Concetti Chiave
- La crisi economica del 1929 colpisce duramente la Germania, con sei milioni di disoccupati nel 1932, creando terreno fertile per l'ascesa del nazismo.
- Il Partito Nazionalsocialista, guidato da Hitler, cresce rapidamente in consenso grazie al suo nazionalismo aggressivo, razzismo estremo e violenze contro i nemici.
- La maggioranza degli iscritti al partito è composta da giovani sotto i quarant'anni, attratti dalla ribellione verso le vecchie generazioni e dalla propaganda nazionalista.
- Hitler diventa Primo Ministro nel gennaio 1933 e sfrutta l'incendio del Parlamento per sospendere i diritti costituzionali e instaurare un regime autoritario.
- Con il 44% dei voti alle elezioni del marzo 1933, Hitler ottiene pieni poteri, eliminando il Parlamento e decretando la fine della Repubblica di Weimar.
Indice
La crisi economica e l'ascesa del nazismo
La crisi del 1929 colpisce durevolmente la Germania; nel 1932 i disoccupati sono quasi sei milioni, quindi un lavoratore su tre è disoccupato.
I governi che si succedono dal 1930 al 1932 non riescono a trovare una soluzione alla gravità della situazione.
In questa situazione, il piccolo partito fondato da Hitler, la Nsdap (Partito Nazionalsocialista), riscuote un consenso crescente, ottenendo buoni risultati nelle elezioni degli anni seguenti.
Il Nazismo fonda il suo successo su tre elementi:
• Nazionalismo estremamente aggressivo;
• Razzismo estremo;
• Concreti attacchi fisici a colo che sono ‘nemici del popolo tedesco’.
Sono frequenti le aggressioni a comunisti, socialdemocratici e a cittadini di confessione ebraica.
Giovani e propaganda nazionalista
Una gran parte degli iscritti al Partito Nazionalsocialista sono giovani o giovanissimi, il 70% ha meno di quarant’anni.
La loro giovinezza è apprezzata da molti, soprattutto dai loro coetanei, che sono la maggioranza della popolazione tedesca.
Inoltre una buona parte degli uomini che hanno partecipato alla Prima Guerra Mondiale è contento della propaganda nazionalista dei nazisti.
I più giovani, invece, vedono nell’aggressività verbale e fisica dei nazisti dei gesti di ribellione contro le vecchie generazioni e provano simpatia verso questa sorta di ribellione.
Hitler al potere e la fine della Repubblica di Weimar
Dopo una rapida crisi di governo tra il 1931 e il 1932, il Presidente della Repubblica, Paul von Hindenburg, affida l’incarico di Primo Ministro a Hitler.
Il 30 gennaio 1933 Hitler riceve il mandato di formare un governo di coalizione.
Un mese dopo avviene un fatto che offre ad Hitler l’occasione di imporre un regime a partito unico, infatti il 27 febbraio 1933 venne data alle fiamme la sede del Parlamento.
Hitler sfrutta l’occasione per sospendere i diritti costituzionali (libertà di stampa, associazione e espressione) e per ordinare alla polizia di arrestare dirigenti e militanti comunisti.
Nel marzo del 1933 vi sono delle elezioni, durante le quali i gruppi parlamentari nazisti effettuano serie intimidazioni e aggressioni contro le opposizioni.
I Nazisti ottengono il 44% dei voti, ciò li mette in condizione di governare da soli.
Hitler vuole eliminare il Parlamento, ci riesce con un decreto che gli da pieni poteri, accettato dallo stesso Parlamento.
Così la Repubblica di Weimar giunge alla fine, sostituita dal Terzo Reich Nazista.
Domande da interrogazione
- Quali sono stati i fattori principali che hanno contribuito all'ascesa del Nazismo in Germania?
- Qual è stato il ruolo dei giovani nell'ascesa del Partito Nazionalsocialista?
- Come ha consolidato Hitler il suo potere dopo essere diventato Primo Ministro?
L'ascesa del Nazismo è stata favorita da un nazionalismo aggressivo, un razzismo estremo e attacchi fisici contro i nemici del popolo tedesco, come comunisti, socialdemocratici e cittadini ebrei.
Una gran parte degli iscritti al Partito Nazionalsocialista erano giovani, con il 70% sotto i quarant'anni, e la loro giovinezza era apprezzata, soprattutto dai coetanei, che costituivano la maggioranza della popolazione tedesca.
Dopo essere diventato Primo Ministro, Hitler ha sfruttato l'incendio del Parlamento per sospendere i diritti costituzionali e arrestare oppositori, ottenendo il 44% dei voti nelle elezioni e successivamente eliminando il Parlamento con un decreto che gli conferiva pieni poteri.