Concetti Chiave
- Il rilievo in bronzo dorato di Donatello, realizzato nel 1472, rappresenta una scena biblica complessa situata nel Battistero di Siena.
- Donatello utilizza la prospettiva con elementi come il pavimento a scacchi e i pali nei pilastri per dare profondità e misurare le distanze.
- La tecnica dello "stiacciato" conferisce profondità e drammaticità, deformando le figure per esprimere emozioni oltre l'apparente calma.
- L'opera integra elementi narrativi medievali, mostrando momenti diversi della storia all'interno della stessa scena.
- Una linea prospettica unisce simbolicamente le due rappresentazioni della testa del Battista, creando un collegamento narrativo visivo.
Indice
Descrizione del rilievo
È un rilievo, in bronzo dorato, risalente al 1472. Le sue dimensioni sono 60 x 60 cm ed è stato pensato per decorare il Fonte battesimale del Battistero di Siena.
Il fatto rappresentato è descritto nei Vangeli di Matteo e di Marco. Erode tetrarca della Galilea, conviveva con Erodiade, moglie del proprio fratellastro, cosa che aveva suscitato scandalo negli Ebrei. Giovanni Battista lo rimproverò per questo adulterio e per tutta risposta, il tetrarca ordinò che il Battista fosse incarcerato, anche su istigazione di Erodiade. Quest’ultima aveva una bellissima figlia, Salomé. Un giorno, vedendola ballare la danza dei sette veli, Erode le promise in premio tutto ciò che avesse chiesto. Allora, Salomé, istigata dalla madre, chiese la testa di Giovanni Battista. Per quanto contrariato, poiché riteneva che il Battista dicesse la verità, Erode dette ordine che il santo fosse decapitato e che la sua testa fosse consegnata a Salomé.
Tecniche prospettiche di Donatello
Donatello riesce ad inserire in uno spazio molto limitato, una storia complessa e raggiunge lo scopo ricorrendo alla prospettiva. La prospettiva ci è data dal pavimento a scacchi e dalla tavola posta in primo piano. Al di là dei convitati, Donatello ha dipinto una parete con delle arcate e nei pilastri sono infissi dei pali. Essi, essendo collocati lungo le direttrici prospettiche, servono per misurare anche in alto. Sappiamo che la prospettiva lineare ci dà l’esatta distanza solo quando esistono delle forme geometriche misurabili, come il pavimento a losanghe, oppure se c’è un oggetto che serve da punto di riferimento, come il tavolo, in questo caso. Se esse mancano, l’osservatore perde il senso della distanza: ecco allora perché Donatello è ricorso ai pali conficcati nei pilastri in secondo piano.
Il banchetto e la scena
In primo piano, è rappresentato il banchetto. L’ambiente in cui esso si svolge è delimitato da un muro basso, oltre il quale, sotto delle arcate, si intravede un suonatore con il suo strumento e altri due personaggi. Al di là dele arcate, in un terzo ambiente, intravediamo la testa del Battista posta su di un vassoio, che poi ritroviamo in primo piano, a sinistra. Le figure sui due piani di fondo sono compresse e man mano che si procede verso il primo piano esse prendono volume fino ad arrivare all’alto rilievo del gruppo di sinistra o al personaggio che regge il vassoio con la testa di San Giovanni.
Stiacciato ed espressionismo
Questa si chiama “stiacciato” e serve per dare profondità alla scena e per creare una certa drammaticità dato che le figure “stiacciate” vengono deformate e ciò che perdono in volume lo acquistano in larghezza. Infatti, queste figure sembrano coinvolte in una calma apparente, che via via che si avanza con lo sguardo si trasforma in angoscia. In questo senso si può parlare di “espressionismo”, cioè di deformazione cosciente della realtà oggettiva per esprimere ciò che sentiamo al di là di quanto vediamo.
Criterio narrativo medioevale
Nell’opera esiste anche un residuo del criterio narrativo medioevale, cioè la coesistenza nella opera di rappresentazione di momenti diversi (il passaggio della testa del Battista sullo sfondo e la sua presentazione in primo piano), come succedeva nelle sacre rappresentazioni in cui non esisteva l’unità di tempo, di luogo e di azione. Tuttavia, è importante sottolineare come attraverso il braccio obliquo di un personaggio, una linea prospettica unisce le due teste del santo.
Domande da interrogazione
- Qual è il soggetto principale del rilievo "Il banchetto di Erode"?
- Come Donatello utilizza la prospettiva nel rilievo?
- Quali sono le caratteristiche principali delle figure nel rilievo?
- In che modo l'opera di Donatello riflette un residuo del criterio narrativo medioevale?
- Qual è l'effetto espressivo delle figure "stiacciate" nel rilievo?
Il rilievo rappresenta la storia biblica di Erode, Salomé e Giovanni Battista, come descritto nei Vangeli di Matteo e Marco.
Donatello utilizza la prospettiva attraverso il pavimento a scacchi e la tavola in primo piano, oltre a pali infissi nei pilastri per misurare la distanza.
Le figure sono compresse nei piani di fondo e prendono volume verso il primo piano, utilizzando la tecnica dello "stiacciato" per dare profondità e drammaticità.
L'opera mostra la coesistenza di momenti diversi, come la testa del Battista sullo sfondo e la sua presentazione in primo piano, simile alle sacre rappresentazioni medievali.
Le figure "stiacciate" creano un effetto di calma apparente che si trasforma in angoscia, esprimendo un'espressione drammatica oltre la realtà visibile.