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Sintesi

Il romanticismo artistico


Il romanticismo artistico si sviluppa tra il XVIII e il XIX secolo. La maggior parte dei suoi pittori sono allievi di David. La differenza principale tra il maestro e questi allievi sta nelle tematiche, non più legati alla realtà o ad eventi realmente accaduti ma più astratte e mitologiche.

La fase preromantica e Füssli


Normalmente si ritiene che l’arte romantica abbia semplicemente rimpiazzato il movimento neoclassicista. In verità, non si trattò di un passaggio dal “vecchio” al “nuovo”, anche perché già in alcune opere tardo-neoclassiche possiamo notare un crescente interesse a tematiche meno razionali, a sensibilità più inclini a quelle che poi esploderanno con il Romanticismo vero e proprio, come le rovine, la meditazione sul passato, l’inquietudine esistenziale, la sensibilità per la natura e il sentimento della Patria. Esponente di questa fase tardo-neoclassica – o, appunto, preromantica – è lo svizzero Johann Füssli. Dopo un soggiorno a Roma, Füssli maturò un’interpretazione nuova dell’arte classica, verso le cui opere incominciò ad atteggiarsi in modo più emotivo e drammatico. Egli le vedeva come modelli ineguagliabili, irraggiungibili. Il carattere neoclassico del recupero dell’antico permane, dunque, ma a questo si aggiunge una sorta di “venerazione” e irraggiungibilità di carattere fortemente emotivo.

La disperazione romantica


In La disperazione dell’artista davanti alla grandezza delle rovine antiche, [Figura 1 dell'allegato] composto dopo essere tornato dal viaggio in Italia, le emozioni e lo stato di crisi in cui si trova l’artista romantico sono esplicite. L’impossibilità di eguagliare queste opere è resa evidente dalla differenza tra le dimensioni imponenti del piede e della mano e quelle dell’uomo. Commosso, questi testimonia la crisi degli ideali neoclassici davanti ad un arte che non può essere riprodotta ma solo ammirata.

L’incubo: tra sogno e irrazionalità


Dopo il definitivo ritorno a Londra nel 1779, Füssli orientò la sua arte verso la dimensione dell’irrazionale. Attraverso una pittura visionaria e simbolica, con L’incubo [Figura 2 dell'allegato] il poeta affronta il tema del sogno. La scena è ambientata in un oscuro interno moderno – per la sua epoca – e rappresenta una donna immersa nel sonno. Sopra di lei, ad opprimerle il petto, vi è un essere mostruoso ed emerge, dall’oscurità, la testa di un cavallo dallo sguardo inquietante. La donna è completamente abbandonata ai suoi sogni, o meglio agli incubi rappresentati proprio dai due esseri. Il contrasto principale è tra il candido vestito di lei e la minacciosa oscurità sia del mostriciattolo che della scena. La dimensione del sonno – del sogno – venne vista da Füssli come il momento principale in cui l’uomo con la sua razionalità non è più vigile e lascia spazio all’ignoto che si articola in prodigiose visioni e fantasticherie.

Le visioni di Blake


Oltre che un grande poeta, Blake fu anche un esponente del preromanticimo inglese. Le sue posizioni etiche molto nette, tendenti al dualismo bene-male e le sue teorie eretiche fecero di lui un artista incompreso dalla sua epoca, che visse per la maggior parte della sua vita in condizioni precarie. La sua vena poetica permise a Blake di seguire tematiche letterarie molto ricercate, ispirandosi a testi come la Commedia di Dante.

Il vortice degli amanti: l’ispirazione a Dante


In Il vortice degli amanti, [Figura 3 dell'allegato] Blake riprese il tema trattato da Dante nel canto V dell’Inferno, ovvero quello della lussuria e in particolare degli amanti Paolo e Francesca. La tecnica utilizzata prevede l’acquarello e la sola penna. L’opera illustra fedelmente l’episodio come trattato nel testo dantesco: la scena è pervasa da un movimento dinamico a vortice. Nel vortice le anime lussuriose sono poco dettagliate e con contorni volutamente poco definiti – sebbene sia evidente un’ispirazione a Michelangelo nelle muscolature – ad eccezione delle figure di Paolo e Francesca, che si tengono per mano rimanendo vicini. A destra troviamo la figura di Virgilio – in piedi – e di Dante – svenuto per l’emozione – sovrastati dalla luce divina. L’intera scena ha una tonalità molto fredda di colori, per allontanarla ancora di più dalla realtà umana. Sebbene l’episodio sia raffigurato fedelmente, si nota anche un diverso “giudizio” nei confronti dei due amanti. Se Dante ha un’atteggiamento di condanna, Blake nutre verso di loro un sentimento di pietà e di compassione.

Elohim crea Adamo: l’ispirazione alla Bibbia


Altra fonte di ispirazione fu la Bibbia, per esempio, con la quale Blake esprimerà tutto il suo visionarismo con opere come Elohim crea Adamo [Figura 4 dell'allegato]. In quest’opera Blake esprime anche tutta la sua visione dolorosa del mondo, tutto il suo pessimismo: i volti sono sofferenti e l’atmosfera è cupa.

Newton: scienza, ragione e sublime


Un altro dipinto molto famoso di Blake è Newton [Figura 5 dell'allegato], rappresentante l’omonimo scienziato intento a fare calcoli con un compasso. Lo scienziato è chino e seduto su una pietra ed è talmente impegnato a fare i suoi calcoli, a concentrarsi sul vicino che non vede la bellezza e l’immensità del mondo che lo circonda. Blake vuole trasmettere che la razionalità non basta per comprendere la verità assoluta che ha un che di sublime che non riesce ad essere compreso con la scienza.
Estratto del documento

Il romanticismo artistico

Turner.............................................................................................................................................................................. 13

Didone costruisce Cartagine:.......................................................................................................................................13

Incendio della Camera dei Lords e dei comuni il 16 ottobre 1834: il paesaggio di Turner ed il sublime romantico.....14

Regolo:........................................................................................................................................................................ 14

Friedrich (p 935)..............................................................................................................................................................14

Croce in montagna: gli albori.......................................................................................................................................15

Abbazia nel querceto: tra vita e morte........................................................................................................................15

Monaco in riva al mare: uomo e natura......................................................................................................................15

Viandante sul mare di nebbia: l’infinito.......................................................................................................................16

Indice opere:....................................................................................................................................................................... 17

II

Francesco Mennella – Vi – Liceo Linguistico Carlo Alberto - Novara

Il romanticismo artistico

Il romanticismo artistico si sviluppa tra il XVIII e il XIX secolo. La maggior parte dei suoi pittori sono allievi di David. La

differenza principale tra il maestro e questi allievi sta nelle tematiche, non più legati alla realtà o ad eventi realmente

accaduti ma più astratte e mitologiche.

La fase preromantica e Füssli

Normalmente si ritiene che l’arte romantica abbia semplicemente rimpiazzato il movimento neoclassicista.

In verità, non si trattò di un passaggio dal “vecchio” al “nuovo”, anche perché già in alcune opere tardo-neoclassiche

possiamo notare un crescente interesse a tematiche meno razionali, a sensibilità più inclini a quelle che poi

esploderanno con il Romanticismo vero e proprio, come le rovine, la meditazione sul passato, l’inquietudine

esistenziale, la sensibilità per la natura e il sentimento della Patria.

Esponente di questa fase tardo-neoclassica – o, appunto, preromantica – è lo svizzero Johann Füssli. Dopo un soggiorno

a Roma, Füssli maturò un’interpretazione nuova dell’arte classica, verso le cui opere incominciò ad atteggiarsi in modo

più emotivo e drammatico. Egli le vedeva come modelli ineguagliabili, irraggiungibili. Il carattere neoclassico del

recupero dell’antico permane, dunque, ma a questo si aggiunge una sorta di “venerazione” e irraggiungibilità di

carattere fortemente emotivo.

La disperazione romantica

In La disperazione dell’artista davanti alla grandezza delle rovine antiche, [Figura 1] composto

dopo essere tornato dal viaggio in Italia, le emozioni e lo stato di crisi in cui si trova l’artista

romantico sono esplicite. L’impossibilità di eguagliare queste opere è resa evidente dalla

differenza tra le dimensioni imponenti del piede e della mano e quelle dell’uomo. Commosso,

questi testimonia la crisi degli ideali neoclassici davanti ad un arte che non può essere

riprodotta ma solo ammirata. La

Figura 1 | J. H. Füssli,

disperazione dell'artista

davanti alla grandezza delle

rovine antiche, 1778.

L’incubo: tra sogno e irrazionalità

Dopo il definitivo ritorno a Londra nel 1779, Füssli orientò la sua arte verso la dimensione dell’irrazionale. Attraverso

una pittura visionaria e simbolica, con L’incubo [Figura 2] il poeta affronta il tema del sogno.

La scena è ambientata in un oscuro interno moderno – per la sua epoca – e rappresenta una donna immersa nel sonno.

Sopra di lei, ad opprimerle il petto, vi è un essere mostruoso ed emerge,

dall’oscurità, la testa di un cavallo dallo sguardo inquietante. La donna è

completamente abbandonata ai suoi sogni, o meglio agli incubi rappresentati

proprio dai due esseri.

Il contrasto principale è tra il candido vestito di lei e la minacciosa oscurità sia del

mostriciattolo che della scena.

La dimensione del sonno – del sogno – venne vista da Füssli come il momento

principale in cui l’uomo con la sua razionalità non è più vigile e lascia spazio

all’ignoto che si articola in prodigiose visioni e fantasticherie. L'incubo,

Figura 2 | J. H. Füssli, 1781 3

Francesco Mennella – Vi – Liceo Linguistico Carlo Alberto - Novara

Il romanticismo artistico

Le visioni di Blake

Oltre che un grande poeta, Blake fu anche un esponente del preromanticimo inglese. Le sue posizioni etiche molto

nette, tendenti al dualismo bene-male e le sue teorie eretiche fecero di lui un artista incompreso dalla sua epoca, che

visse per la maggior parte della sua vita in condizioni precarie.

La sua vena poetica permise a Blake di seguire tematiche letterarie molto ricercate, ispirandosi a testi come la

Commedia di Dante.

Il vortice degli amanti: l’ispirazione a Dante

In Il vortice degli amanti, [Figura 3] Blake riprese il tema trattato da Dante nel canto V

dell’Inferno, ovvero quello della lussuria e in particolare degli amanti Paolo e Francesca.

La tecnica utilizzata prevede l’acquarello e la sola penna.

L’opera illustra fedelmente l’episodio come trattato nel testo dantesco: la scena è

pervasa da un movimento dinamico a vortice. Nel vortice le anime lussuriose sono

poco dettagliate e con contorni volutamente poco definiti – sebbene sia evidente

un’ispirazione a Michelangelo nelle muscolature – ad eccezione delle figure di Paolo e Il vortice

Figura 3 | W. Blake,

Francesca, che si tengono per mano rimanendo vicini. A destra troviamo la figura di degli amanti. Francesca da

Rimini e Paolo Malatesta, 1825.

Virgilio – in piedi – e di Dante – svenuto per l’emozione – sovrastati dalla luce divina.

L’intera scena ha una tonalità molto fredda di colori, per allontanarla ancora di più dalla

realtà umana.

Sebbene l’episodio sia raffigurato fedelmente, si nota anche un diverso “giudizio” nei confronti dei due amanti. Se

Dante ha un’atteggiamento di condanna, Blake nutre verso di loro un sentimento di pietà e di compassione.

Elohim crea Adamo: l’ispirazione alla Bibbia

Altra fonte di ispirazione fu la Bibbia, per esempio, con la quale Blake esprimerà

tutto il suo visionarismo con opere come Elohim crea Adamo [Figura 4]. In

quest’opera Blake esprime anche tutta la sua visione dolorosa del mondo, tutto il

suo pessimismo: i volti sono sofferenti e l’atmosfera è cupa. Elohim crea

Figura 4 | W. Blake,

Adamo, 1795.

Newton: scienza, ragione e sublime

Un altro dipinto molto famoso di Blake è Newton [Figura 5], rappresentante

l’omonimo scienziato intento a fare calcoli con un compasso. Lo scienziato è chino

e seduto su una pietra ed è talmente impegnato a fare i suoi calcoli, a concentrarsi

sul vicino che non vede la bellezza e l’immensità del mondo che lo circonda.

Blake vuole trasmettere che la razionalità non basta per comprendere la verità

assoluta che ha un che di sublime che non riesce ad essere compreso con la

scienza. Newton,

Figura 5 | W. Blake, 1795. 4

Francesco Mennella – Vi – Liceo Linguistico Carlo Alberto - Novara

Il romanticismo artistico

La pittura di storia

Goya: in Spagna

Nello spagnolo Francisco Goya troviamo un altro esempio di opere dai colori vivaci, dall’intensità visionaria e dal rifiuto

dei soliti caratteri di bellezza.

Goya si forma a Madrid. Come basi ha quella Roccocò di Tiepolo – che negli ultimi anni lavora presso la corte spagnola –

e quella neoclassica di Mengs. I suoi primi lavori appartengono alla prima corrente e sono caratterizzati da tratti e colori

freschi, vivaci.

Grazie a queste prime opere, Goya inizia a farsi strada nell’ambiente aristocratico spagnolo, fino a diventare Pintor de

Càmara nel 1789, la massima onorificenza che un artista potesse avere presso la corte. Dopo tre anni, tuttavia, il pittore

viene colpito da una violenta malattia, che gli causa una perenne sordità. Da questo momento in poi, è possibile

riconoscere una evidente trasformazione della sua pittura, che diventa di carattere molto meno idilliaco. Al contrario, i

suoi futuri quadri puntano a presentare una visione disincantata della realtà, con l’utilizzo di forti contrasti tra luce ed

ombra.

Il sonno della ragione genera mostri : il manifesto del romanticismo artistico

Tra il 1797 e il 1799 Goya produce i Capricci, una raccolta di opere a tono sarcastico e

aggressivo. In queste opere, Goya intende denunciare i costumi viziosi, l’arretratezza culturale

e le credenze superstiziose nella Spagna del suo tempo.

Ne’ Il sonno della ragione genera mostri [Figura 6] – considerato manifesto del romanticismo

artistico – possiamo notare la forte matrice illuministica di tale raccolta. Tuttavia, Goya non

punta ad esaltare le virtù della ragione, ma piuttosto ad avvertire contro i problemi, i pericoli

della non-ragione.

L’episodio inscenato è quello del sonno di un uomo – incarnante la mancanza di ragione, la

perdita dell’intelletto – e di varie bestie che si generano attorno a lui, che rappresentano ciò

che non si vuole far emergere fino a quando si è vigili: Il

Figura 6 | F. Goya ,

sonno della ragione

Con tratti meno definiti e dai colori più chiari troviamo concetti che circondano sempre l’uomo genera mostri, 1799.

– come pregiudizi o superstizioni – e che attaccano proprio quando la ragione viene meno.

Di colore nero e dai contorni molto netti sono gli uccelli che presagiscono nuovi ed incombenti pensieri molesti cui

l’uomo senza intelletto non ha scampo.

Famiglia di Carlo IV : la pittura di corte.

Nei suoi dipinti reali, Goya aggiunge sempre un pizzico di analisi psicologica e di critica nei confronti della sua epoca –

alla quale lui si sente estremamente estraneo – mantenendo comunque i caratteri ufficiali.

Famiglia di Carlo IV [Figura 7] è un esempio. Se a prima vista può sembrare un “comune” dipinto raffigurante la famiglia

reale spagnola, vi sono dei particolari che Goya aggiunge con scopi ben precisi.

A sinistra, vestito di verde e in primo piano troviamo Ferdinando, prossimo erede al trono.

Al centro, dal volto goffo, gonfio di alterigia e dal vestito sfavillante, vi è Maria Luisa di Borbone con i due figli.

A destra, anch’egli con un vestito molto decorato, ecco il Re, Carlo IV. Questi è completamente inespressivo e privo di

vigore. 5

Francesco Mennella – Vi – Liceo Linguistico Carlo Alberto - Novara

Il romanticismo artistico

Tutti i membri adulti della Famiglia sono rappresentati “senza veli”, con i loro

difetti estetici che sembrano voler essere oscurati – invano – da abiti sfarzosi e

gioielli luccicanti. Questo crea un clima di bellezza visibilmente superficiale

che non nasconde però i problemi e i difetti interiori, che rappresentano quelli

della monarchia.

In contrasto con la bellezza superficiale degli adulti vi sono i due figli, in Famiglia di Carlo IV,

Figura 7 | F. Goya , 1800-1801.

particolare il candido Francesco prediletto dalla regina.

Unica figura in ombra, a sinistra e addossato alla parete è proprio il pittore, Goya , che si “autoritrae” intento a dipingere

un grande quadro il cui soggetto è sconosciuto. Anche questo è simbolico: tutti gli sfarzi e le luci di corte tentano –

invano – di nascondere l’ignoranza, la decadenza della corte e la precarietà della vita umana.

Los fusilamientos : la resistenza spagnola.

Nel 1814, dopo la sconfitta di Napoleone e il ritorno sul trono spagnolo di Ferdinando VII di Borbone, Goya dipinse due

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