Concetti Chiave
- Il 2 agosto 1914, l'Italia dichiara ufficialmente la sua neutralità, sorprendendo il governo italiano a causa dell'ultimatum austro-ungarico alla Serbia.
- Il Patto di Londra, firmato segretamente il 26 aprile 1915, promette all'Italia territori in cambio del suo intervento a fianco delle forze dell'Intesa entro trenta giorni.
- Nonostante le pressioni interventiste, il Parlamento italiano rimane inizialmente neutralista, ma il premier Salandra, sostenuto dal re, continua a spingere per l'entrata in guerra.
- Il 23 agosto 1915, il consiglio dei ministri approva i decreti per l'entrata in guerra, mobilitando 1,5 milioni di persone, principalmente contadini, sotto il comando di Luigi Cadorna.
- Il 24 maggio 1915, l'Italia dichiara guerra all'Austria, che si era preparata con due linee difensive a nord del Trentino e lungo il fiume Isonzo.
Indice
L'ultimatum austriaco e la neutralità italiana
- il governo italiano è stato colto di sorpresa poiché l’Austria ha inviato un ultimatum alla Serbia consultandosi solo con la Germania, dando inizio a una guerra offensiva, in contrasto con il trattato della triplice alleanza
- il 2 agosto 1914 dichiara ufficialmente di rimanere neutrale
- le forze dell’Intesa vogliono portare l’Italia dalla propria parte
Il patto di Londra e le promesse territoriali
- il 26 aprile 1915, il ministro degli esteri italiano Sidney Sonnino firma con le forze dell’Intesa il patto di Londra:
1) l’Italia garantisce l’intervento al loro fianco entro trenta giorni
2) l’Italia ottiene il Trentino, l’Alto Adige, il Friuli (con Trieste e Gorizia), l’Istria (con le isole del Quarnaro), la Venezia Giulia, una parte della Dalmazia, le isole del Dodecaneso ed eventuali colonie
Le tensioni politiche interne e l'intervento
- il patte rimane segreto alle forze politiche e all’opinione pubblica fino al 1917, dopo di ché l’impegno del governo deve essere concreto e par farlo serve l’approvazione del parlamento
- gli interventisti iniziano a fare delle proteste durante le “radiose giornate di maggio”, ma la maggioranza del parlamento è ancora neutralista e legata alle idee giolittiane
- il primo ministro Salandra, essendo favorevole all’entrata in guerra ma non avendo il parlamento dalla sua parte, vuole dimettersi ma il re lo invita a restare al governo
La dichiarazione di guerra e la mobilitazione
- il 23 agosto 1915 il consiglio dei ministri approva dei decreti relativi all’entrata in guerra, dando il comando dell’esercito a Luigi Cadorna e viene indetta la mobilitazione generale di 1,5 milione di persone, soprattutto di contadini
- il 24 maggio 1915, l’Italia dichiara guerra all’Austria dopo averle inviato un ultimatum il giorno prima
- l’Austria si era preparata all’entrata in guerra dell’Italia con due linee difensive:
1) a nord del Trentino
2) a est, lungo il fiume Isonzo
Domande da interrogazione
- Qual è stata la posizione iniziale dell'Italia all'inizio della Prima Guerra Mondiale?
- Cosa prevedeva il Patto di Londra firmato dall'Italia?
- Come è avvenuta l'entrata in guerra dell'Italia?
All'inizio della Prima Guerra Mondiale, l'Italia ha dichiarato ufficialmente la sua neutralità il 2 agosto 1914, poiché l'Austria aveva inviato un ultimatum alla Serbia senza consultare l'Italia, violando il trattato della triplice alleanza.
Il Patto di Londra, firmato il 26 aprile 1915, prevedeva che l'Italia intervenisse a fianco delle forze dell'Intesa entro trenta giorni, in cambio di territori come il Trentino, l'Alto Adige, il Friuli, l'Istria, e altre regioni, mantenendo il patto segreto fino al 1917.
L'Italia è entrata in guerra il 24 maggio 1915, dichiarando guerra all'Austria dopo averle inviato un ultimatum. Il governo, guidato dal primo ministro Salandra, ha approvato decreti per l'entrata in guerra e ha mobilitato 1,5 milioni di persone, principalmente contadini.