Concetti Chiave
- Giolitti si avvicinò alla Chiesa cattolica per contrastare la crescita dei movimenti socialisti, trovando terreno fertile grazie a nuove posizioni cattoliche favorevoli alla politica attiva.
- L'enciclica "Rerum Novarum" di Papa Leone XIII ispirò un movimento cattolico che accettava i principi liberali, pur se reinterpretati in chiave cristiana.
- La Democrazia cristiana italiana, promossa da Romolo Murri, cercò di conciliare democrazia e religione, ma incontrò l'opposizione della gerarchia ecclesiastica.
- Luigi Sturzo sostenne la creazione di un partito laico-cristiano democratico, criticando i cattolici moderati e promuovendo strategie politiche autonome per la Chiesa.
- Un movimento sindacale cattolico, guidato da Guido Miglioli, si sviluppò nelle campagne padane, organizzando leghe bianche, casse rurali e associazioni contadine.
Indice
Il riavvicinamento alla chiesa
Lo sciopero generale del 1904 ebbe un'altra conseguenza importante: Giolitti ritenne necessario un riavvicinamento alla chiesa cattolica con l'obiettivo di un reciproco appoggio per far fronte al pericolo della crescita dei "Rossi" Del resto i tempi erano maturi per un passo di questo genere, dato che nello schieramento cattolico erano già emerse nuove posizioni a favore di una partecipazione alla vita politica attiva.
L'influenza della Rerum novarum
Sull'onda dell'entusiasmo provocato dalla Rerum novarum, ossia l'enciclica sulla dottrina sociale della chiesa (insieme degli insegnamenti e delle direttive della chiesa cattolica volti ad affrontare e risolvere i problemi di carattere sociale, economico e politico) emanata nel 1891 dal Papa Leone XIII, all'interno del cattolicesimo italiano si venne sviluppando infatti un orientamento favorevole ai principi liberali, anche se filtrati attraverso l'ottica cristiana. L'accettazione della situazione politica italiana si accompagnava, in conformità allo spirito cristiano, a una più ampia apertura verso i fondamentali diritti dell'intero corpo sociale, tra i quali una piena libertà sindacale, un'ampia legislazione sociale, un'efficace riforma tributaria, un concreto decentramento amministrativo, nonché un deciso allargamento del suffragio elettorale.
Il ruolo di Romolo Murri
All'interno di questo orientamento rivestì particolare importanza il sacerdote marchigiano Romolo Murri che si rese interprete appassionato di una possibile conciliazione tra democrazia e religione, tra socialismo e dottrina sociale della chiesa. Questo movimento, che poi prese il nome di Democrazia cristiana italiana, non trovò però il consenso né di Leone XIII, né del suo successore Pio X. Pertanto Murri entrò in contrasto con la gerarchia ecclesiastica e nel 1907 fu sospeso dall'esercizio sacerdotale e poi nel 1909 fu scomunicato.
Luigi Sturzo e il partito laico-cristiano
Nel frattempo in Sicilia un altro sacerdote, Luigi Sturzo, si andava convincendo della necessità di un partito laico-cristiano, a carattere democratico e popolare. Sturzo criticava aspramente i cattolici moderati e sosteneva che la chiesa dovesse elaborare i propri programmi e le proprie autonome strategie politiche.
Il movimento sindacale cattolico
Nel frattempo si era sviluppato anche un forte movimento sindacale di ispirazione cattolica, legato soprattutto all'azione di Guido m
Miglioli e alle sue "leghe bianche" che operavano particolarmente nelle campagne padane attraverso l'organizzazione di casse rurali e associazioni contadine
Domande da interrogazione
- Qual è stata la conseguenza dello sciopero generale del 1904 in relazione alla chiesa cattolica?
- Quale ruolo ha avuto l'enciclica Rerum novarum nel riavvicinamento tra chiesa e politica?
- Chi erano i principali esponenti del movimento cattolico-politico e quali erano le loro idee?
Lo sciopero generale del 1904 ha portato Giolitti a cercare un riavvicinamento con la chiesa cattolica per affrontare la crescita dei "Rossi", poiché nel mondo cattolico stavano emergendo posizioni favorevoli alla partecipazione politica attiva.
L'enciclica Rerum novarum ha ispirato un orientamento favorevole ai principi liberali all'interno del cattolicesimo italiano, promuovendo una maggiore apertura verso i diritti sociali e politici, seppur filtrati attraverso l'ottica cristiana.
Romolo Murri e Luigi Sturzo erano i principali esponenti. Murri cercava una conciliazione tra democrazia e religione, mentre Sturzo sosteneva la necessità di un partito laico-cristiano e criticava i cattolici moderati, promuovendo strategie politiche autonome per la chiesa.