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Concetti Chiave

  • Gericault, appassionato di cavalli, viaggiò in Italia nel 1819 per vedere la Corsa di cavalli berberi a Roma.
  • La sua passione lo portò anche in Inghilterra, dove assistette alla Corsa di cavalli di Epsom e ne realizzò un dipinto nei primi anni venti.
  • Il dipinto di Gericault presentava un errore anatomico nei cavalli, con le zampe anteriori e posteriori rappresentate in modo errato.
  • Nel 1874, il fotografo americano Muybridge usò la cronofotografia per dimostrare l'errore nel dipinto di Gericault.
  • Muybridge creò una sequenza fotografica del movimento dei cavalli, confermando che il dipinto non era corretto.

Indice

  1. La passione di Gericault per i cavalli
  2. Errori anatomici e corse inglesi
  3. La cronofotografia di Muybridge

La passione di Gericault per i cavalli

Gericault aveva una grande passione per i cavalli ed essendo di una famiglia benestante aveva modo di cavalcarli e di viaggiare, difatti, nel 1819, andò in Italia per assistere alla Corsa di cavalli berberi a Roma, tra Piazza Venezia e Piazza del popolo, nella quale i cavalli di questa razza, impossibile da domare, correvano affiancati da un fantino che a piedi li seguiva di modo da orientarli nel tragitto.

Errori anatomici e corse inglesi

La passione per i cavalli lo portò anche in Inghilterra: potè infatti assistere alla Corsa di cavalli ad Epson. Realizzò così un dipinto nei primi anni venti per raccontare questo evento. Tale dipinto per i 3 anni seguenti fu oggetto di studi: Gericault aveva infatti fatto un errore anatomico enorme perchè se i cavalli hanno le zampe anteriori tese, devono avere quelle posteriori piegate o viceversa, ,a osservando i cavalli con i soli occhi, come fece Gericault, questo concetto era difficile da comprendere.

La cronofotografia di Muybridge

Inoltre nel 1874 un fotografo americano Muybridge fece una scommessa con un suo amico: il fotografo riteneva che vi fosse un errore nell’opera di Gericault invece l’amico credeva fosse corretta. Il fotografo dicese così di creare la prima cronofotografia: prese molto macchine fotografiche che avrebbero dovuto fotografare un cavallo durante la sua corsa per poi creare una sequenza del movimento grazie alle foto ottenute. Dimostrò così di avere ragione.

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