Concetti Chiave
- Guarino Guarini progettò il Palazzo Carignano a Torino tra il 1679 e il 1685, per il principe Emanuele Filiberto di Carignano.
- L'architettura barocca del palazzo si ispira a Borromini e Bernini, con una pianta tradizionale a "U" arricchita da elementi innovativi.
- La facciata in cotto presenta un elemento centrale convesso sotto un cornicione mistilineo, collegato a due ali laterali tramite moduli concavi.
- Il maestoso portale d'ingresso è sormontato da un'edicola convessa balconata su due livelli.
- L'interno dinamico presenta un atrio al pianterreno e un salone al piano superiore, collegati da scaloni sinuosi che seguono la curva esterna.
Guarini e l'architettura civile
Dal 1679 al 1685 Guarini si cimentò nell’architettura civile, progettando un palazzo cittadino per il principe Emanuele Filiberto di Carignano. Prendendo spunto da Borromini, ma guardando probabilmente anche ai progetti di Bernini, in Palazzo Carignano l’architetto movimentò in chiave barocca la tradizionale pianta ad “U” dell’edilizia residenziale, con un corpo centrale e due ali a esso perpendicolari.
Innovazioni nel Palazzo Carignano
Le novità dell’edificio sono evidenti già se si osserva la facciata, in cotto, nella quale Guarini inserì un elemento centrale convesso collocato al di sotto di un cornicione mistilineo e raccordato, mediante due moduli concavi, alle due ali laterali del complesso. Nel corpo centrale si apre un maestoso portale di ingresso, sormontato da un’edicola convessa balconata che si sviluppa su due livelli. Anche l’interno, organizzato su due livelli-atrio al pianterreno, salone al piano superire-raccordati da sinuosi scaloni che seguono la curva del parametro esterno, presenta una struttura dinamica che pare espandersi dal vano ellittico centrale.