Concetti Chiave
- L'economia italiana all'inizio del '900 crebbe notevolmente grazie agli interventi del liberale Giovanni Giolitti, con progressi in settori chiave come l'industria e l'agricoltura.
- Giolitti adottò una politica di mediazione sociale e trasformismo per bilanciare gli interessi delle varie componenti della società, favorendo la crescita dei sindacati.
- Il primo sciopero generale in Italia fu proclamato nel 1904, spinto dall'area rivoluzionaria guidata da Antonio Labriola, segnando un periodo di intensi conflitti sociali.
- Durante l'età giolittiana furono introdotte importanti riforme sociali, tra cui la tutela del lavoro di donne e bambini, e la nazionalizzazione delle assicurazioni sulla vita.
- L'era si concluse nel 1914 con le dimissioni di Giolitti, sostituito dal conservatore Antonio Salandra, dopo aver espanso il controllo italiano in Libia, Rodi e il Dodecaneso.
Indice
Crescita economica italiana
Agli inizi del ‘900 l’economia italiana ebbe un notevole slancio. Questa crescita fu stimolata dal liberale Giovanni Giolitti, con una serie di interventi diretti all’economia, i quali determinarono progressi nel settore dell’industria siderurgica, elettrica, chimica e cotoniera. Anche in campo agricolo si verificarono importanti miglioramenti e l’attività manifatturiera si concentrò nel “triangolo industriale” formato da Genova, Torino e Milano.
Politica interna di Giolitti
Sul piano interno, Giolitti adottò una politica di costante mediazione tra gli interessi delle diverse componenti della società e, per pacificare le parti sociali, inaugurò una politica di tipo trasformistico. Ben presto i sindacati accrebbero la propria potenza e cominciarono ad aumentare le proteste sociali.
Proteste sociali e patto Gentiloni
Nel 1904 l’area rivoluzionaria, capeggiata da Antonio Labriola, spinse le masse verso la protesta e fu proclamato il primo sciopero della storia d’Italia. Successivamente, siccome anche la chiesa voleva tornare sulla scena politica, fu emanato il “patto Gentiloni” e riuscirono nell’intento.
Riforme e fine dell'età giolittiana
Durante l’età giolittiana: fu introdotta la legislazione sociale a tutela del lavoro delle donne e dei bambini; furono nazionalizzate le assicurazioni sulla vita attraverso la costituzione dell’INA; ci fu la costruzione di infrastrutture e si decise di occupare la Libia, Rodi e le isole del Dodecaneso.
L’età giolittiana si concluse nel 1914, quando Giolitti diede le dimissioni e fu sostituito dal conservatore Antonio Salandra.