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Concetti Chiave

  • La flagellazione di Piero della Francesca è un esempio emblematico dell'applicazione dei principi della prospettiva geometrico-matematica.
  • Il dipinto utilizza la tridimensionalità e l'architettura per organizzare gli spazi, ponendo al centro il punto di vista dell'osservatore.
  • La scena principale è decentrata, sovvertendo la logica gerarchica medievale basata sull'importanza delle figure.
  • Le figure in primo piano sono più grandi non per importanza, ma per la loro vicinanza all'osservatore.
  • Tutte le linee del dipinto convergono verso un punto di fuga all'altezza dell'occhio dell'osservatore, rendendolo il centro visivo dell'opera.

Indice

  1. La prospettiva secondo Alberti
  2. Principi della prospettiva di Piero
  3. Sovversione della logica gerarchica
  4. Centralità del punto di vista

La prospettiva secondo Alberti

Il quadro, secondo la definizione di Leon Battista Alberti, è «una specie di finestra» attraverso la quale guardiamo lo spazio esterno, che ci appare ordinato e disposto secondo logiche spaziali di tipo geometrico-matematico.

Principi della prospettiva di Piero

La flagellazione di Piero della Francesca può essere assunta come uno degli esempi più rappresentativi dell’applicazione dei nuovi principi della prospettiva ispirati da tre criteri fondamentali:

a) la tridimensionalità;

b) il ruolo fondamentale dell’architettura come strumento di “misurazione” e organizzazione degli spazi;

c) la centralità del punto di vista dell’osservatore.

Sovversione della logica gerarchica

Nonostante la scena della flagellazione costituisca l’episodio più importante per la sua rilevanza sacra, è decentrato e le figure sono più piccole.

Viene sovvertita la logica gerarchica che dominava nella pittura medioevale secondo la quale la posizione e le dimensioni dei personaggi erano definite a seconda della loro importanza.

Le figure in primo piano, nonostante non siano protagoniste dell’evento evangelico (la flagellazione del Cristo) sono di dimensioni maggiori rispetto alle altre in virtù della maggiore vicinanza all’occhio dell’osservatore.

Centralità del punto di vista

Tutte le linee convergono verso un punto di fuga posto sulla linea dell’orizzonte all’altezza dell’occhio di chi osserva: il centro è costituito da quest’ultimo e non dalla cosa che si osserva.

Domande e risposte