vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi

Si distinguono tradizionalmente cinque grandi periodi nella statuaria greca:
1) Periodo dedalico (VIII secolo a.C.);
2) Periodo arcaico (VII-VI secolo a.C.);
3) Il primo periodo classico (V secolo a,C,) rappresentato da scultori quali Fidia,Mirone e
Policleto;
4) Il periodo tardo classico (IV secolo) rappresentato da Lisippo, Skopas e Prassitele;
Periodo ellenistico.
5)
La conoscenza dell’anatomia del corpo e la competenza tecnica permettono agli scultori di
raffigurare dei ed eroi in pose naturali e variate con il rialzamento dell’anca in
corrispondenza della gamba d’appoggio. I grandi scultori del V e del IV secolo esaltano la
perfezione della muscolatura e studiano accuratamente l’armonia e la proporzione fra le
parti del corpo, mostrando una grandissima abilità tecnica nella realizzazione delle loro
opere scolpite in marmo o forse in bronzo.
Dal III secolo in poi, l’ideale dell’uomo greco perfetto viene abbandonato. Ci si allontana
dalla bellezza idealizzata e irreale dei secoli precedenti e le immagini riproducono anche
difetti fisici e le caratteristiche dei volti e dei corpi non più solo giovani ed atletici. La
scultura del tardo periodo fu dominata da Prassitele,Skopas e Lisippo.
Prassitele, scultore ateniese, è noto per la grazia delicata delle sue statue i soggetti sono
di solito giovani sensuali rappresentati in atteggiamenti di riposo e abbandono; inoltre è il
primo scultore che andrà a ricostruire le statue femminili. La sola opera originale
conservata è Ermes con Dinioso bambino; l’Afrodite di Chido costituì un modello celeberrimo
per i successivi nudi femminili. Hermes di Prassitele
Skopas con la statua di Pathos, divinità minore che impersonifica una delle tre forme del
sentimento amoroso. La divinità è totalmente inclinata su un lato ha le gambe incrociate,il
busto abbandonato le braccia sollevate e appoggiate a un sostegno esterno costituito da un
mantello pieghettato. Il suo viso è dolcemente rivolto in alto ha gli occhi sognanti. Skopas
Menade
è capace anche di pathos, cioè di forti e profondi sentimenti come si vede dalla
danzante . Skuola.net 2
By