Concetti Chiave
- Gli Stati Uniti emergono dalla prima guerra mondiale come potenza mondiale, con un'economia capitalista avanzata e il controllo di mari strategici.
- Negli anni '20, l'economia USA vede una crescita esponenziale della borsa e la nascita di grandi gruppi industriali e finanziari, simili alle moderne holding.
- L'aumento della produttività e dei profitti industriali non è accompagnato da un adeguato incremento salariale, causando un eccesso di prodotti invenduti.
- Il crollo del 1929 è causato dalla vendita massiccia di azioni e dalla mancanza di regolamentazioni, portando a una crisi economica globale e milioni di disoccupati.
- Il New Deal di Roosevelt, attraverso cantieri statali, riesce a ridare lavoro a molti americani e a mitigare la crisi economica.
Indice
Ascesa economica degli Stati Uniti
A differenza di tutte le potenze europee, gli Stati Uniti escono dalla prima guerra mondiale decisamente più ricchi, diventando, dopo la Conferenza di Washington del 1921-22, con la quale ricevono dalla Gran Bretagna il controllo di alcuni mari soprattutto nel Pacifico, la prima potenza mondiale.
Gli USA sono una società capitalista avanzata, che vede in questi anni la nascita di grandi gruppi industriali e finanziari, simili alle moderne holding, e lo sviluppo esponenziale della borsa di New York. L'unico problema di questa economia è che basta il fallimento di pochi gruppi per portare al collasso tutto il sistema economico statunitense. In questi anni si parla di prima società dei consumi della storia, grazie a luoghi e servizi che favoriscono il commercio aperto a tutti, come centri commerciali e servizi postali, che sono in grado di distribuire prodotti ovunque.Crescita e squilibri economici
Intanto la produzione industriale, già elevatissima, aumenta del 64%, la produttività del lavoratore, grazie ai sofisticati macchinari, del 40% e i profitti industriali del 76%. L'aumento dei salari però, pari al 30%, è in proporzione molto più debole rispetto alla crescita sociale, gli operai vivono così in condizioni di benessere, ma i prodotti realizzati sono più numerosi di quelli realmente acquistabili.
Il crollo del 1929
Il gioco al rialzo dell'economia americana regge finché l'Europa riesce a riprendersi dalla crisi del dopoguerra e non ha più bisogno di acquistare prodotti dagli USA, che sommati a quelli già presenti vanno ad aumentare l'invenduto. Tutto ciò ha portato nel 1929 ad un crollo di alcune azioni che, non essendo state tolte dal mercato come avviene oggi, hanno generato crolli a valanga.
Inoltre moltissima gente ha iniziato a mettere in vendita le proprie azioni per non perdere denaro, portando così l'economia al collasso. La colpa principale del crollo è da attribuire alla borsa che, accecata dai forti guadagni, non é stata in grado di darsi regole. Il collasso porta dal 1929 al 1933 l'economia degli Stati Uniti in picchiata, creando più di 33 milioni di disoccupati, con ripercussioni internazionali devastanti, soprattutto in Gran Bretagna e in Germania, dove più di tre milioni di lavoratori perdono il proprio posto.
Intervento di Roosvelt e il New Deal
Nel 1932, nel pieno della crisi, viene eletto Roosvelt, che col suo New Deal (Nuovo Patto) si impegna ad intervenire fortemente, creando una serie di cantieri statali a basso livello tecnologico, in modo tale che necessitino di moltissima manodopera. Roosvelt riesce così a ridare lavoro a moltissime persone ed a trovare una soluzione alla grave crisi.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali del crollo di Wall Street nel 1929?
- Come influenzò il crollo di Wall Street l'economia globale?
- Quali furono le misure adottate da Roosvelt per affrontare la crisi economica?
- In che modo la crescita economica degli Stati Uniti prima del crollo era insostenibile?
Il crollo fu causato dal fallimento di alcuni gruppi economici, dall'eccesso di produzione rispetto alla domanda e dalla mancanza di regolamentazione della borsa, che portò a vendite di massa di azioni.
Il crollo portò a una crisi economica globale, con oltre 33 milioni di disoccupati negli Stati Uniti e gravi ripercussioni in paesi come la Gran Bretagna e la Germania.
Roosvelt introdusse il New Deal, creando cantieri statali a basso livello tecnologico per aumentare l'occupazione e stimolare l'economia.
La crescita era insostenibile perché i salari non crescevano proporzionalmente ai profitti industriali, portando a un eccesso di prodotti invenduti e dipendenza dalle esportazioni verso un'Europa in ripresa.