darksoul98
Genius
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Concetti Chiave

  • Nel Quattrocento, gli scultori reinterpretarono Donatello, oscillando tra l'equilibrio classico e uno stile dinamico influenzato da Pollaiolo.
  • La ripresa della classicità si manifestò nelle composizioni e nei dettagli antichi come fregi, grottesche e candelabre.
  • Le tecniche scultoree si raffinarono, con un'abilità elevata nel modellare marmo e fondere bronzo per ottenere forme realistiche.
  • Oltre alle opere sacre e celebrative, vi fu una crescente produzione di piccole sculture mitologiche per collezionisti privati.
  • A Napoli, sotto gli Aragonesi, la scultura fu influenzata dalla cultura fiorentina e romana, con una forte tendenza classicista nei monumenti e ritratti.

Indice

  1. Interpretazioni della lezione di Donatello
  2. Riscoperta della classicità
  3. Stili originali e dinamici
  4. Scultura nella Napoli aragonese

Interpretazioni della lezione di Donatello

Nella seconda metà del Quattrocento la lezione di Donatello fu variamente interpretata dagli scultori. Alcuni preferirono rifarsi all'equilibrio delle creazioni più classiche e armoniche del maestro, che, per influenza dall'arte di Ghiberti, interpretarono in chiave elegante.

Riscoperta della classicità

La riscoperta della classicità, attuata dai primi maestri rinascimentali anzitutto nelle forme compositive e nei contenuti, si esplicitò anche nella ripresa dei dettagli all'antica, quali fregi, grottesche, candelabre e altri ornamenti che andarono ad arricchire monumenti e rilievi. L'esercizio tecnico era finalizzato a modellare il marmo con grande virtuosismo, fino ad ottenere forme morbide e realistiche, e a padroneggiare altrettanto bene la fusione in bronzo.

Stili originali e dinamici

Altri scultori si rifecero invece all'espressività esasperata delle ultime opere donatelliane, letta però in modo più superficiale, dando vita a uno stile originale caratterizzato da dinamismo e linee nervose, come nel caso di Pollaiolo. Oltre alla scultura sacra, al monumento funebre e al busto-ritratto, destinati alla celebrazione dei cittadini più illustri, si diffuse la moda di piccole composizioni ispirate alla storia antica o al mito, realizzate soprattutto in bronzo e con una destinazione privata e collezionistica.

Scultura nella Napoli aragonese

Particolarmente vivace fu la scultura nella Napoli aragonese di Alfonso I e dei suoi successori, dove stretti erano i legami con gli ambienti culturali e artistici della Firenze laurenziana, della corte papale di Sisto IV e di quella urbinate e dove erano attivi sia maestri provenienti dalla Toscana, da Roma e dall'area adriatica, sia stranieri. La linea stilistica predominante fu quella classicista, espressa nella vivace composizione antiquaria dell'Arco di Castel Nuovo, nei solenni monumenti funebri e negli austeri busti-ritratto.

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