chanel00_
Ominide
5 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Michelangelo Buonarroti, influenzato da Giotto, Donatello e Masaccio, integrò l'arte del disegno fiorentino e la filosofia neoplatonica nelle sue opere, esprimendo pathos e plasticità nelle figure.
  • "Zuffa dei Centauri", creata a 16 anni, rappresenta la lotta tra intelligenza e brutalità, mostrando un dinamismo e drammaticità nelle figure, riflettendo il pensiero neoplatonico.
  • "La Pietà", commissionata a Roma nel 1496, esprime purezza e malinconia attraverso un virtuosismo nella scultura, con una composizione piramidale e dettagli realistici nei corpi e tessuti.
  • Il "David" simboleggia l'eroe pronto all'azione, trasmettendo forza e determinazione, con una posizione policletea e un uso del chiasmo che richiama il classico.
  • Michelangelo utilizza il nudo nelle sue sculture per unire sacro e profano, rappresentando forza, coraggio e risolutezza, come evidenziato nel "David".

Indice

  1. Michelangelo e i suoi maestri
  2. La zuffa dei centauri
  3. La pietà e la sua interpretazione
  4. Il David e il suo simbolismo

Michelangelo e i suoi maestri

Michelangelo Buonarroti è conosciuto come un grande pittore, architetto, urbanista e scultore. Michelangelo nacque ad Arezzo nel 1475. Nella sua vita ebbe principalmente tre grandi maestri, Giotto, Donatello e Masaccio. A Firenze apprese l’arte del disegno presso il Ghirlandaio, e ebbe modo anche di imparare la monumentalità delle statue di Lorenzo il Magnifico.

Da Donatello apprese la tecnica dello stiacciato, ma anche il pathos emotivo, estremamente evidente nelle opere di Donatello. Per quanto riguarda invece Masaccio, da egli apprese il plasticismo della figura umana. È importante anche ricordare che Michelangelo si avvicinò molto alla filosofia neoplatonica, e questo verrà confermato nelle sue opere.

La zuffa dei centauri

Quest’opera venne realizzata da Michelangelo Buonarroti per Lorenzo il Magnifico. Essa rappresenta la lotta tra lapiti e centauri, rappresentati nella loro nudità. La “Zuffa dei centauri” venne composta da Michelangelo quando quest’ultimo aveva solo 16 anni, dunque nel 1492, e già contiene il concetto della concezione neoplatonica. Osservando attentamente l’opera, si ritrova infatti il famoso percorso neoplatonico: si attraversa un processo graduale che va dallo stadio più basso, rappresentato da uno sfondo indistinto, grezzo e opaco, alla perfezione nella parte più alta, rappresentata da figure lucide e più lavorate. L’obiettivo di Michelangelo Buonarroti era quello di rappresentare l’allegoria di due aspetti umani in lotta fra di loro: ossia l’intelligenza e la brutalità. Nell’opera del Buonarroti è anche molto evidente il dinamismo delle figure e la drammaticità che il pittore ha voluto conferire ai singoli personaggi. Inoltre, i corpi dei personaggi si aggrovigliano, proprio a simulare una vera e propria lotta.

La pietà e la sua interpretazione

Nel 1496 a Roma viene commissionata a Michelangelo Buonarroti “La pietà” (riconosciuto come suo primo capolavoro da cui ebbe notevole fama). Oggi quest’opera è conservata nella cappella della Basilica di San Pietro. Michelangelo raffigura la madonna con in braccio il corpo senza vita di Gesù appena deposto dalla croce. Il corpo di Gesù è perfetto, lucido e luminoso. Sull’abito della madonna vi sono delle ombre e dei chiaroscuri. Riguardo al volto della madonna, ci sono varie interpretazioni: c’è chi sostiene che si voglia raffigurare la purezza, chi sostiene che l’obiettivo sia quello di rappresentare il non subite il decadimento dei mortali (dolore contenuto). Secondo lo studioso Argan, la madonna prevede già la morte di Gesù, altri critici e studiosi ritengono che si voglia rappresentare l’eternità e la perfezione del suo essere, ma anche la bellezza fisica come bellezza spirituale. La composizione è piramidale, vi è un panneggio plastico, e una reale consistenza della stoffa dei vestiti. Nel corpo di Gesù si osserva un grande virtuosismo, vi è anche una perfetta levigatura del marmo, una resa realistica dei corpi e dei tessuti, una compostezza e una grande solennità delle figure e un’umanissima malinconia.

Il David e il suo simbolismo

Successivamente, Michelangelo Buonarroti ritornò a Firenze perché Pier Soderini gli aveva commissionato un’opera scultorea: il David. Il David è il simbolo dell’eroe che sconfisse il tiranno Golia e portò al popolo la libertà. Il David rappresenta il momento prima dell’azione, ossia il momento in cui si raccoglie sia la forza fisica che la forza del pensiero. Si vuole trasmettere volontà e determinazione nell’agire. Michelangelo ha voluto rappresentare il momento prima di scagliare la pietra contro Golia, la fronte è aggrottata, il che sta a significare e si va a tradurre in sforzo. Il volto trasmette grande sicurezza. La posizione è policletea, evidente è anche l’utilizzo da parte dello scultore del chiasmo (incrocio tra parti del corpo in tensione e rilassamento: il braccio sinistro è piegato verso la spalla e la gamba destra è in tensione e su di essa poggia il peso del corpo, invece il braccio destro e la gamba sinistra sono rilassati). Il nudo rimanda alle statue classiche, ma anche all’unione tra sacro e profano, così come anche al simbolo di forza, coraggio e risolutezza.

Domande da interrogazione

  1. Chi furono i principali maestri di Michelangelo e cosa apprese da loro?
  2. Michelangelo ebbe tre grandi maestri: Giotto, Donatello e Masaccio. Da Donatello apprese la tecnica dello stiacciato e il pathos emotivo, mentre da Masaccio apprese il plasticismo della figura umana.

  3. Qual è il significato allegorico della “Zuffa dei centauri”?
  4. La “Zuffa dei centauri” rappresenta l'allegoria della lotta tra intelligenza e brutalità, evidenziando il dinamismo e la drammaticità delle figure.

  5. Quali sono le interpretazioni del volto della madonna nella “Pietà”?
  6. Il volto della madonna nella “Pietà” è interpretato come simbolo di purezza, eternità e bellezza spirituale, con un dolore contenuto che prevede la morte di Gesù.

  7. Qual è il simbolismo del “David” di Michelangelo?
  8. Il “David” simboleggia l'eroe che sconfigge il tiranno Golia, rappresentando forza fisica e mentale, volontà e determinazione, con un chiaro riferimento all'unione tra sacro e profano.

  9. Quali tecniche scultoree sono evidenti nel “David”?
  10. Nel “David” si nota l'uso del chiasmo, con un equilibrio tra tensione e rilassamento delle parti del corpo, e un richiamo alle statue classiche attraverso il nudo.

Domande e risposte