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Sintesi

Eventi della Seconda Guerra mondiale



1. Le origini e le responsabilità.
I mesi tra la conferenza di Monaco e la seconda guerra mondiale mostrano come quella fosse una falsa pace. Al contrario della prima guerra mondiale, nella seconda la colpa fu totalmente della Germania a causa della sua politica aggressiva e delle sue mire espansionistiche. Gli stati occidentali credettero che lasciando la regione dei Sudeti a Hitler lo avrebbe fermato ma non fu così. Nel ’39 annesse alla Germania la Boemia e la Moravia e la Slovacchia si dichiarò indipendente. La Gran Bretagna lasciò la politica dell’appeasement e creò con la Francia una rete di alleanze antitedesche che comprendevano Grecia, Turchia, Romania, Belgio, Olanda e Polonia (obiettivo di Hitler, in questo modo si opponevano al suo volere anche a costo di una guerra). Mussolini occupò l’Albania e si rese conto di non poter restare neutrale, così a maggio, firmò il patto di acciaio con la Germania che imponeva l’aiuto militare delle due nazioni. Sapeva che l’Italia non era in grado di intraprendere una guerra ma Hitler lo rassicurò dicendo che sarebbe scoppiata anni dopo. L’adesione della Russia alla rete antitedesca avrebbe potuto bloccare Hitler ma decise di non intromettersi e ad agosto firmò il patto di non aggressione con la Germania che rimandava la guerra, permettendogli di armarsi, e evitava alla Germania la guerra su due fronti. Così il 1° settembre 1939 la Germania invade la Polonia e la Gran Bretagna e la Francia dichiarano guerra alla Germania mentre l’Italia dichiara la sua non belligeranza.

2. La distruzione della Polonia e l’offensiva al Nord.
Le prime settimane di guerra dimostrarono la grandezza bellica della Germania. Venne introdotta una guerra-lampo che si serviva dell’aviazione e delle forze corazzate, inoltre l’uso dei carri armati permetteva di impadronirsi del territorio in pochissimo tempo. A metà settembre Varsavia venne assediata dai tedeschi e alla fine del mese cadde, i russi si impadronirono delle regioni orientali e la Polonia scomparve. Seguì una fase d’attesa (drole de guerre: strana guerra) che permise a Hitler di riorganizzare l’esercito. I russi attaccarono la Finlandia ma fu più difficile di quanto pensassero e inflissero duri colpi ma alla fine dovette cedere. La Germania attaccò la Danimarca che si arrese senza combattere, e la Norvegia che provò a difendersi ma senza successi. Alla fine del ’40 Hitler occupava buona parte dell’Europa centro-settentrionale.

3. L’attacco a occidente e la caduta della Francia.
L’offensiva tedesca in occidente avvenne il 10 maggio 1940. L’esercito francese era il più numeroso e il più armato in Europa (aviazione, forze corazzate) ma fu sconfitto a causa degli errori dei comandanti che erano ancora legati alla vecchia concezione della guerra ed erano troppo fiduciosi nella linea Maginot che ricopriva il fronte franco-tedesco lasciando scoperto Belgio e Lussemburgo. I tedeschi invasero Belgio, Olanda e Lussemburgo e penetrarono a Sedan, nel punto debole, facendo crollare lo schieramento francese. Poi rallentarono l’offensiva per riorganizzare le forze e lasciare aperta la strada per un accordo con la Gran Bretagna che riuscì a fuggire imbarcandosi a Dunkerque. Il 14 giugno i tedeschi entrarono a Parigi e Petain (presidente del consiglio) chiese l’armistizio mentre De Gaullè chiese invano aiuto alla Gran Bretagna. L’armistizio fu firmato il 22 giugno (nella stessa località e vagone in cui si era arresa la Germania nel ’14 ) che lasciava alla Francia la metà dei territori centro-meridionali mentre gli altri passavano alla Germania. Ciò decretò la fine della Terza repubblica poiché l’Assemblea nazionale si dimise e lasciò al presidente del consiglio il compito di promulgare una nuova costituzione. Petain credeva che la sconfitta fosse colpa della classe dirigente repubblicana e così ci fu un ritorno all’ancien regime. Il regime di Vichy divenne uno stato satellite della Germania e furono interrotti i rapporti con la Gran Bretagna.

4. L’intervento dell’Italia.
Allo scoppio della guerra l’Italia aveva annunciato la sua non belligeranza giustificandola nel patto d’acciaio con l’impreparazione ad affrontare una guerra lunga. Con la sconfitta della Francia, Mussolini decise di intraprendere la guerra e anche nell’opinione pubblica si sviluppò l’illusione di una guerra facile. Così il 10 giugno 1940 Mussolini, dal balcone di Piazza Venezia, annunciava alla folla in festa l’entrata in guerra dell’Italia. Il 21 giugno attaccarono i Francesi sulle Alpi che chiesero l’armistizio che corresse leggermente i confini. Ciò mostrò l’inefficienza italiana in quanto era in maggioranza e la Francia era già sconfitta. Subì anche 2 sconfitte nel Mediterraneo dalla flotta inglese e non potè proseguire la guerra in Africa settentrionale per i pochi mezzi corazzati. La Germania offrì il suo aiuto ma Mussolini voleva che l’Italia conducesse una guerra parallela a quella tedesca (non coincidente) anche se non ne era in grado.

5. La battaglia dell’Inghilterra.
Nel giugno 1940 la Gran Bretagna si trova da sola contro la Germania e Hitler cercò di intraprendere delle trattative che vennero respinte sia dal governo che dall’opinione pubblica. Churchill (capo del governo) si oppose nettamente a Hitler e disse di voler combattere una guerra su tutti i fronti così la guerra iniziò verso luglio con l’operazione Leone marino che si basava sulla superiorità dell’aviazione per bilanciare quella inglese sul mare. Ci fu la prima battaglia aerea che distrusse Coventry. L’aviazione tedesca era contrastata da quella inglese che aveva un ottimo sistema di informazioni e avvistamenti radar. L’operazione leone marino venne rinviata a tempo indefinito e la Gran Bretagna fu la prima potenza a opporsi a Hitler. Questa guerra mostrò anche la distruzione a cui portavano l’aviazione e le bombe.

6. Il fallimento della guerra italiana: i Balcani e il Nord Africa.
Il 28 ottobre 1940 l’Italia attaccò la Grecia per bilanciare l’avanzata in Romania della Germania ma furono costretti a ritirarsi a causa della disorganizzazione e della carenza dell’equipaggiamento. Gli inglesi attaccarono in Africa e conquistarono la Cirenaica. Per evitare la definitiva cacciata dalla Libia, Mussolini, chiese aiuto alla Germania interrompendo la guerra parallela e diventando un alleato subalterno. Grazie alla Germania l’Italia riprese possesso della Cirenaica ma in Africa orientale il negus rientrava ad Addis Abeba. La Grecia e la Jugoslavia furono attaccate e sconfitte. Hitler non aveva più rivali in Europa e si concentrò sulla Russia.

7. L’attacco all’Unione Sovietica.
Nell’estate del 1941 la Germania attaccò la Russia. Stalin pensava che Hitler non avrebbe mai attaccato prima di sconfiggere la Gran Bretagna ma non fu così. I russi furono colti di sorpresa con l’operazione Barbarossa e i tedeschi riuscirono a penetrare per vari chilometri. Ma l’attacco decisivo a Mosca fu fatto troppo tardi, a ottobre e l’inverno cominciò a far rallentare gli automezzi. Hitler non era riuscito nel suo piano e doveva trattenere le sue truppe in Russia anche durante l’inverno. Stalin guidò la resistenza e la guerra divenne una guerra d’usura dove erano fondamentali le risorse materiali e umane svantaggiando la Germania.

8. L’aggressione giapponese e il coinvolgimento degli Stati Uniti.
Gli Stati uniti avevano ribadito la loro neutralità ma nel ’40 Roosevelt decise di aiutare economicamente la Gran Bretagna, rimasta sola, e interruppe i rapporti con Italia e Germania. Il 14 agosto 1941 Churchill e Roosevelt si incontrarono e firmarono la Carta atlantica in cui condannavano il fascismo e fissavano le linee per un nuovo assetto democratico che rispettasse:
- i principi di sovranità popolare e di autodecisione dei popoli
- la libertà di commercio, dei mari e delle operazioni internazionali
ma l’attacco del Giappone fu decisivo per far entrare in guerra gli Stati Uniti. Il Giappone era legato da un patto tripartitico con Italia e Germania e quando invase l’Indocina gli Stati Uniti e la Gran Bretagna reagirono con il blocco delle esportazioni. Il Giappone era un paese industrialmente sviluppato ma povero di materie prime così potè scegliere se piegarsi alle richieste delle potenze o intraprendere la guerra. Il 7 dicembre 1941 l’aviazione giapponese attaccò la flotta degli Stati Uniti a Pearl Harbor e la distrusse. Nel ’42 controllava le Filippine, la Malesia, la Birmania e l’Indonesia. Pochi giorni dopo l’Italia e la Germania dichiararono guerra agli Stati Uniti.

9. Il “nuovo ordine”. Resistenza e collaborazionismo.
Nel ’42 le potenze del Tripartito raggiunsero la massima estensione. Il Giappone dominava tutto il Sud-Est asiatico, l’Italia e la Germania controllavano 6 milioni di chilometri quadrati, poi c’erano gli alleati minori (Ungheria, Romania, Bulgaria, Slovacchia, Francia di Vichy e Serbia) e Spagna, Turchia e Svezia erano neutrali ma incluse nella sfera d’azione dell’Asse. L’Italia aveva un ruolo marginale e la Germania mandava avanti tutto grazie alla produzione dei prigionieri di guerra. Germania e Giappone costruirono un nuovo ordine, nelle zone occupate, che si basava sulla supremazia della nazione eletta e la sottomissione degli altri ma in modi diversi:
- il Giappone si appoggiò ai movimenti indipendentisti locali per combattere l’imperialismo europeo
- la Germania non concesse nulla ai popoli
la Germania riteneva inferiori i popoli slavi e voleva rendere l’Europa orientale la colonia agricola del Grande Reich e quindi eliminare tutte le industrie. La persecuzione degli ebrei, considerati i maggiori nemici, fu la più spietata e furono confinati nei ghetti, costretti a portare la stella di Davide e poi furono deportati nei campi di concentramento (lager) dove venivano sfruttati e usati come cavie per esperimenti medici. Poi venne elaborata la soluzione finale che ne prevedeva l’eliminazione nelle camere a gas (5-6 milioni). Ciò permise alla Germania di avere forza lavoro a costo zero, di produrre continuamente e un enorme prelievo di ricchezze ma costrinse Hitler a mantenere le sue truppe a causa delle varie rivolte. Si svilupparono anche gruppi antifascisti che però non riuscirono sempre a fare fronte comune. In tutti i paesi però c’era una parte della popolazione che accettò di collaborare con i dominatori e gli invasori si servirono anche degli esponenti fascisti locali. La Francia di Vichy si sottomise ancora di più quando divenne capo del governo Laval.

10. 1942-43: la svolta della guerra e la “grande alleanza”.
L’offensiva giapponese fu fermata dagli americani nelle battaglie del Mar dei Coralli, ad ovest delle Hawaii, in cui le flotte si attaccavano senza vedersi, bombardandosi a vicenda con apparecchi che decollavano dai portaerei. I tedeschi intrapresero una guerra sottomarina ma gli alleati riuscirono a limitare le perdite usando radar e razzi antisommergibile. In agosto i tedeschi a attaccarono Stalingrado (città simbolo) e a novembre i russi contrattaccarono chiudendo i tedeschi in una morsa. Hitler ordinò di combattere sacrificando un’intera armata che poi si arrese. Ciò rovesciò le sorti della guerra e divenne un simbolo di riscossa. Nello stesso tempo in Africa l’impero italo-tedesco guidato da Rommel penetrò a El Alamein ma gli inglesi, guidati da Montgomery, riuscirono a contrattaccare e, dopo lo sbarco in Marocco e in Algeria delle truppe alleate, le truppe dell’Asse dovettero arrendersi e furono allontanate eliminate dall’Africa. Gli anglo-americani e i sovietici elaborarono una strategia per battere gli alleati e sottoscrissero il Patto delle Nazioni Unite che teneva fede alla Carta atlantica e si vietava le paci separate. Ma continuavano ad esserci dissensi su dove e quando combattere:
- Stalin voleva combattere subito in Europa del Nord per evitare la pressione tedesca sulla Russia
- Churchill voleva concludere prima la guerra in Africa e poi combattere in Europa meridionale
Si scelse per la seconda e nella conferenza di Casablanca in Marocco si decise di intraprendere la guerra in Italia perché più vicina e debole a causa della crisi. Inoltre venne accordata la resa incondizionata senza patteggiamenti.

11. La caduta del fascismo l’8 settembre.
La campagna d’Italia iniziò il 12 giugno 1943 con la conquista dell’isola di Pantelleria. Un mese dopo gli alleati sbarcarono in Sicilia e la conquistarono grazie alla mal difesa. In tutta Italia si erano diffusi scioperi operai per il caro-vita, i disagi alimentari e i bombardamenti; così gli alleati furono accolti come salvatori. Ma la caduta di Mussolini fu determinata dal re. Il Gran consiglio del fascismo chiese al re di sollevare Mussolini dalla caria di comandante delle forze armate mostrando un senso di sfiducia. il 25 luglio Mussolini fu costretto a dimettersi e venne arrestato dai carabinieri. Al posto suo Badoglio divenne Capo del governo. La caduta di Mussolini venne accolta gioiosamente dal popolo che pensava di aver riconquistato la libertà e che la guerra sarebbe finita. Ma Badoglio disse di voler continuare la guerra mentre segretamente trattò con gli alleati. Ma gli anglo-americani non volevano trattare quindi l’Italia firmò l’armistizio il 3 settembre ma fu noto solo l’8 quando gli alleati sbarcarono a Salerno. Il re e il governo furono trasferiti a Brindisi e protetti dagli alleati mentre i tedeschi conquistarono il nord. Roma venne difesa dai soldati che però vennero deportati e massacrati (in Grecia venne sterminata un’intera divisione italiana).

12. Resistenza e lotta politica in Italia.
L’Italia si trovò divisa da un fronte:
- a Nord era occupata dai tedeschi
- a Sud c’era il vecchio governo con il suo governo e la sua burocrazia
il 12 settembre 1943 Mussolini venne liberato (sul Gran Sasso) da aviatori e paracadutisti e dichiarò di voler formare la Repubblica sociale italiana che si stabilì a Salò, il Partito fascista repubblicano e un nuovo esercito che combattesse a fianco della Germania. Il regime repubblichino cercò di ottenere consensi ma non li ebbe a causa della sua stretta dipendenza dalla Germania che trattava l’Italia come un paese occupato. 1000 ebrei furono deportati ad Auschwitz e il governo di Salò si occupò a fronteggiare la resistenza. I partigiani agivano soprattutto lontano dai centri abitati e facevano attacchi improvvisi ai tedeschi, mentre in città c’erano Gruppi di azione patriottica (3-4 uomini che attentavano a personalità tedesche). I tedeschi fecero varie rappresaglie come a Roma con le Fosse Ardeatine (marzo ’44) dove, in seguito all’uccisione di 33 tedeschi, vennero uccisi 335 italiani. Le bande partigiane si organizzarono anche in base all’orientamento politico:
- le Brigate Garibaldi erano formate da comunisti
- la Giustizia e Libertà erano formate da antifascisti
- le Brigate Matteotti erano formate da socialisti
si formarono vari partiti che si riunirono a Roma e costituirono il Comitato di liberazione nazionale incitando gli italiani alla resistenza. Essi si ponevano come guida e volevano la sostituzione di Badoglio che, però, era appoggiato dagli italiani. A ottobre il governo dichiarò guerra alla Germania e molti italiani combatterono con gli anglo-americani. Il dissenso tra governo e il Cln diminuì quando Togliatti formò un governo di unità nazionale guidato da Badoglio e comprendente il Cln per far finire la guerra e combattere il fascismo. Vittorio Emanuele III lasciò il posto al figlio Umberto in attesa che il popolo decidesse le sorti della monarchia. Badoglio fu sostituito da Bonomi che intensificò i rapporti tra governo e partiti. I partigiani erano guidati dalla Cln Alta Italia e si organizzarono in modo militare. La base si reclutamento si allargò e le azioni aumentarono nonostante le dure rappresaglie tedesche. Molte città furono liberate prima dell’arrivo degli alleati e in molte città furono create repubbliche partigiane. Nel ’44 l’offensiva italiana si bloccò sul fronte gotico (Rimini-La Spezia) e ci furono fraintendimenti al comando del generale inglese di sospendere le operazioni ma i contrasti vennero superati.

13. Le vittorie sovietiche e lo sbarco in Normandia.
Mentre gli anglo-americani combattevano in Italia i russi iniziarono una lenta avanzata che si sarebbe conclusa nel ’35 con la conquista di Berlino. La Russia assumeva un ruolo importante nell’alleanza. Nella conferenza interalleata di Teheran si riunirono Churchill, Roosevelt e Stalin affidarono a Stalin il compito di sbarcare sulle coste francesi, molto difficile in quanto la Germania aveva fortificato la zona costiera. Ciò fu preceduto da un lungo lavoro di preparazione e l’operazione Overlord scattò il 6 giugno 1944 preceduto da bombardamenti e paracadutisti. Nonostante la resistenza tedesca riuscirono a sbarcare in Normandia molti russi che riuscirono a liberare la Francia in 2 mesi. L’esercito di Hitler aveva l’ordine di resistere a oltranza ma l’offensiva, per errori dei comandanti, si fermò.

14. La fine del Terzo Reich.
Verso la fine del ’44 la Germania poteva dirsi sconfitta. I suoi alleati erano crollati:
- Romania e Bulgaria avevano cambiato fronte
- Finlandia e Ungheria avevano chiesto l’armistizio
- Belgrado fu liberata dai russi
- Grecia fu invasa dagli inglesi
Il territorio del Reich non era ancora stato invaso ma ci furono molti bombardamenti che colpivano la produzione industriale e il sistema di comunicazioni per demoralizzare il popolo. Hitler non voleva arrendersi e sperava in un capovolgimento usando armi segrete come l’uso di razzi telecomandati inviati in Inghilterra ma che non ebbero grandi risultati. Nella conferenza di Mosca Churchill e Stalin si divisero i balcanici in sfere di influenza che non tenevano conto della volontà dei popoli. A Yalta si incontrarono Churchill, Stalin e Roosevelt e decisero:
- di dividere la Germania in 4 zone di occupazione
- che i popoli liberati avrebbero potuto esprimersi con le elezioni
- che il governo Polacco doveva nascere da un accordo tra comunisti e occidentalisti
l’ultima offensiva tedesca fu sferrata nelle Ardenne. I sovietici liberarono la Polonia, Armata rossa l’Ungheria e gli anglo-americani penetravano in Germania incontrando una scarsissima resistenza e accerchiarono Berlino. Il 25 aprile il Cln lanciava un’insurrezione generale ma la Germania ritirò le proprie truppe e Mussolini, mentre cercava di scappare in Svizzera, fu fucilato dai partigiani e impiccato per i piedi, con l’amante, a piazzale Loreto (Milano). Il 30 aprile mentre i russi entravano a Berlino, Hitler si suicidò nel suo bunker (con la moglie dopo essersi sposato) affidando la presidenza a Donitz che chiese la resa che fu firmata il 7 maggio. Le ostilità si conclusero l’8-9 maggio ma la guerra continuava in Oriente sul fronte Giapponese.

15. La sconfitta del Giappone e la bomba atomica.
Dal 1943 gli Stati Uniti cominciarono a riconquistare le posizioni le Pacifico bombardando il territorio nipponico. Ma il Giappone non voleva arrendersi e si serviva di kamikaze (paracadutisti carichi di esplosivo che si gettavano sulle navi nemiche). Così il presidente Truman (Roosevelt era morto) decise di usare la bomba atomica (a fissione nucleare) messa a punto da un gruppo di scienziati e sperimentata in Messico. Ciò servì per interrompere velocemente la guerra e per mostrare al mondo la potenza dell’America. Cos’ il 6 agosto 1945 fu sganciata la bomba a Hiroshima e il 9 agosto a Nagasaki con conseguenze terribili (molti morti, città distrutte e effetti successivi a causa delle radiazioni). Il 15 agosto Hirohito si arrese senza condizione e la firma del 2 settembre decretò la fine del conflitto.
Estratto del documento

5. La battaglia dell’Inghilterra.

Nel giugno 1940 la Gran Bretagna si trova da sola contro la Germania e Hitler cercò di

intraprendere delle trattative che vennero respinte sia dal governo che dall’opinione pubblica.

Churchill (capo del governo) si oppose nettamente a Hitler e disse di voler combattere una

guerra su tutti i fronti così la guerra iniziò verso luglio con l’operazione Leone marino che si

basava sulla superiorità dell’aviazione per bilanciare quella inglese sul mare. Ci fu la prima

battaglia aerea che distrusse Coventry. L’aviazione tedesca era contrastata da quella inglese

che aveva un ottimo sistema di informazioni e avvistamenti radar. L’operazione leone marino

venne rinviata a tempo indefinito e la Gran Bretagna fu la prima potenza a opporsi a Hitler.

Questa guerra mostrò anche la distruzione a cui portavano l’aviazione e le bombe.

6. Il fallimento della guerra italiana: i Balcani e il Nord Africa.

Il 28 ottobre 1940 l’Italia attaccò la Grecia per bilanciare l’avanzata in Romania della Germania

ma furono costretti a ritirarsi a causa della disorganizzazione e della carenza

dell’equipaggiamento. Gli inglesi attaccarono in Africa e conquistarono la Cirenaica. Per evitare

la definitiva cacciata dalla Libia, Mussolini, chiese aiuto alla Germania interrompendo la guerra

parallela e diventando un alleato subalterno. Grazie alla Germania l’Italia riprese possesso della

Cirenaica ma in Africa orientale il negus rientrava ad Addis Abeba. La Grecia e la Jugoslavia

furono attaccate e sconfitte. Hitler non aveva più rivali in Europa e si concentrò sulla Russia.

7. L’attacco all’Unione Sovietica.

Nell’estate del 1941 la Germania attaccò la Russia. Stalin pensava che Hitler non avrebbe mai

attaccato prima di sconfiggere la Gran Bretagna ma non fu così. I russi furono colti di sorpresa

con l’operazione Barbarossa e i tedeschi riuscirono a penetrare per vari chilometri. Ma l’attacco

decisivo a Mosca fu fatto troppo tardi, a ottobre e l’inverno cominciò a far rallentare gli

automezzi. Hitler non era riuscito nel suo piano e doveva trattenere le sue truppe in Russia

anche durante l’inverno. Stalin guidò la resistenza e la guerra divenne una guerra d’usura dove

erano fondamentali le risorse materiali e umane svantaggiando la Germania.

8. L’aggressione giapponese e il coinvolgimento degli Stati Uniti.

Gli Stati uniti avevano ribadito la loro neutralità ma nel ’40 Roosevelt decise di aiutare

economicamente la Gran Bretagna, rimasta sola, e interruppe i rapporti con Italia e Germania.

Il 14 agosto 1941 Churchill e Roosevelt si incontrarono e firmarono la Carta atlantica in cui

condannavano il fascismo e fissavano le linee per un nuovo assetto democratico che

rispettasse:

- i principi di sovranità popolare e di autodecisione dei popoli

- la libertà di commercio, dei mari e delle operazioni internazionali

ma l’attacco del Giappone fu decisivo per far entrare in guerra gli Stati Uniti. Il Giappone era

legato da un patto tripartitico con Italia e Germania e quando invase l’Indocina gli Stati Uniti e

la Gran Bretagna reagirono con il blocco delle esportazioni. Il Giappone era un paese

industrialmente sviluppato ma povero di materie prime così potè scegliere se piegarsi alle

richieste delle potenze o intraprendere la guerra. Il 7 dicembre 1941 l’aviazione giapponese

attaccò la flotta degli Stati Uniti a Pearl Harbor e la distrusse. Nel ’42 controllava le Filippine, la

Malesia, la Birmania e l’Indonesia. Pochi giorni dopo l’Italia e la Germania dichiararono guerra

agli Stati Uniti.

9. Il “nuovo ordine”. Resistenza e collaborazionismo.

Nel ’42 le potenze del Tripartito raggiunsero la massima estensione. Il Giappone dominava tutto

il Sud-Est asiatico, l’Italia e la Germania controllavano 6 milioni di chilometri quadrati, poi

c’erano gli alleati minori (Ungheria, Romania, Bulgaria, Slovacchia, Francia di Vichy e Serbia) e

Spagna, Turchia e Svezia erano neutrali ma incluse nella sfera d’azione dell’Asse. L’Italia aveva

un ruolo marginale e la Germania mandava avanti tutto grazie alla produzione dei prigionieri di

guerra. Germania e Giappone costruirono un nuovo ordine, nelle zone occupate, che si basava

sulla supremazia della nazione eletta e la sottomissione degli altri ma in modi diversi:

- il Giappone si appoggiò ai movimenti indipendentisti locali per combattere

l’imperialismo europeo

- la Germania non concesse nulla ai popoli

la Germania riteneva inferiori i popoli slavi e voleva rendere l’Europa orientale la colonia

agricola del Grande Reich e quindi eliminare tutte le industrie. La persecuzione degli ebrei,

considerati i maggiori nemici, fu la più spietata e furono confinati nei ghetti, costretti a portare

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la stella di Davide e poi furono deportati nei campi di concentramento (lager) dove venivano

sfruttati e usati come cavie per esperimenti medici. Poi venne elaborata la soluzione finale che

ne prevedeva l’eliminazione nelle camere a gas (5-6 milioni). Ciò permise alla Germania di

avere forza lavoro a costo zero, di produrre continuamente e un enorme prelievo di ricchezze

ma costrinse Hitler a mantenere le sue truppe a causa delle varie rivolte. Si svilupparono anche

gruppi antifascisti che però non riuscirono sempre a fare fronte comune. In tutti i paesi però

c’era una parte della popolazione che accettò di collaborare con i dominatori e gli invasori si

servirono anche degli esponenti fascisti locali. La Francia di Vichy si sottomise ancora di più

quando divenne capo del governo Laval.

10. 1942-43: la svolta della guerra e la “grande alleanza”.

L’offensiva giapponese fu fermata dagli americani nelle battaglie del Mar dei Coralli, ad ovest

delle Hawaii, in cui le flotte si attaccavano senza vedersi, bombardandosi a vicenda con

apparecchi che decollavano dai portaerei. I tedeschi intrapresero una guerra sottomarina ma

gli alleati riuscirono a limitare le perdite usando radar e razzi antisommergibile. In agosto i

tedeschi a attaccarono Stalingrado (città simbolo) e a novembre i russi contrattaccarono

chiudendo i tedeschi in una morsa. Hitler ordinò di combattere sacrificando un’intera armata

che poi si arrese. Ciò rovesciò le sorti della guerra e divenne un simbolo di riscossa. Nello

stesso tempo in Africa l’impero italo-tedesco guidato da Rommel penetrò a El Alamein ma gli

inglesi, guidati da Montgomery, riuscirono a contrattaccare e, dopo lo sbarco in Marocco e in

Algeria delle truppe alleate, le truppe dell’Asse dovettero arrendersi e furono allontanate

eliminate dall’Africa. Gli anglo-americani e i sovietici elaborarono una strategia per battere gli

alleati e sottoscrissero il Patto delle Nazioni Unite che teneva fede alla Carta atlantica e si

vietava le paci separate. Ma continuavano ad esserci dissensi su dove e quando combattere:

- Stalin voleva combattere subito in Europa del Nord per evitare la pressione tedesca sulla

Russia

- Churchill voleva concludere prima la guerra in Africa e poi combattere in Europa

meridionale

Si scelse per la seconda e nella conferenza di Casablanca in Marocco si decise di intraprendere

la guerra in Italia perché più vicina e debole a causa della crisi. Inoltre venne accordata la resa

incondizionata senza patteggiamenti.

11. La caduta del fascismo l’8 settembre.

La campagna d’Italia iniziò il 12 giugno 1943 con la conquista dell’isola di Pantelleria. Un mese

dopo gli alleati sbarcarono in Sicilia e la conquistarono grazie alla mal difesa. In tutta Italia si

erano diffusi scioperi operai per il caro-vita, i disagi alimentari e i bombardamenti; così gli

alleati furono accolti come salvatori. Ma la caduta di Mussolini fu determinata dal re. Il Gran

consiglio del fascismo chiese al re di sollevare Mussolini dalla caria di comandante delle forze

armate mostrando un senso di sfiducia. il 25 luglio Mussolini fu costretto a dimettersi e venne

arrestato dai carabinieri. Al posto suo Badoglio divenne Capo del governo. La caduta di

Mussolini venne accolta gioiosamente dal popolo che pensava di aver riconquistato la libertà e

che la guerra sarebbe finita. Ma Badoglio disse di voler continuare la guerra mentre

segretamente trattò con gli alleati. Ma gli anglo-americani non volevano trattare quindi l’Italia

firmò l’armistizio il 3 settembre ma fu noto solo l’8 quando gli alleati sbarcarono a Salerno. Il re

e il governo furono trasferiti a Brindisi e protetti dagli alleati mentre i tedeschi conquistarono il

nord. Roma venne difesa dai soldati che però vennero deportati e massacrati (in Grecia venne

sterminata un’intera divisione italiana).

12. Resistenza e lotta politica in Italia.

L’Italia si trovò divisa da un fronte:

- a Nord era occupata dai tedeschi

- a Sud c’era il vecchio governo con il suo governo e la sua burocrazia

il 12 settembre 1943 Mussolini venne liberato (sul Gran Sasso) da aviatori e paracadutisti e

dichiarò di voler formare la Repubblica sociale italiana che si stabilì a Salò, il Partito fascista

repubblicano e un nuovo esercito che combattesse a fianco della Germania. Il regime

repubblichino cercò di ottenere consensi ma non li ebbe a causa della sua stretta dipendenza

dalla Germania che trattava l’Italia come un paese occupato. 1000 ebrei furono deportati ad

Auschwitz e il governo di Salò si occupò a fronteggiare la resistenza. I partigiani agivano

soprattutto lontano dai centri abitati e facevano attacchi improvvisi ai tedeschi, mentre in città

c’erano Gruppi di azione patriottica (3-4 uomini che attentavano a personalità tedesche). I

tedeschi fecero varie rappresaglie come a Roma con le Fosse Ardeatine (marzo ’44) dove, in

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seguito all’uccisione di 33 tedeschi, vennero uccisi 335 italiani. Le bande partigiane si

organizzarono anche in base all’orientamento politico:

- le Brigate Garibaldi erano formate da comunisti

- la Giustizia e Libertà erano formate da antifascisti

- le Brigate Matteotti erano formate da socialisti

si formarono vari partiti che si riunirono a Roma e costituirono il Comitato di liberazione

nazionale incitando gli italiani alla resistenza. Essi si ponevano come guida e volevano la

sostituzione di Badoglio che, però, era appoggiato dagli italiani. A ottobre il governo dichiarò

guerra alla Germania e molti italiani combatterono con gli anglo-americani. Il dissenso tra

governo e il Cln diminuì quando Togliatti formò un governo di unità nazionale guidato da

Badoglio e comprendente il Cln per far finire la guerra e combattere il fascismo. Vittorio

Emanuele III lasciò il posto al figlio Umberto in attesa che il popolo decidesse le sorti della

monarchia. Badoglio fu sostituito da Bonomi che intensificò i rapporti tra governo e partiti. I

partigiani erano guidati dalla Cln Alta Italia e si organizzarono in modo militare. La base si

reclutamento si allargò e le azioni aumentarono nonostante le dure rappresaglie tedesche.

Molte città furono liberate prima dell’arrivo degli alleati e in molte città furono create

repubbliche partigiane. Nel ’44 l’offensiva italiana si bloccò sul fronte gotico (Rimini-La Spezia)

e ci furono fraintendimenti al comando del generale inglese di sospendere le operazioni ma i

contrasti vennero superati.

13. Le vittorie sovietiche e lo sbarco in Normandia.

Mentre gli anglo-americani combattevano in Italia i russi iniziarono una lenta avanzata che si

sarebbe conclusa nel ’35 con la conquista di Berlino. La Russia assumeva un ruolo importante

nell’alleanza. Nella conferenza interalleata di Teheran si riunirono Churchill, Roosevelt e Stalin

affidarono a Stalin il compito di sbarcare sulle coste francesi, molto difficile in quanto la

Germania aveva fortificato la zona costiera. Ciò fu preceduto da un lungo lavoro di

preparazione e l’operazione Overlord scattò il 6 giugno 1944 preceduto da bombardamenti e

paracadutisti. Nonostante la resistenza tedesca riuscirono a sbarcare in Normandia molti russi

che riuscirono a liberare la Francia in 2 mesi. L’esercito di Hitler aveva l’ordine di resistere a

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