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Concetti Chiave

  • La conferenza di Versailles vide l'Italia confrontarsi con difficoltà territoriali, con il patto di Londra non completamente rispettato e tensioni con la Iugoslavia per la Dalmazia.
  • L'occupazione di Fiume nel 1919 fu un episodio significativo, con la promulgazione della Costituzione del Carnaro da parte di D'Annunzio e la successiva risoluzione con il trattato di Rapallo.
  • La crisi del dopoguerra colpì duramente la piccola e media borghesia e le masse operaie, portando a proteste per migliori condizioni di lavoro e un nuovo panorama politico con la nascita del Partito Popolare Italiano.
  • Il Biennio Rosso segnò un periodo di forte agitazione operaia, con scioperi e occupazioni di fabbriche, culminando in una mediazione di Giolitti per migliorare le condizioni lavorative.
  • Le elezioni del 1919 portarono a un sistema proporzionale, evidenziando la frammentazione politica con l'ascesa di partiti socialisti, popolari e liberal democratici.

Indice

  1. La conferenza di Versailles
  2. Le dimissioni di Orlando
  3. L'occupazione di Fiume
  4. Il trattato di Rapallo
  5. La nascita del partito Popolare
  6. L'ascesa di Mussolini
  7. Le elezioni del 1919
  8. Lo sciopero bianco

La conferenza di Versailles

L'Italia era particolarmente in una situazione complicata nella conferenza di Versailles, il paese era sostenuto dal presidente del consiglio Vittorio Emanuele Orlando e ministro degli esteri Sidney Sonnino. Secondo il patto di Londra l'Italia avrebbe dovuto ricevere territori ma la Iugoslavia rivendicava la Dalmazia, i rappresentanti pretesero il patto ma cercarono di ottenere Fiume in base al principio di nazionalità. La delegazione italiana dovette confrontarsi con altri leader, in particolare con il presidente americano Wilson e per protesta l'Italia abbandonò anche la conferenza temporaneamente.

Le dimissioni di Orlando

Nel frattempo Orlando si dimise e salì Francesco Saverio Nitti ma le proteste per la vittoria mutilata continuarono.

L'occupazione di Fiume

Nel settembre del 1919 infatti avvenne l'occupazione di Fiume in cui gli italiani già organizzati in Consiglio Nazionale inviarono emissari a Roma chiedendo l'annessione poi respinta a Parigi. Nitti condannò i partecipanti e inviò le truppe sotto la guida di Badoglio ma nel caos e D'Annunzio promulgò la Costituzione o carta del Carnaro.

Il trattato di Rapallo

A novembre 1920 Giolitti subentrò e firmò il trattato di Rapallo, così la Dalmazia finì alla Iugoslavia, Fiume divenne stato libero ed indipendente e infine l'Istria arrivò all'Italia. Le principali vittime di questa situazione e della guerra erano la piccola e media borghesia ma anche i piccoli proprietari e le masse di operai che cominciarono a ribellarsi attraverso proteste e scioperi per chiedere otto ore di lavoro al giorno, una ridistribuzione delle terre e salari più adeguati.

La nascita del partito Popolare

Nel 1919 Don Luigi Sturzo fondò il partito Popolare Italiano segnando il coinvolgimento dei cattolici nella vita politica, lui sosteneva il popolarismo quindi l'idea del popolo come protagonista, l'a confessionalismo perché accoglievano anche laici e il programma per i piccoli proprietari.

L'ascesa di Mussolini

Nello stesso anno, il 23 marzo, Benito Mussolini entrò nella scena politica italiana fondando il movimento dei fasci di combattimento con un manifesto chiamato il programma di San Sepolcro che richiedeva: voto alle donne, otto ore lavorative, minimo salariale.

Le elezioni del 1919

Nel novembre del 1919 si tennero le elezioni in cui venne inaugurato il sistema proporzionale, si affermarono in particolare il partito socialista, quello popolare e i gruppi liberal democratici, denotando la grande frammentazione.

Lo sciopero bianco

Nel 1920 il sindacato dei metalmeccanici aveva chiesto il rinnovo del contratto ma vengono respinti e questo crea lo sciopero bianco con la conseguenza chiusura degli stabilimenti. Le fabbriche vennero occupate e vennero organizzati in servizi armati ma il fenomeno non si espanse e quindi non si arrivò alla rivoluzione. Inoltre, Giolitti fece opera di mediazione tra CGL e industriale garantendo aumento di salari e maggiore controllo amministrativo.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali conseguenze della conferenza di Versailles per l'Italia?
  2. L'Italia si trovò in una situazione complicata, con la Iugoslavia che rivendicava la Dalmazia. Nonostante il patto di Londra, l'Italia non ottenne tutti i territori promessi, portando a proteste per la "vittoria mutilata". La situazione culminò con l'occupazione di Fiume e il trattato di Rapallo, che assegnò la Dalmazia alla Iugoslavia e Fiume come stato libero.

  3. Quali furono le richieste principali dei lavoratori italiani nel dopoguerra?
  4. I lavoratori italiani chiedevano otto ore di lavoro al giorno, una ridistribuzione delle terre e salari più adeguati. Queste richieste portarono a proteste e scioperi, riflettendo il malcontento della piccola e media borghesia e delle masse operaie.

  5. Quali furono i principali partiti politici emersi durante il Biennio Rosso?
  6. Durante il Biennio Rosso, si affermarono il partito socialista, il partito popolare e i gruppi liberal democratici. Questo periodo fu caratterizzato da una grande frammentazione politica e dall'introduzione del sistema proporzionale nelle elezioni del 1919.

  7. Come reagì il governo italiano alle occupazioni delle fabbriche nel 1920?
  8. Il governo, sotto la guida di Giolitti, mediò tra la CGL e gli industriali, garantendo un aumento dei salari e un maggiore controllo amministrativo. Nonostante le occupazioni e gli scioperi, il fenomeno non si espanse al punto di causare una rivoluzione.

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