Concetti Chiave
- La Battaglia di San Romano è un trittico di Paolo Uccello, distribuito tra tre musei: National Gallery di Londra, Louvre di Parigi e Uffizi di Firenze.
- La prima tavola, "Nicolò Torrentini alla testa dei fiorentini," risale al 1438 ed è caratterizzata da una prospettiva brunelleschiana con influenze tardogotiche.
- Le armature dei cavalieri sono più da torneo che da battaglia, con elementi decorativi che rispecchiano il gusto del gotico internazionale.
- La tavola conservata a Firenze mantiene tracce di lamina d'argento originariamente brillante, con un effetto surreale nei colori e nelle forme.
- La scena di Parigi presenta un unico fronte di cavalieri senza la griglia prospettica, con armature che avrebbero avuto un effetto specchio grazie alla lamina d'argento.
La Battaglia di San Romano è un trittico (ovvero un opera pittorica suddivisa in tre parti che si possono congiungere da cerniere laterali) di Paolo Uccello, commissionato da Lionardo di Bartolomeo Bartolini Salimbeni, a tecnica mista su tavola. Le tre rappresentazioni della battaglia sono conservate in tre musei differenti. Quella che vediamo qui sopra è conservata alla National gallery di Londra, mentre le altre due al Louvre, a Parigi e agli uffizi di Firenze.
Indice
Dettagli della tavola di Londra
Possiamo constatare che la prima tavola ad essere stata realizzata è ''Nicolò Torrentini alla testa dei fiorentini'' ovvero quella conservata a Londra, databile al 1438. le dimensioni dell'opera sono smisurate, infatti misura 1,80 m per altezza e 3,16 di lunghezza. Paolo Uccello con Queste tavole ci dimostra la sua padronanza della rappresentazione prospettica, utilizzando la prospettiva di Brunelleschi. Nonostante il talento nel rappresentare la prospettiva le figure rispecchiano uno stile tardo gotico, L'insieme intricato di corpi infatti ricorda gli arazzi, un bene che all'epoca aveva un valore superiore dei dipinti. I cavalieri infatti indossano armature più da torneo che da battaglia, e ciò vale anche per le finiture dei cavalli. La scena di Londra è quella pervenutaci nelle condizioni più scadenti, che rivelano una parte della preparazione bianca sottostante, soprattutto al suolo. Tutto è incentrato sulla figura di Niccolò da Tolentino, con un vistoso cappello e su un cavallo bianco, che sprona le truppe fiorentine all'attacco. Una siepe di arbusti fioriti, trattati con grande attenzione al dettaglio naturalistico, divide la scena della battaglia dallo sfondo irreale, dove dei giovani, completamente ignari di quello che sta avvenendo, si esercitano a cacciare con la balestra e con i giavellotti.
Questi elementi sono legati al gusto cortese del gotico internazionale e dimostrano come l'arte fiorentina del primo Quattrocento vivesse in un clima di transizione, che non escludeva necessariamente un linguaggio figurativo dall'altro. Due cavalieri che si allontanano però ricordano il fatto storico: essi sono andati a chiamare i rinforzi di Michele Attendolo, ciò che determinerà la vittoria.
Descrizione della tavola di Firenze
La tavola di Firenze è impostata in maniera simile alla precedente. Delle tre è l'unica che abbia conservato tracce della lamina d'argento che ricopriva le armature, le quali dovevano essere in antico lustre e scintillanti come metallo vero. La scena della battaglia occupa il primo piano, con i due eserciti schierati dalle due parti e con il punto focale sul cavallo bianco del comandante senese al centro, Bernardino della Carda, che sta per cadere, disarcionato da una lancia nemica. Le masse dei cavalli in movimento sono ridotte a volumi puri, con i colori irreali. rosa, bianco, azzurro) stesi in larghe zone piatte che ricordano le tarsie. I cavalieri assomigliano più a manichini in corazza, piuttosto che ad uomini veri capaci di muoversi ed agire.
Composizione della scena di Parigi
Tutti questi elementi generano un effetto surreale, di sogno, dove non c'è il dramma L'ultima scena, quella di Parigi,È composta in maniera completamente diversa, con un unico fronte di cavalieri che occupa l'intera scena, senza lo sfondo irreale e senza la griglia prospettica al suolo. La composizione dei cavalieri è molto complessa, tra lance issate per la battaglia, gli stendardi al vento e i corpi dei cavalli scalpitanti. anche qui le armature dovevano sicuramente essere ricoperte dalla lamina d'argento, che creava un effetto a specchio, con effetti di riflessione che ricordassero il metallo vero.
Domande da interrogazione
- Qual è la struttura del trittico "La Battaglia di San Romano" di Paolo Uccello?
- Quali sono le caratteristiche stilistiche delle tavole di Paolo Uccello?
- Quali elementi distintivi presenta la scena conservata a Londra?
- Come si differenzia la tavola conservata a Firenze rispetto alle altre?
- In che modo la scena di Parigi si distingue dalle altre due?
"La Battaglia di San Romano" è un trittico, un'opera pittorica suddivisa in tre parti, conservata in tre musei differenti: la National Gallery di Londra, il Louvre di Parigi e gli Uffizi di Firenze.
Le tavole mostrano la padronanza della prospettiva di Paolo Uccello, utilizzando la prospettiva di Brunelleschi, ma le figure rispecchiano uno stile tardo gotico, con un effetto che ricorda gli arazzi.
La scena di Londra è incentrata su Niccolò da Tolentino su un cavallo bianco, con una siepe di arbusti fioriti che divide la scena della battaglia dallo sfondo irreale.
La tavola di Firenze è l'unica che conserva tracce della lamina d'argento sulle armature, con un effetto surreale e colori irreali che ricordano le tarsie.
La scena di Parigi è composta con un unico fronte di cavalieri senza sfondo irreale e senza griglia prospettica, con armature che creavano un effetto a specchio.