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Concetti Chiave

  • "Il Sonno della Ragione Genera Mostri" è un'incisione di Goya, parte della serie "I Capricci", che esplora i vizi e le sciagure umane.
  • Goya utilizza l'incisione per denunciare la mancanza di moralità, suggerendo che la ragione deve guidare le azioni umane.
  • L'opera raffigura un uomo addormentato, presumibilmente Goya, circondato da creature inquietanti che emergono dai suoi sogni.
  • L'Acquatinta e l'Acquaforte sono tecniche di incisione complementari, utilizzate rispettivamente per sfondi e soggetti.
  • L'Acquaforte coinvolge la preparazione e incisione di una lastra metallica, mentre l'Acquatinta utilizza polvere di bitume per effetti tonali.

Indice

  1. L'incisione di Goya
  2. Allegoria e denuncia
  3. Tecniche di incisione

L'incisione di Goya

Il Sonno della Ragione Genera Mostri è un’incisione ad Acquatinta ed Acquaforte di Goya, facente parte di una serie di 80 incisioni chiamate ‘I Capricci’; oltre a queste incisioni, realizzò anche ‘I Proverbi’, tra i quali il più noto è ‘I Disastri della Guerra’.

Allegoria e denuncia

Questa incisione rappresenta un’allegoria dei vizi e delle sciaguratezze umane, ma anche una sorta di denuncia di tutto ciò che non rientra nella moralità; con ciò Goya vuole affermare che la ragione deve essere sempre vigili mentre l’uomo agisce.

È rappresentato un uomo addormentato, forse lo stesso Goya, mentre sogna: dalla sua testa appaiono sinistri uccelli e diabolici felini.

Tecniche di incisione

L’Acquatinta (per gli sfondi) e l’Acquaforte (per i soggetti) sono due processi di incisione/stampa, complementari tra di loro.

Acquaforte: la lastra (di zinco, rame, ottone) viene trattata, smussando gli angoli e carteggiandone la superficie con della carta vetrata e della pasta abrasiva finché essa diventa il più liscia possibile; si aggiunge poi della vernice o della cera su tutta la superficie, che viene poi incisa con dei punteruoli; viene messa poi in morsura nell’acido nitrico.

Tolta dalla morsura, la lastra viene pulita dalla vernice protettiva con dell’acqua ragia, poi la si inchiostra; viene successivamente posta su di una piastra riscaldante, in modo che l’inchiostro penetri meglio; infine viene rimosso l’inchiostro in eccesso e si va ad appoggiare sulla lastra un foglio inumidito piuttosto spesso, in modo da ottenere una stampa calcografica, ponendo il tutto su un torchio.

Acquatinta: è complementare all’acquaforte; consiste nel porre della polvere di bitume sulla lastra, riscaldandola in modo che si cristallizzi; viene poi messa in acido, poi la si pulisce e la si va a pitturare con l’inchiostro in negativo.

Domande e risposte