Concetti Chiave
- L'opera di Piero della Francesca, "Flagellazione di Cristo", è suddivisa in due settori distinti, separati da una colonna e un pavimento di marmo bianco.
- La scena della flagellazione è caratterizzata da un chiaro impianto prospettico e architettura classica, con colonne e capitelli compositi.
- L'arte di Piero sottolinea l'immobilità e la perfezione attraverso una luce razionale che definisce forme e posizioni, creando un'atmosfera drammatica.
- I personaggi appaiono statici e isolati, con il Cristo posto in secondo piano, enfatizzando il legame tra uomo e mondo attraverso forme geometriche.
- I tre uomini a destra, forse membri della corte urbinate, sono eleganti e stilisticamente connessi al tema della flagellazione con corrispondenze simboliche.
L’arte di Piero della Francesca è difficile da comprendere e questa opere, forse ci può aiutare meglio delle altre a capirla.
Indice
Descrizione del dipinto
Si tratta di una tavola che misura 59 x 81,5 cm, realizzata intorno al 1444, conservata nella Galleria Nazionale delle Marche di Urbino.
Il dipinto è articolato in due settori, apparentemente separati da una colonna e da una striscia di marmo bianco sul pavimento: a sinistra la scena della flagellazione di Cristo e a destra, in primo piano, tre personaggi che stanno colloquiando. La scena della flagellazione si colloca in un ambiente dominato dall’architettura classica: le colonne sono scanalate: il capitello è di stile composito e sostengono un architrave dalla forma retta. Il soffitto è a cassettoni piani. La presenza di elementi architettonici così lineari permette all’artista di realizzare un chiaro impianto prospettico in base a linee convergenti nel punto fuga. Il pavimento esterno è sezionato da strisce di marmo chiaro che separano dei quadrati di cotto. Nel quadrato centrale, dove è collocata la colonna della flagellazione, è inscritta una circonferenza che sta in un rapporto preciso ed armonico con la forma cilindrica della colonna, che, di conseguenza occupa il centro dell’ambiente.
Simbolismo e immobilità
Sul capitello, l’artista ha posto una statua dorata (forse di un imperatore romano) con il braccio sinistro alzato, simbolo di vittoria, ma rivisitato in chiave cristiana Davanti alla colonna è collocato il Cristo, il cui corpo è privo di dettagli anatomici e per questo, oltre allo stesso colore, è simile al volume e all’aspetto della colonna. Nei confronti di quanto sta succedendo, egli non manifesta alcuna reazione di dolore; è totalmente indifferente. Indifferenti sono anche i due flagellatori che non imprimono alcun impeto alla loro azione.
Anche il giudice, Ponzio Pilato, seduto a sinistra su di un piano rialzato e l’uomo rappresentato di spalle assistono alla scena con impassibilità. Quest’ultimo porta un turbante e tale particolare ci fa pensare al simbolo dei musulmani che da tempo minacciavano il cattolicesimo. Ognuno è immobile nei suoi pensieri, con lo sguardo rivolto verso un punto che ciascuno soltanto è in grado di vedere. Questa immobilità ci fa capire l’arte di Piero della Francesca: ogni soggetto rappresentato si trova inserito in una rete prospettica che sarebbe turbata da ogni minimo movimento. D’altra parte, l’immobilità è strettamente legata alla perfezione, la perfezione è immutabile e tutto ciò che immutabile deve restare immobile.
Luce e colore
Per raggiungere questo scopo, l’artista si serve anche della luce, chiara e diffusa, che di ogni oggetto ci fa capire con esattezza la forma e la posizione. Come in questo dipinto, in nessun altro l’atmosfera è drammatica e la presenza di chiaroscuri è sempre appena accennata. Non si tratta di una luce divina, ma di una luce derivata dalla razionalità che esalta la ragione e che dà certezza all’osservatore. Il colore è il mezzo con cui la luce raggiunge tale obiettivo; a volte, addirittura, la luce fa apparire gli essere umani rappresentati come fossero di marmo (cfr. corpo di Cristo alla colonna) oppure fa apparire gli abiti come pietre preziose. Tutto ciò contribuisce a dare ad ogni personaggio un senso di impenetrabilità e di isolamento, in cui ognuno non partecipa ai fatti messi in scena, acquisendo così un aspetto incorruttibile. Questo ci fa capire anche perché l’ immagine del Cristo è arretrata rispetto a quella degli altri personaggi, come se occupasse un ruolo secondario. A Piero della Francesca non interessa tanto il tema trattato, quanto piuttosto il senso che lega gli uomini al resto del mondo, uomini che egli riduce a semplici forme geometriche, collocate in una ben precisa prospettiva.
Significato e corrispondenze
Ogni elemento dipinto è soggetto a delle corrispondenze precise; per esempio, all’ambiente chiuso di sinistra, corrisponde quello aperto di destra, agli uomini intorno a Cristo in posizione arretrata, corrispondono i due uomini intorno al giovane biondo, collocati in posizione ravvicinata, il Cristo e il giovane biondo hanno la stessa postura delle gambe. Inoltre la sezione aurea è presente ovunque (es. dimensioni del rettangolo e di destra e di quello di sinistra).
Identità dei personaggi
Non sappiamo chi siano i tre uomini dipinti a destra. Essi sono vestiti con molta eleganza e sicuramente fanno parete della corte urbinate dei da Montefeltro. Tradizionalmente, i critici affermano che il giovane biondo sarebbe il signore di Urbino, Oddantonio, e gli altri due suoi consiglieri che con i loro pessimi consigli causarono una situazione sociale favorevole alla rivolta popolare e all’uccisione dello stesso Oddantonio. In pratica i due consiglieri ebbero il ruolo di carnefice nei confronti del signore di Urbino, come i due torturatori lo sono nei confronti del Cristo alla colonna. Da notare che il giovane biondo appoggia la mano sinistra sul fianco, un gesto molto frequente in Piero della Francesca, compiuto anche dalla Madonna del parto.
Domande da interrogazione
- Qual è la particolarità dell'arte di Piero della Francesca evidenziata in questo dipinto?
- Come è strutturato il dipinto "Flagellazione di Cristo"?
- Qual è il ruolo della luce nel dipinto?
- Chi sono i tre personaggi a destra del dipinto e quale significato hanno?
- Quali elementi geometrici e proporzionali sono presenti nel dipinto?
L'arte di Piero della Francesca è caratterizzata da un uso rigoroso della prospettiva e dell'immobilità, che conferisce ai soggetti un senso di perfezione e impenetrabilità.
Il dipinto è diviso in due settori: a sinistra la scena della flagellazione di Cristo in un ambiente classico, e a destra tre personaggi che conversano, separati da una colonna e una striscia di marmo.
La luce è chiara e diffusa, esaltando la razionalità e la certezza, e contribuisce a rendere i personaggi simili a statue di marmo, accentuando la loro immobilità e isolamento.
Non è certo chi siano, ma si pensa che rappresentino Oddantonio da Montefeltro e i suoi consiglieri, simbolizzando un parallelo con i carnefici di Cristo.
Il dipinto utilizza la sezione aurea e precise corrispondenze geometriche, come la postura delle gambe del Cristo e del giovane biondo, per creare un equilibrio armonico.