Concetti Chiave
- Le tredici colonie inglesi in Nord America erano una parte significativa del processo di colonizzazione avvenuto nei secoli precedenti da parte di diverse potenze europee.
- Le colonie del sud sfruttavano grandi piantagioni grazie al lavoro di oltre 300 mila schiavi africani, con una società dominata da una minoranza aristocratica bianca.
- Le colonie del centro erano le più popolate e progredite, caratterizzate da tolleranza religiosa e diversità culturale, con città importanti come Filadelfia.
- Le colonie del New England si basavano economicamente su attività come la pesca, il commercio di pellicce e la manifattura, con una popolazione prevalentemente puritana.
- L'istruzione superiore e il dibattito politico erano avanzati rispetto agli standard europei, favorendo un ambiente più democratico e aperto al cambiamento.
Colonizzazione e popolazione
L’America era stata colonizzata nei due secoli precedenti da spagnoli, portoghesi, inglesi e francesi. Nel settecento il continente nordamericano era ancora quasi spopolato, c’erano tredici colonie inglesi sulla costa Atlantica con alle spalle la Louisiana francese (1682)che confinava con i possedimenti spagnoli di Messico e Florida. Nel 1762 la Louisiana passò agli spagnoli, nel 1801 tornò alla Francia ma poi due anni dopo venne inclusa negli Stati Uniti.
L'America settentrionale era il territorio di caccia per le tribù di nativi indiani “pellerossa”, erano principalmente nomadi e seguivano gli spostamenti dei bisonti. Invece le tribù canadesi avevano stabilito rapporti pacifici con i francesi ma nel 1763(dopo la guerra dei sette anni) passò agli inglesi. Francesi e spagnoli avevano sempre sfruttato le risorse senza instaurare società stanziali, per questo Canada, Louisiana e altri territori erano poco abitati. Gli inglesi, invece, popolarono il territorio, inizialmente i coloni erano minoranze religiose che scappavano, ad esempio i “padri pellegrini” giunti in Massachusetts sul Mayflower nel 1620 ma poi gli insediamenti crebbero e rimasero legami con la madrepatria sotto vari aspetti; tra le tredici colonie nel 1750 si contavano oltre 2 milioni di abitanti.Espansione e conflitti
Le colonie del sud erano cinque: Maryland, Virginia, Carolina del nord e del sud e formatasi per ultima la Georgia; qui venivano sfruttate le grandi piantagioni di zucchero, cotone, indaco e tabacco grazie a oltre 300 mila schiavi neri africani acquistati dai negrieri.
Tutto il potere qui era in mano alla minoranza di bianchi simili aristocratici e per lo più di fede anglicana. Le colonie del centro erano quattro: New York, New Jersey, Pennsylvania e Delaware, esse erano le più abitate e progredite, dotate di città (Filadelfia era la principale) e porti, c’era tolleranza religiosa e apertura culturale, infatti la popolazione era mista. Anche qui l’agricoltura era prospera, gli appezzamenti erano coltivati da operai agricoli stipendiati; i coloni, però, si spingevano sempre di più verso l’esplorazione interna e infatti ci furono più occasioni di scontro con gli indigeni ma che vennero bloccate da Giorgio III Hannover proibendo gli insediamenti ad occidente degli Allegheny.
Economia e cultura
Le quattro colonie più a nord erano: Massachusetts, New Hampshire, Connecticut, Rhode Island insieme formavano la regione New England. La popolazione era per lo più inglese e scozzese, di religione puritana. Qui le risorse economiche provenivano soprattutto dal legname pregiato che si utilizzava per navi da pesca (che era molto praticata) e scafi da flotta. Prosperava anche la manifattura locale e il commercio di pellicce, cereali e merluzzo salato. L’agricoltura era meno importante ma esisteva una piccola proprietà contadina per i mercati locali. Ricordando che molti coloni avevano raggiunto l’America per scappare da persecuzioni e povertà, bisogna anche considerare le difficoltà legate al rapporto con i nativi oltre all’adattamento alle diverse condizioni ambientali. Proprio dalla voglia di conquista e indipendenza nasce la tendenza all’individualismo tipico della società americana: battersi per ottenere il successo personale. Rispetto agli standard europei, in America si diffuse di più l’istruzione e l'insegnamento sia superiore che universitario, come si evince dalla fondazione dei campus di Harvard, Yale e Princeton che risale alla prima rivoluzione americana. Divenne molto importante il dibattito politico per le elezioni dei rappresentanti nelle varie assemblee di governo; una metodologia molto democratica se confrontata all’assolutismo europeo che c’era a quel tempo. La coesistenza di diverse nazionalità rese quei popoli più aperti e tolleranti rispetto alla media ma soprattutto, poco disposti a sottostare passivamente al dominio della madrepatria.
Domande da interrogazione
- Quali erano le principali potenze coloniali in America nei secoli precedenti al Settecento?
- Qual era la situazione demografica e sociale delle tredici colonie inglesi nel 1750?
- Quali erano le principali attività economiche nelle colonie del New England?
- Come influenzò la voglia di conquista e indipendenza la società americana?
- Quali furono le conseguenze della coesistenza di diverse nazionalità nelle colonie americane?
Nei due secoli precedenti al Settecento, l'America era stata colonizzata principalmente da spagnoli, portoghesi, inglesi e francesi.
Nel 1750, le tredici colonie inglesi contavano oltre 2 milioni di abitanti. Le colonie del sud erano dominate da una minoranza di bianchi aristocratici, mentre quelle del centro erano le più abitate e progredite, con una popolazione mista e tolleranza religiosa.
Nel New England, le principali attività economiche includevano la pesca, la costruzione di navi, la manifattura locale e il commercio di pellicce, cereali e merluzzo salato.
La voglia di conquista e indipendenza contribuì a sviluppare un forte individualismo nella società americana, spingendo le persone a lottare per il successo personale e a diffondere l'istruzione e il dibattito politico.
La coesistenza di diverse nazionalità rese le colonie più aperte e tolleranti, e meno disposte a sottostare passivamente al dominio della madrepatria, favorendo un ambiente più democratico rispetto all'Europa dell'epoca.