Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • La dissoluzione della Jugoslavia iniziò con l'indipendenza di Slovenia e Croazia nel 1991, seguita da quella della Macedonia.
  • Il conflitto in Bosnia-Erzegovina scoppiò nel 1992 a causa delle divisioni etniche tra bosniaci musulmani, serbi e croati.
  • La guerra in Bosnia portò a gravi conseguenze umanitarie, con 200.000 morti e due milioni di sfollati.
  • La comunità internazionale intervenne, imponendo sanzioni alla Serbia e inviando truppe ONU per operazioni umanitarie.
  • L'accordo di Dayton del 1995 divise la Bosnia in zone di influenza serba e croato-musulmana, ponendo il paese sotto tutela internazionale.

Indice

  1. La dissoluzione della Jugoslavia
  2. La guerra civile in Bosnia
  3. Intervento internazionale e accordi di pace

La dissoluzione della Jugoslavia

La caduta dei regimi comunisti nell’Europa orientale negli ultimi anni del XX secolo, ebbero ripercussioni anche in Jugoslavia. La Jugoslavia era una repubblica federale il cui presidente Tito, dal 1945 al 1980 seppe garantire un regime comunista autonomo che garantiva più libertà rispetto all’URSS.

Nel 1991, la Slovenia e la Croazia proclamarono la propria indipendenza, La reazione dell’esercito federale, composto in maggioranza da serbi, si fece sentire immediatamente. Il conflitto durò pochissimo perché i due nuovi stati furono subito riconosciuti dalle maggiore potenze mondiali.. Più tardi anche la Macedonia ottenne la propria indipendenza e così la repubblica federale di Jugoslavia rimaneva composta soltanto da Serbia, Montenegro e Bosnia-Erzegovina.

La guerra civile in Bosnia

Nel 1992, anche la Bosnia-Erzegovina, ma nel paese scoppiò quasi subito una guerra civile, causata dalla divisione etnica esistente nel paese. Fra maggioranza bosniaca di religione islamica e minoranze serba e croata. La guerra civile aveva lo scopo di dividere il paese fra le varie comunità. Su fronti opposta nel conflitto entrarono anche la Croazia e la Serbia. La guerra prese dimensioni enormi: molte città furono distrutte, si ebbero deportazioni su base etnica e massacri e stupri di massa. Secondo fonti attendibili, pare che ci siano stati 200.000 morti e due milioni costretti a fuggire.

Intervento internazionale e accordi di pace

La comunità internazionale intervenne per riportare la pace individuando nella Serbia il principale responsabile del conflitto. La Serbia fu colpita da pesanti sanzioni economiche che la tagliarono fuori dal commercio internazionale. Inoltre le truppe dell’ONU entrarono in azione nella Bosnia per portare il proprio aiuto umanitario e per recuperare una parte del territorio perduto nella guerra. Nel 1995, con la mediazione degli Stati Uniti, a Dayton fu firmato un accordo fra serbi, musulmani e croati: la Bosnia fu spartita in due zone di influenza: una serba e l’altra croato-musulmana all’interno di uno stato federale in cui si tennero le prime elezioni politiche nel 1996. Essendo stata la regione più colpita dalla guerra, la Bosnia è stata posta sotto tutela internazionale ed ha chiesto di entrare a far parte dell’Unione Europea, con cui, nel 2007, essa ha firmato un Accordo di stabilizzazione e associazione,primo passo per l’integrazione. Nel 2010 sono stati tolti i requisiti di visto Schengen per i cittadini bosniaci.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le conseguenze immediate della proclamazione di indipendenza di Slovenia e Croazia nel 1991?
  2. La reazione dell'esercito federale, composto in maggioranza da serbi, fu immediata, ma il conflitto durò poco poiché i due nuovi stati furono subito riconosciuti dalle maggiori potenze mondiali.

  3. Quali furono le cause principali della guerra civile in Bosnia-Erzegovina nel 1992?
  4. La guerra civile scoppiò a causa della divisione etnica esistente nel paese, tra la maggioranza bosniaca di religione islamica e le minoranze serba e croata, con l'obiettivo di dividere il paese fra le varie comunità.

  5. Quali furono le misure adottate dalla comunità internazionale per riportare la pace in Bosnia?
  6. La comunità internazionale intervenne individuando nella Serbia il principale responsabile del conflitto, imponendo sanzioni economiche e inviando truppe dell'ONU per aiuti umanitari. Nel 1995, con la mediazione degli Stati Uniti, fu firmato un accordo a Dayton che spartì la Bosnia in due zone di influenza.

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