Concetti Chiave
- Il dittico dei duchi di Urbino presenta due tavole in un'unica cornice, dipinte anche sul retro con i carri del trionfo delle casate di Montefeltro e Sforza.
- I ritratti di Piero della Francesca simboleggiano forza e ricchezza, con soggetti di profilo che appaiono lontani e freddi.
- Lo stile combina razionalità rinascimentale, influenza classica nelle pose e dettagli fiamminghi nei gioielli e paesaggi.
- Federico da Montefeltro è ritratto nel suo lato migliore, poiché l'altro lato era sfregiato per un incidente in giostra.
- Lo sfondo unisce le due opere con un cielo quasi monocromo, concentrando l'attenzione sui volti.
Il dittico e la sua cornice
Il dittico si riferisce alla pratica di inserire due tavole nella stessa cornice e quindi è pensata per essere esposta e dipinta anche bella parte retrostante, che in questo caso Piero della Francesca rappresenta con dei carri del trionfo delle casate di Montefeltro e Sforza, mentre "duchi" si applica a marito e moglie duchi di Urbino.
Simbolismo e dettagli fiamminghi
Il ritratto simboleggia la manifestazione di forza e ricchezza, quindi i soggetti posano di profilo rendendo i soggetti più lontani e freddi, anche se Piero della Francesca decide di aggiungere particolari tipici della pittura fiamminga:
- Razionalità rinascimentale, in particolare nelle regole geometriche;
- Influenza classica soprattutto nella posa;
- Fiamminga, nello specifico nei gioielli e nel paesaggio retrostante;
Federico e l'unità delle opere
Federico viene mostrato nel suo lato migliore perché nell’altro lato non aveva l’occhio ed era sfregiato, tanto che il suo naso vene tagliato per poter vedere con un solo occhio da tutte due le parti, si dice che questo fosse causato dalle giostre e non in battaglia. Lo sfondo dà unità alle due opere, inizia infatti da una parte e termina nell’altro, il cielo è quasi monocromo per concentrare l’occhio sui volti.