Concetti Chiave
- Napoleone usò il neoclassicismo come strumento di propaganda, commissionando opere che esaltavano le sue imprese, anche con falsificazioni storiche.
- Il neoclassicismo si ispira alla razionalità illuminista e al classicismo greco-romano, incentivato dagli scavi archeologici di Pompei ed Ercolano.
- Winckelmann, teorico tedesco, codificò il neoclassicismo esaltando la "quiete grandezza" e la "nobile semplicità" dell’arte antica.
- Winckelmann influenzò artisti come David e Canova e visse a Roma, immerso tra le opere antiche nella villa del cardinale Albani.
- L'illuminismo promosse la creazione di musei pubblici gratuiti, come i Musei capitolini e il British Museum, per diffondere la cultura universale.
Indice
Napoleone e l'arte come propaganda
Napoleone fu uno dei principali promotori del neoclassicismo, pur non essendo esperto di arte. Aveva capito che l’arte avrebbe permesso di lasciare traccia delle sue imprese. L’arte viene quindi concepita come un instrumentum regni, utile alla propaganda politica. Le immagini che lo rappresentano non sono sempre realistiche: i difetti sono attenuati e addirittura a volte fece realizzare dei falsi storici, soprattutto di sue imprese militari. Gros per esempio lo rappresentò vincente, in battaglie dove perdette, oppure lo rappresentò mentre aiutava i malati, cosa che Napoleone mai fece; ne è un esempio Napoleone fra gli appestati di Jaffa. Nell’opera, Napoleone, dopo aver conquistato la suddetta città mediorientale, visitò il lazzaretto di tale città e entrò a contatto con i malati, ad esempio viene rappresentato mentre tocca la ferita di un uomo rischiando di ammalarsi a sua volta. In realtà ciò mai successe.
Il ritorno al classicismo greco-romano
Il neoclassicismo si ispira alla razionalità illuminista e desidera tornare al classicismo greco-romano. Un stimolo per ritornare all’arte classica fu dato dai primi scavi archeologici a Pompei ed Ercolano, risalenti rispettivamente al 1748 e al 1738. La conoscenza di nuovi aspetti della civiltà classica ha stimolato archeologi e letterati di tutta Europa che sono anche venuti a fare un tour dell’Italia.
Winckelman e la teoria del neoclassicismo
Il teorico che definì il neoclassicismo fu Winckelman, un filosofo e letterato tedesco che visse e morì a Roma. Costui scrisse molti saggi sull’arte antica: sia greco-romana, ma anche egizia e etrusca. Dei suoi scritti bisogna ricordare un saggio in particolare del 1755: Pensieri sopra limitazione dell’arte greca. L’arte greca non la vide in Grecia, ma la conobbe grazie ai marmi presenti al British museum e grazie alle copie romane dell’arte greca viste a Roma. Winckelman può essere definito il primo teorico della storia dell’arte moderna perché ha eseguito uno studio filologico della storia, andando a cercare le fonti originarie. Nel suo saggio più importante disse che se vogliamo diventare grandi, e se possibile inimitabili, dobbiamo imitare l’arte antica. Per diventare grandi è quindi necessario ispirarsi agli insegnamenti imprescindibili degli antichi. Affermò poi che l’arte doveva seguire i principi della quieta grandezza e della nobile semplicità. Quindi le opere d’arte doveva essere semplici, comprensibili e didattiche è in contrasto con i principi del barocco. Le teorie di Winckelman furono condivise e seguite da vari artisti come David e Canova, che lo conobbero di persona. Questo teorico dell’arte fu ospitato a Roma dal cardinale Albani in una villa che presentava un giardino disseminato di statue antiche, quindi, Winckelman viveva immerso nella statuaria antica. Ha scelto due opere viste ai Musei vaticani che riassumono perfettamente la quieta grandezza e la nobile semplicità: l’Apollo del Belvedere del periodo greco tardo-classico e l’Antinoo del Belvedere del periodo romano (Antinoo era l’amante dell’imperatore Adriano).
L'influenza del pensiero illuminista sull'arte
Una conseguenza in arte del pensiero illuminista è la creazione di musei pubblici gratuiti che devono permettere che la cultura sia universale. I primi musei nacquero fra il 1750 e il 1800 e furono i Musei capitolini, il Museo lapidario ed epigrafico maffeiano, istituito nel 1748. A seguire anche gli Uffizzi, il Louvre e il British museum. Paolo Pannini con una sua opera ha cercato di far capire che ai tempi non esisteva un’organizzazione museografica: una vera disciplina che studia l’organizzazione delle stanze e dei percorsi di un museo, l’illuminazione e la posizione delle opere.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il ruolo di Napoleone nel promuovere il neoclassicismo?
- Quali eventi hanno stimolato il ritorno all'arte classica nel neoclassicismo?
- Chi è stato il teorico principale del neoclassicismo e quali erano le sue idee fondamentali?
- Quali artisti hanno seguito le teorie di Winckelman?
- Qual è stata una conseguenza del pensiero illuminista nel campo dell'arte?
Napoleone ha promosso il neoclassicismo come strumento di propaganda politica, utilizzando l'arte per lasciare traccia delle sue imprese, anche se le rappresentazioni non erano sempre realistiche.
Gli scavi archeologici a Pompei ed Ercolano nel XVIII secolo hanno stimolato l'interesse per l'arte classica, influenzando il neoclassicismo.
Winckelman è stato il teorico principale del neoclassicismo, sostenendo che l'arte doveva ispirarsi alla quieta grandezza e alla nobile semplicità dell'arte antica.
Artisti come David e Canova hanno seguito le teorie di Winckelman, condividendo la sua visione dell'arte ispirata ai principi classici.
Una conseguenza del pensiero illuminista è stata la creazione di musei pubblici gratuiti, come i Musei capitolini e il Louvre, per rendere la cultura accessibile a tutti.