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Concetti Chiave

  • La Reggia di Versailles rappresenta un esempio supremo del Barocco francese, trasformata da Luigi XIV da casino di caccia a sontuosa residenza reale, con lavori durati sessant'anni.
  • I giardini alla francese di Versailles, progettati da Andrè Le Nôtre, si caratterizzano per viali geometrici e fontane monumentali, simboleggiando ordine e armonia.
  • La Reggia di Caserta in Italia, progettata da Luigi Vanvitelli, emula Versailles con la sua struttura imponente e un parco scenografico caratterizzato da un ampio canale centrale.
  • Nel Settecento, il giardino all'inglese contrasta con i rigidi schemi francesi, celebrando l'irregolarità e il disordine naturale, come nei giardini di Stourhead progettati da Henry Hoare.
  • La moda dei giardini alla francese si diffonde in Europa nel XVII secolo, con corti che competono per creare paesaggi altrettanto maestosi, enfatizzando geometrie e vastità.

Indice

  1. La trasformazione di Versailles
  2. Il giardino alla francese
  3. La Reggia di Caserta
  4. Il giardino all'inglese

La trasformazione di Versailles

La Reggia di Versailles è un palazzo grandioso, espressione matura del Barocco francese. Fu costruita a circa 20 km a sud-ovest di Parigi, inizialmente come semplice casino di caccia, poi il re di Francia Luigi XIV, detto Re Sole , lo volle trasformare in reggia per trasferirvi la corte. I costi furono colossali e i lavori per il suo completamento durarono circa sessant’anni.

Le dimensioni smisurate dell’edificio servivano anche a riaffermare la superiorità del re sui nobili che, pur di stare al passo con la vita di corte, s’indebitavano pesantemente. Vennero coinvolti i migliori architetti dell’epoca e vi lavorarono circa 30 mila operai. Uno degli ambienti più suggestivi della Reggia è la Galleria degli Specchi che risplende nella luce emanata dai suoi tanti specchi e dai suoi stucchi dorati. La Reggia di Versailles non era solo un luogo di svago per il re e per la sua corte; essa diventò il centro di un nuovo sistema sociale, di un nuovo ordine universale, capace di estendersi al mondo intero. L’immenso giardino che ideò Andrè Le Nôtre (1613-1700) completava questo progetto: i viali, come raggi di sole, ramificandosi dalla Reggia in tutte le direzioni, portavano ordine e armonia nel paesaggio. Passeggiare tra le rigorose geometrie del parco voleva dire attraversare vasche d’acqua luccicante, viali alberati, boschetti tenebrosi, spaziando con lo sguardo all’infinito. Monumentali fontane e giochi d’acqua, pilotati da sistemi idraulici innovativi, rendevano ancora più magici questi scorci, illudendo il re e la sua corte che il mondo ordinato in cui vivevano non sarebbe mai finito.

Il giardino alla francese

Nel XVII secolo la Francia era il Paese con i giardini più belli d’Europa. Sull’esempio di Versailles tutte le principali corti europee fecero a gara nel realizzare progetti altrettanto grandiosi. Questo tipo di giardino, detto «alla francese» si dilatava nella vastità del territorio. Ampi viali geometrici, incrociandosi tra loro, davano vita a trame regolari che, partendo dalla reggia principesca, spaziavano all’infinito in ogni direzione.

La Reggia di Caserta

Al modello francese si può accostare in Italia, per l’imponenza dell’edifico e per la vastità del suo parco, la Reggia di Caserta .Venne progettata dall’architetto napoletano Luigi Vanvitelli (1700-1773) su commissione di re Carlo III di Borbone, a partire dal 1751. L’edificio appare come una compatta struttura squadrata, contenente al suo interno quattro cortili uguali. Al regolare impianto architettonico corrisponde una rigorosa distribuzione degli ambienti interni, articolati secondo precise esigenze di funzionalità e di rappresentanza. Alle spalle della reggia si apre lo spettacolare parco «all’italiana», in parte modificato nei secoli successivi: l’asse centrale della struttura del parco è determinato dalla direttrice del canale, una sorta di strada d’acqua, di notevole effetto scenografico.

Il giardino all'inglese

Alla inflessibile pianificazione di queste soluzioni si contrapporrà nel corso del Settecento il giardino detto «all’inglese», espressione del sistema liberale di quella nazione. Per i paesaggisti inglesi la natura si presentava come un insieme affascinante di irregolarità e disordine, che non poteva essere imbrigliata nelle rigide leggi della geometria solo per appagare lo sguardo. I giardini di Stourhead furono progettati da Henry Hoare fra il 1741 e il 1780[5].Oltre alla grande villa padronale, ospitano, lungo il fiume Stour che li attraversa, fitti boschi che si alternano a prati e a splendide aiuole spontanee di fiori.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza della Reggia di Versailles nel contesto del Barocco francese?
  2. La Reggia di Versailles è un esempio maturo del Barocco francese, costruita per affermare la superiorità del re e diventare il centro di un nuovo ordine sociale universale.

  3. Come si caratterizzano i giardini "alla francese"?
  4. I giardini "alla francese" si distinguono per ampi viali geometrici che creano trame regolari, estendendosi all'infinito dal palazzo principesco.

  5. Quali sono le caratteristiche principali della Reggia e del parco di Caserta?
  6. La Reggia di Caserta, progettata da Luigi Vanvitelli, presenta una struttura compatta con quattro cortili uguali e un parco "all’italiana" con un asse centrale scenografico.

  7. In che modo il giardino "all’inglese" si differenzia dai giardini "alla francese"?
  8. Il giardino "all’inglese" si distingue per il suo disordine spontaneo e irregolarità, in contrasto con la rigida geometria dei giardini "alla francese".

  9. Qual è l'influenza della Reggia di Versailles sulle corti europee del XVII secolo?
  10. La Reggia di Versailles ha influenzato le corti europee, che hanno cercato di emulare la sua grandiosità e i suoi giardini "alla francese".

Domande e risposte