ZiedSarrat
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Concetti Chiave

  • Il blocco continentale di Napoleone mirava a indebolire l'Inghilterra economicamente, vietando il commercio tra l'Impero e l'Inghilterra.
  • Nonostante l'impatto negativo sull'economia inglese, il blocco non riuscì a piegare l'Inghilterra grazie al contrabbando e al suo vasto sistema commerciale-coloniale.
  • Il "controblocco" inglese colpì duramente il commercio marittimo francese, privando la Francia di beni essenziali e materie prime come zucchero e cotone.
  • Napoleone tentò di sostituire le importazioni con produzioni interne, ma le industrie francesi soffrirono significativamente per la mancanza di rifornimenti esteri.
  • A causa della crisi industriale e commerciale, gli investimenti si spostarono verso la proprietà fondiaria, accentuando il carattere rurale dell'economia francese.

Indice

  1. Conseguenze del blocco continentale
  2. Strategia economica di Napoleone
  3. Fallimento del blocco e contrabbando
  4. Effetti sul commercio francese
  5. Crisi industriale e investimenti

Conseguenze del blocco continentale

Negative furono le conseguenze, sia economiche sia politiche, del blocco continentale, deciso da Napoleone nel 1806-07.

Strategia economica di Napoleone

Vista l'impossibilità di sconfiggere militarmente la potenza inglese, incontrastata dominatrice dei mari, Napoleone progettò di piegarla economicamente, proibendo ai paesi appartenenti all'Impero di commerciare con l'Inghilterra, sia in entrata sia in uscita.

Fallimento del blocco e contrabbando

Il blocco fallì i suoi obiettivi: l'Inghilterra, che indirizzava in Europa il 40% delle sue esportazione e importava grandi quantità di cereali, ne fu duramente colpita, ma non piegata: grazie al contrabbando e all'ampiezza e all'articolazione del suo sistema commerciale-coloniale, ramificato in ogni parte del mondo, essa riuscì a superare anche le gravi crisi economiche del 1809 e 1811.

Effetti sul commercio francese

Per converso, il "controblocco" inglese danneggiò gravemente il commercio marittimo francese, facendo mancare in Francia prodotti di consumo e materie prime, come lo zucchero, il caffè, il cotone.

Crisi industriale e investimenti

Nonostante gli sforzi compiuti da Napoleone per sostituire le importazioni con produzioni interne (iniziò allora la produzione dello zucchero dalle barbabietole), le industrie francesi dipendenti da rifornimenti esteri ne risultarono penalizzate: si pensi che in un solo anno, tra il 1809 e il 1810, le importazioni di cotone grezzo crollarono da 72 a 29 milioni di franchi. In questa situazione di crisi industriale e commerciale, gli investimenti di capitale si indirizzarono in misura rilevante verso la proprietà fondiaria, accentuando il carattere rurale dell'economia francese.

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