Concetti Chiave
- La seconda battaglia della Marna, parte dell'offensiva tedesca del 1918, si conclude con la sconfitta dei tedeschi, respinti dalla Marna tra il 15 e il 17 luglio.
- Il comando tedesco, di fronte alla superiorità numerica e tecnologica degli Alleati, si ritira strategicamente per ridurre il fronte e ritardare la sconfitta inevitabile.
- L'8 agosto segna una svolta critica con l'attacco anglo-americano ad Amiens, che sfonda le linee tedesche senza possibilità di contrattacco.
- Settembre 1918 è disastroso per gli Imperi centrali: l'esercito ottomano viene sconfitto in Mesopotamia, e la Bulgaria si arrende il 29 settembre.
- L'Impero austro-ungarico crolla sotto le spinte indipendentiste, con la nascita della Cecoslovacchia e la formazione della Jugoslavia, rendendo insostenibile la situazione interna.
Indice
La battaglia della Marna
La seconda battaglia della Marna (che costituisce la quinta offensiva dell’invasione tedesca della Francia nel 1918), fatta di furibondi combattimenti concentrati in soli tre giorni (15-17 luglio), vede l’esercito tedesco battuto e respinto lontano dal fiume. Nel frattempo, nel giugno-luglio, un esercito anglo-egiziano conquista la Siria alla Turchia, e un esercito anglo-franco-greco (la cosiddetta “armata balcanica”), invade la Bulgaria.
Strategie tedesche in ritirata
Il comando supremo tedesco, che vede crescere in Francia la superiorità numerica e ora anche di armamento dei suoi nemici, a causa dell’afflusso sempre più imponente di uomini e materiali americani, sfrutta il fatto di combattere lontano dai confini della Germania per ridurre la forza d’urto nemica, cedendo intelligentemente terreno, arretrando verso posizioni meglio difendibili, e accorciando, con la ritirata, la lunghezza del fronte.
Ma tutto ciò avviene ormai senz’altra prospettiva che quella di ritardare il più possibile il momento di una sconfitta ormai inevitabile. Tale momento finisce poi per sopraggiungere prima del previsto.La giornata nera di Ludendorff
L’8 agosto appunto, un attacco su Amiens da parte dell’esercito anglo-americano (che ha già riguadagnato la Somme), con un’enorme quantità di cannoni e di munizioni americane e con circa 500 carri armati inglesi di nuovo e più perfezionato modello, apre una breccia profonda nelle trincee tedesche, senza che Ludendorff, privo di riserve in quel tratto del fronte, possa richiuderla con una ritirata strategica, tanto che lui stesso parla di “giornata nera dell’esercito tedesco”.
La resa dell'Impero ottomano
Dopo la giornata dell’8 agosto infatti, l’esercito tedesco si ritira verso il confine della Germania senza più essere in grado di ricreare una linea continua di difesa da cui riprendere la guerra di posizione. Il mese di settembre è disastroso soprattutto per l’Impero ottomano, che vede il suo ultimo esercito fuori della Turchia vera e propria annientato in Mesopotamia dagli Inglesi, e per la Bulgaria, invasa in profondità dall’“armata balcanica” dell’Intesa. Incapace di reggerne l’urto, la Bulgaria si arrende senza condizioni, il 29 settembre 1918. Il 31 ottobre si arrende anche la Turchia. La resa della Bulgaria rende insostenibile la situazione dell’Austria-Ungheria che, internamente lacerata dai contrasti delle nazionalità, economicamente del tutto prostrata, e con le sue truppe migliori sul Piave, può ora venire attaccata in forze dall’“armata balcanica”.
La dissoluzione dell'Austria-Ungheria
Il tentativo tardivo e disperato compiuto dall’imperatore il 17 ottobre, di salvare il suo Impero stabilendo la natura federativa, naufraga di fronte ai processi di scissione già in atto. Nel corso dell’ottobre, infatti, senza che nessuna autorità imperiale osi neppure tentare la repressione, i deputati cechi e quelli slovacchi proclamano a Praga la nascita della Cecoslovacchia indipendente, mentre l’Unione jugoslava proclama a Zagabria dopo il patto di Corfù , l’unificazione tra di loro e con la Serbia di tutti i territori slavi che erano degli Asburgo, in modo che ne risulti un nuovo regno di Jugoslavia. Nella stessa Ungheria prevalgono ormai le spinte indipendentiste.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'esito della seconda battaglia della Marna?
- Come ha reagito il comando supremo tedesco alla crescente superiorità numerica e di armamento degli Alleati?
- Quali eventi hanno segnato il mese di settembre 1918 per l'Impero ottomano e la Bulgaria?
- Quali sviluppi hanno portato al crollo dell'Impero austro-ungarico?
L'esercito tedesco è stato battuto e respinto lontano dal fiume Marna durante la seconda battaglia della Marna, che si è svolta dal 15 al 17 luglio 1918.
Il comando supremo tedesco ha cercato di ridurre la forza d'urto nemica arretrando verso posizioni meglio difendibili e accorciando il fronte, ma senza prospettive di vittoria, solo per ritardare l'inevitabile sconfitta.
Nel settembre 1918, l'ultimo esercito ottomano fuori dalla Turchia è stato annientato in Mesopotamia dagli Inglesi, mentre la Bulgaria è stata invasa dall'armata balcanica e si è arresa senza condizioni il 29 settembre.
L'Impero austro-ungarico è crollato a causa delle spinte indipendentiste interne, con la proclamazione della Cecoslovacchia indipendente e l'unificazione dei territori slavi in Jugoslavia, rendendo insostenibile la situazione dell'Austria-Ungheria.