Concetti Chiave
- Il 1968 fu un anno di grande tumulto e cambiamento, con epicentri negli Stati Uniti, Europa e Italia.
- I giovani emersero come forza sociale, politica e culturale, contestando i valori della società borghese post-bellica.
- L'industrializzazione portò a un aumento del benessere e del consumismo, stimolando la domanda di istruzione e cultura.
- La percezione dell'istruzione cambiò, diventando un'opportunità concreta per migliorare la vita e lo status sociale.
- La pressione sui sistemi educativi tradizionali portò a una contestazione studentesca per un rinnovamento necessario.
Indice
L'inizio del tumulto
Il 1968 fu una delle stagioni più tumultuose e affascinanti del nostro passato recente. Tutto iniziò negli Stati Uniti intorno alla metà degli anni Sessanta, per raggiungere il suo apice in Europa e in Italia.
Quel periodo segnò l’affermazione definita dei giovani nella scena sociale, politica e culturale.
La critica alla società borghese
Il ’68 nacque come un movimento di contestazione che metteva al centro della sua critica i valori e le pratiche della società borghese che si era arricchita notevolmente negli anni del dopoguerra, in contemporanea con la ripresa economica favorita dall'industrializzazione di tutta la società occidentale che avvenne tra il 1950 e il 1970.
L'aumento del benessere e i nuovi diritti
Questo sviluppo economico portato dall'industrializzazione determinò l’aumento del benessere e delle ricchezze nelle famiglie, e di conseguenza si affermò il “triangolo del consumismo” e l’aumento della richiesta dei bisogni sociali, come: l’istruzione, la sanità, il tempo libero e la cultura.
L’aumento medio della ricchezza sociale ebbe importanti riflessi in campo culturale, tanto che nella categoria dei nuovi diritti reclamati dalla società, quello dell’Istruzione assunse per milioni di persone e di famiglie una fondamentale centralità.
La pressione sui sistemi scolastici
Milioni di cittadini, grazie all'aumento del benessere, si trovarono finalmente, per la prima volta nella storia, nelle condizioni di considerare l’istruzione e la cultura non più come un sogno irraggiungibile, ma come un’opportunità concreta di crescita e un’occasione per migliorare la propria vita e il proprio ruolo sociale.
Così, per effetto di questa nuova domanda sociale di sapere e formazione, i sistemi scolastici tradizionali subirono un’immensa pressione; in pochi anni milioni di nuovi studenti si riversarono in aule scolastiche, soprattutto universitarie.
La scintilla della contestazione studentesca
La richiesta da parte della società di una scuola di massa che assicurava il diritto dell’istruzione a tutti, spingeva ad un rinnovamento delle strutture, dei programmi e della mentalità del corpo docente. Ma questo rinnovamento non si realizzò, e quindi, dall'attrito tra strutture e mentalità vecchie ed esigenze nuove, e scaturì la scintilla della contestazione studentesca che investì prima la scuola e poi anche l’intera società.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali del movimento di contestazione del 1968?
- Come influì l'aumento del benessere economico sulla società negli anni '60?
- Quali furono le conseguenze della mancata riforma dei sistemi scolastici tradizionali?
Il movimento di contestazione del 1968 nacque dalla critica ai valori e alle pratiche della società borghese arricchitasi nel dopoguerra, con l'aumento del benessere e delle richieste sociali come istruzione e cultura.
L'aumento del benessere economico permise a milioni di persone di considerare l'istruzione e la cultura come opportunità concrete, portando a una pressione sui sistemi scolastici tradizionali e alla richiesta di una scuola di massa.
La mancata riforma dei sistemi scolastici tradizionali, di fronte alla nuova domanda sociale di istruzione, portò alla contestazione studentesca che investì prima la scuola e poi l'intera società.