Concetti Chiave
- Il Neoclassicismo, nato tra Settecento e Ottocento, esalta la ragione e mira a un "nuovo classicismo", rifiutando Barocco e Rococò.
- Le scoperte di Ercolano e Pompei incentivarono l'interesse per l'antichità greca, vista come ideale di armonia e razionalità da imitare.
- Winckelmann, teorico del Neoclassicismo, promuove l'arte come espressione del bello ideale, un'armonia di perfezione estetica.
- Il Neoclassicismo unisce estetica ed etica, con il bello ideale che coincide con il buono, stimolando virtù individuali e collettive.
- Nonostante l'ammirazione per l'arte greca, la visione di Winckelmann è considerata "astorica" poiché ogni epoca ha un proprio ideale estetico.
Il Neoclassicismo è un movimento artistico-culturale sviluppatosi tra la seconda metà del Settecento e la prima metà dell'Ottocento.
Indice
Razionalità e arte nel neoclassicismo
Durante questo periodo si avvertiva la necessità di una razionale chiarezza oggettività: la ragione era esaltata poiché capace di condurre gli uomini verso la verità. Questa concezione si manifesta anche in ambito artistico attraverso il movimento del Neoclassicismo, che mirava al raggiungimento di un "nuovo classicismo", rifiutando gli eccessi del Barocco, la frivolezza e la superficialità del Rococò.
Influenza delle scoperte archeologiche
Le scoperte archeologiche di Ercolano e Pompei promossero l'interesse per l'antichità greca, considerata garante di armonia e razionalità e, per questo motivo, un modello da imitare.
Il principale teorico del Neoclassicismo fu lo storico dell'arte Winckelmann, il quale sosteneva che l'arte dovesse essere espressione del bello ideale.
Bello ideale e valori etici
Il bello ideale è un connubio di armonia, compostezza, rigore e perfezione: esso non si raggiunge imitando la natura, ma rappresentandone le parti più belle in un insieme armonioso.
Winckelmann esalta l'esemplarietà del modello del bello ideale proprio dell'arte greca, nettamente in antitesi con il gusto artistico frivolo e superficiale del Rococò.
Il fine estetico del Neoclassicismo non può essere disgiunto da quello etico: il bello ideale coincide con il buono: pertanto, l'arte è un connubio di bellezza e stimolo alla virtù individuale e collettiva. W. sosteneva, infatti, che l'imitazione non dovesse essere fine a se stessa, bensì la necessità di recuperare i valori etici ed estetici dell'arte greca, espressione di razionalità. Tuttavia, ogni periodo possiede un proprio modello di bello ideale, che riflette il quadro culturale della società, per questo motivo, la concezione di W. fu considerata "astorica": il modello greco non può essere perfetto ed eterno, valido per ogni epoca.
Domande da interrogazione
- Qual è l'influenza delle scoperte archeologiche sul Neoclassicismo?
- Cosa sostiene la teoria del bello ideale di Winckelmann?
- Come si intrecciano estetica ed etica nel Neoclassicismo?
Le scoperte di Ercolano e Pompei hanno promosso l'interesse per l'antichità greca, vista come un modello di armonia e razionalità da imitare.
Winckelmann afferma che l'arte deve esprimere il bello ideale, un insieme di armonia e perfezione, non imitando la natura ma rappresentandone le parti più belle.
Nel Neoclassicismo, il bello ideale coincide con il buono, unendo bellezza e virtù, e l'arte deve recuperare i valori etici ed estetici dell'arte greca.