Concetti Chiave
- Il San Giorgio di Donatello, commissionato nel 1417, è una statua in marmo di circa 2 metri, realizzata per la Chiesa di Orsanmichele.
- La postura della statua è orgogliosa, con un volto serio e attento, rappresentando sicurezza e irremovibilità morale.
- Donatello utilizza tratti pensosi per San Giorgio, con sopracciglia contratte e fronte aggrottata, esprimendo un'inquietudine interiore.
- Il bassorilievo alla base della statua, raffigurante San Giorgio e la principessa, dimostra la conoscenza delle tecniche prospettiche di Brunelleschi.
- L'opera ha subito parziale cancellazione a causa del tempo passato all'esterno, ma mantiene un forte realismo e chiaroscuro nello sfondo.
Indice
La commissione e le caratteristiche
Il San Giorgio è stato commissionato a Donatello nel 1417 dall’arte dei Corazzai e Spadai, per l'abbellimento del tabernacolo esterno della Chiesa di Orsanmichele. È alto circa 2 metri ed è in marmo. Per quanto riguarda il panneggio la statua presenta ancora un rimando alla tradizione gotica, anche se lieve.
La postura e l'espressione
La postura è orgogliosa e il volto è serio e attento. San Giorgio appare quindi sicuro di sé, con le gambe leggermente divaricate e con un grande scudo crociato romboidale che usa come appoggio. La figura si inserisce in un triangolo isoscele con il vertice verso l’alto. La sua irremovibilità fisica è accompagnata anche da quella morale, espressa da un volto tranquillo e consapevole. Al contrario dei suoi contemporanei, che utilizzano lineamenti antichizzanti, Donatello dà a San Giorgio dei tratti pensosi, con le sopracciglia contratte e la fronte aggrottata, per poter esprimere una certa inquietudine interiore.
Il bassorilievo e la prospettiva
Nel basamento della statua, Donatello realizzò anche un bassorilievo con San Giorgio e la principessa. In questo bassorilievo Donatello dimostra di conoscere pienamente le tecniche di Brunelleschi della prospettiva. La linea d'orizzonte è posta all'altezza della testa della principessa e il punto di fuga centrale si trova sulla mediana, per la precisione in corrispondenza del dorso del cavaliere.
Dettagli del combattimento
Quest'ultimo si trova al centro della scena e sta trafiggendo un drago, che è simbolo del peccato, ed è rappresentato in modo molto realistico, nel bel mezzo della lotta. Il vento fa muovere il suo mantello, che è come se fuoriuscisse dal margine superiore della lastra, mentre il piede sinistro del cavaliere stringe la pancia del cavallo che essendosi inclinato avrebbe potuto farlo cadere: quindi anche qui troviamo una forte corrispondenza con la realtà. Sul lato destro c'è la principessa (la personificazione della chiesa), che osserva il combattimento a mani giunte. Alle sue spalle troviamo un portico classicheggiante in prospettiva, che è in completa contrapposizione con la grotta del mostro, che si trova sul lato opposto.
Effetti del tempo e chiaroscuro
Il fatto che sia rimasto per così tanto tempo all'esterno ha provocato la cancellazione parziale del marmo e quindi ha alterato anche quelli che dovevano essere i reali spessori. Il graduale passaggio dal bassorilievo dei personaggi principali allo stiacciato dello sfondo, dove è rappresentato un bosco, non solo rispetta le regole della prospettiva ma crea anche degli effetti di chiaroscuro simili a quelli che si ottengono in pittura.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza della statua di San Giorgio di Donatello nella Chiesa di Orsanmichele?
- Come Donatello utilizza la prospettiva nel bassorilievo di San Giorgio e la principessa?
- Quali sono le caratteristiche distintive del volto di San Giorgio nella statua di Donatello?
La statua di San Giorgio, commissionata a Donatello nel 1417, è un'opera significativa per l'abbellimento del tabernacolo esterno della Chiesa di Orsanmichele, rappresentando un esempio di transizione dallo stile gotico a un'espressione più realistica e consapevole.
Donatello dimostra la sua padronanza delle tecniche prospettiche di Brunelleschi nel bassorilievo, posizionando la linea d'orizzonte all'altezza della testa della principessa e il punto di fuga centrale sulla mediana, creando un effetto realistico e dinamico nella scena del combattimento.
A differenza dei suoi contemporanei, Donatello conferisce a San Giorgio tratti pensosi, con sopracciglia contratte e fronte aggrottata, esprimendo un'inquietudine interiore che si combina con un'espressione di sicurezza e consapevolezza morale.