islām, ma uno strumento legittimo di azione contro governi che ostacolano la predicazione e la realizzazione del vero Islam.