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Concetti Chiave

  • La borghesia dell'Ottocento dominava come classe sociale proprietaria dei mezzi di produzione, composta da banchieri, imprenditori e intellettuali.
  • La vita borghese era caratterizzata da un'identità nazionale forte e un amore per la patria, con abitudini uniformi e un tenore di vita agiato.
  • La classe operaia, prevalentemente impiegata nelle industrie, viveva in condizioni di estrema povertà e sfruttamento lavorativo.
  • Gli operai, inclusi artigiani e contadini, affrontavano giornate lavorative estenuanti in ambienti malsani e pericolosi.
  • La vita degli operai era segnata dall'isolamento sociale, con famiglie che abitavano in condizioni abitative degradate.

Indice

  1. La borghesia nell'Ottocento
  2. Condizioni della classe operaia

La borghesia nell'Ottocento

La classe sociale dominante negli ultimi decenni dell’Ottocento fu ancora la borghesia: la borghesia era la classe sociale proprietaria dei mezzi di produzione e che investiva i propri capitali per ottenere un profitto. Erano considerati borghesi diverse figure sociali: i banchieri, i proprietari di medie e grandi aziende agrarie, gli imprenditori industriali, i commercianti, gli intellettuali, ecc.

La classe borghese aveva un suo stile di vita, abitudini uniformi, case uguali situate nei quartieri residenziali, i giovani frequentavano le migliori scuole e università e i borghesi ricchi e spensierati potevano dedicarsi allo sport per puro divertimento. In tutti i settori della borghesia si diffuse ben presto l’ideologia del nazionalismo: alla sua base c’era una fortissima volontà di identificarsi con la propria nazione e un forte amore per la propria patria.

Condizioni della classe operaia

Dopo la Grande depressione molti cittadini e artigiani avevano cambiato lavoro occupandosi nelle acciaierie, nelle miniere, nelle costruzioni edili. Alla fine dell’Ottocento, circa i due terzi della popolazione che lavorava nelle grandi città erano impiegati nelle industrie. L’essere proletari divenne una condizione sociale comune a milioni di uomini che condividevano abitudini, stili di vita e progetti per il futuro. Era proletario chi, non disponendo di altro che della propria capacità di lavorare, trovava occupazione come operaio nelle fabbriche. Il termine operaio indicava le diverse figure sociali quali l’artigiano, il contadino, le donne e i bambini. La classe operaia visse una condizione di miseria e sfruttamento: i salari erano bassissimi, si lavorava sei giorni alla settimana fino a 15 ore al giorno, i ritmi di lavoro erano massacranti, l’ambiente malsano e pericoloso. L’operaio viveva in una condizione di forte isolamento, la famiglia abitava in case quasi sempre fatiscenti e prive di servizi igienici nei quartieri più miserabili della città.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la classe sociale dominante nell'Ottocento e quali erano le sue caratteristiche principali?
  2. La classe sociale dominante nell'Ottocento era la borghesia, proprietaria dei mezzi di produzione e investitrice di capitali per profitto. Comprendeva banchieri, imprenditori, commercianti e intellettuali, con uno stile di vita uniforme e un forte nazionalismo.

  3. Quali erano le condizioni di vita della classe operaia alla fine dell'Ottocento?
  4. La classe operaia viveva in condizioni di miseria e sfruttamento, con salari bassissimi, orari di lavoro estenuanti fino a 15 ore al giorno, e abitazioni fatiscenti nei quartieri più poveri delle città.

  5. Come si trasformò la composizione della forza lavoro dopo la Grande depressione?
  6. Dopo la Grande depressione, molti cittadini e artigiani cambiarono lavoro, impiegandosi nelle acciaierie, miniere e costruzioni edili, con circa due terzi della popolazione urbana impiegata nelle industrie alla fine dell'Ottocento.

Domande e risposte

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