Concetti Chiave
- Giorgione, pittore veneto del Rinascimento, influenzò la pittura veneziana con le sue opere, sebbene poche siano attribuibili con certezza a causa di imitazioni.
- Le opere di Giorgione furono spesso commissionate da privati, rendendole meno accessibili al pubblico rispetto ad altre opere rinascimentali.
- I suoi dipinti, prevalentemente profani, sono noti per la difficoltà interpretativa e per il ruolo centrale del paesaggio.
- Giorgione rovesciò il tradizionale rapporto tra personaggi e sfondo, rendendo il paesaggio protagonista e integrando i personaggi in esso.
- Influenzato da Leonardo da Vinci, Giorgione utilizzò la pittura tonale e lo sfumato, enfatizzando i rapporti tra luce e colore.
Indice
Giorgione e le sue opere
Giorgione è un pittore veneto, vissuto a cavallo fra il XV e il XVI secolo. Della sua breve vita (morì all’età di 33 anni) abbiamo poche notizie. Per le conoscenze delle sue opere dobbiamo rifarci alla testimonianza di Marcantonio Michiel, un nobile veneziano, appassionato d’arte che durante la sua vita collezionò e descrisse opere d’arte, privilegiando quelle del Rinascimento veneto, fra cui le tele del Giorgione occupavano un posto di rilievo. Fra queste, tramite Michiel, abbiamo notizie dei Tre filosofi, Enea ed Anchise, Venere dormiente, La Tempesta, Il Giovane con la freccia, Ritratto di gentiluomo.
Influenza e imitazione
Si tratta di tele che, nonostante la breve esistenza dell’artista, cambiarono il corso della pittura veneziana. La generazione del 1480 che è anche quella di Giorgione, comprendeva, fra l’altro Tiziano e il Palma e raccolse l’insegnamento che scaturiva dalla tematica e dal nuovo linguaggio delle sue tele. Il fenomeno dell’imitazione del Giorgione fu talmente vasto da arrivare ad un’inflazione che per quasi due secoli rese incerta ed arbitraria l’attribuzione delle sue opere artistiche. A tutt’oggi, le opere da attribuire a Giorgione con sicurezza sono poche. Una delle cause che ci hanno fatto perdere di vista i suoi quadri va ricercata anche nella loro destinazione. Nel Rinascimento le tele erano in genere commissionate dalla Chiesa o dai pubblici poteri; si trovavano, pertanto, esposte in luoghi frequentati da tante persone. Invece, Giorgione ha lavorato essenzialmente su commissione di privati per cui le sue opere sono state ammirate soltanto da intenditori come il nobile Michiel.
Interpretazione e soggetti
I soggetti delle sue tele sono essenzialmente profani e quindi di non facile interpretazione. Invece, i temi dei quadri sacri sono sempre gli stessi e si ripetono senza variazioni importanti e comunque su indicazione del potere religioso. Lo stesso Vasari, che aveva osservato gli affreschi del Fondaco dei Tedeschi, affermò di non essere riuscito a decifrarne il significato. Anche questo aspetto ha forse contribuito ad allontanare l’osservatore dall’opera di Giorgione.
Paesaggio e natura
Il punto di partenza dell’artista è l’interesse per la natura ed un rapporto con essa: infatti, in molte sue opere predomina il paesaggio. Tuttavia, se con il Bellini ed altri artisti, le figure delle composizioni sacre o profane venivano collocate su sfondi di paesaggio, Giorgione rovescia il rapporto e i suoi personaggi sono collocate in funzione del paesaggio stesso. Lo spazio non ha niente di astratto: esso è fatto di luce, di tonalità (= colore tonale) e di chiaroscuri. Pertanto, egli vede la natura con occhi nuovi, in tutti i suoi aspetti sia paesaggistico che umano. È come se il pittore avesse preferito prima studiare la realtà per poi stabilire un rapporto fra di essa e l’uomo. Siamo distanti dall’arte fiorentina dello stesso periodo in cui il dominio dell’uomo sulle cose veniva raggiunto imponendo una legge matematica, cioè la legge della prospettiva.
Differenze artistiche
Per giustificare la differenza fra l’arte a Firenze e l’arte a Venezia, gli studiosi sostengono che nella città toscana si tendeva all’idealismo a causa della presenza degli studi neoplatonico (= Accademia platonica di Marsilio Ficino), mentre Venezia era più portata alla conoscenza della realtà, sotto l’influenza dell’insegnamento aristotelico, presente all’università di Padova. E Giorgione si collocherebbe bene in questo filone. Un esempio molto significativo del nuovo modo del pittore di rapportarsi con il paesaggio, ci è fornito dalla tela La Tempesta, esposto a Venezia nella Galleria dell’Accademia. L’opera è stata definita il primo paesaggio della storia dell’arte occidentale, nel senso che qui esso assume un ruolo da protagonista. In un angolo, a destra, una donna seduta e seminuda, allatta un bambino, mentre, sulla sinistra, un uomo in piedi sta guardando la scena, tenendosi appoggiato ad un bastone, fra le due figure sono rappresentate alcune rovine. Sullo sfondo invece c’è un paese che sta per essere investito da un temporale. I personaggi sono assorti, non c’è dialogo fra loro, sono divisi da un ruscelletto e lontani dalla città. L’illusione di una prospettiva infinita e l’effetto atmosferico che si viene a creare, provano che Giorgione ha subito l’influenza di Leonardo da Vinci.
Ma l’influenza del pittore fiorentino è presente soprattutto nella tecnica della pittura tonale adoperata da Giorgione e che trova le radici nello sfumato leonardesco. Il pittore osserva gli effetti cromatici del paesaggio e il rapporto esistente fra fonti luminose dominanti e secondarie. Il tono del colore viene così valorizzato. Pertanto, al colore-base di un volto o di un oggetto si uniscono i colori della luce del cielo o di altre fonti luminose o di oggetti che emettono o riflettono luce, più o meno vicini al soggetto rappresentato dai quali, quest’ultimo, viene influenzato a livello cromatico.
Domande da interrogazione
- Chi era Giorgione?
- Quali sono alcune delle opere di Giorgione?
- Quali sono le caratteristiche principali delle tele di Giorgione?
- Qual è il ruolo del paesaggio nelle opere di Giorgione?
- Qual è l'influenza di Leonardo da Vinci sulla tecnica pittorica di Giorgione?
Giorgione era un pittore veneto vissuto tra il XV e il XVI secolo.
Alcune delle opere di Giorgione sono Tre filosofi, Enea ed Anchise, Venere dormiente, La Tempesta, Il Giovane con la freccia, Ritratto di gentiluomo.
Le tele di Giorgione sono principalmente profane e spesso di difficile interpretazione. Inoltre, i suoi personaggi sono collocati in funzione del paesaggio stesso.
Il paesaggio assume un ruolo da protagonista nelle opere di Giorgione, influenzando la composizione e creando un effetto atmosferico.
Giorgione ha subito l'influenza di Leonardo da Vinci, soprattutto nella tecnica della pittura tonale e nello sfumato leonardesco.