Concetti Chiave
- La Deposizione nel sepolcro, dipinta tra il 1575 e il 1580, è una delle opere più notevoli dell'artista, con Cristo al centro della scena, sostenuto da Nicodemo e Maria Maddalena.
- La composizione mostra influenze da Tiziano, Veronese e Tintoretto, evidenti nella solidità dei volumi, sinuosità dei colori e la resa rapida delle figure.
- Il dipinto incorpora elementi della cultura milanese della Controriforma, con una disposizione a esedra dei personaggi e un uso teatrale ma controllato della gestualità.
- L'uso della luce è una caratteristica distintiva, che evidenzia il biancore del sudario e definisce ogni figura, creando un contrasto netto con lo sfondo scuro.
- Un elemento iconografico raro è la Veronica che regge il velo con l'immagine di Gesù, aggiungendo un dettaglio inusuale alla scena della Deposizione.
Una delle più belle tele dipinte dall'artista è la Deposizione nel sepolcro (1575-80). In primo piano giace il corpo livido e abbandonato di Cristo, ma quasi non toccato dalla morte: le carni appaiono sode e la muscolatura tonica, nonostante l'addome incavato. E' sostenuto alle spalle da Nicodemo, mentre la Maddalena ne reca al viso una mano in un gesto di dolce afflizione. Lo stesso petetismo contenuto presentano la Vergine e le pie donne e dietro di loro san Giovanni, affiancato da Giuseppe d'Arimatea, che apre le braccia e alza gli occhi al cielo in segno di accettazione della volontà divina; sul fondo a destra la Veronica regge la miracolosa immagine del viso di Gesù (iconografia non comune nelle Deposizioni).
In questo dipinto, che ebbe grande fortuna, l'autore si firma allievo di Tiziano e presenta gli influssi della pittura di Veronese nella solidità dei volumi e nella sinuosità dei colori e quelli di Tintoretto nella resa veloce delle figure nel buio di fondo. Sono tuttavia presenti le regole stilistiche e i modelli figurativi della cultura milanese della Controriforma, per esempio nella raccolta disposizione a esedra dei personaggi, nella gestualità chiara e teatrale ma calibrata e soprattutto nell'uso della luce che violentemente definisce ogni singola figura ed evidenzia il biancore del sudario.