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Concetti Chiave

  • Il dipinto rappresenta il dio Bacco, ma in realtà raffigura un giovane romano travestito da dio, con dettagli realistici.
  • L'aspetto malaticcio del soggetto, con pelle pallida e labbra livide, suggerisce che possa trattarsi di un autoritratto del Caravaggio.
  • Giovan Pietro Bellori riferisce che Caravaggio usò se stesso come modello per alcune delle sue prime opere, posando davanti a uno specchio.
  • Un incidente che portò Caravaggio in ospedale potrebbe spiegare l'aspetto debilitato del soggetto nel dipinto.
  • Il quadro è un esempio della maestria di Caravaggio nel rappresentare la realtà con precisione, evitando idealizzazioni mitologiche.
Il bacchino malato

La figura dovrebbe rappresentare il dio Bacco, visto che ha un tralcio d’uva in testa e un grappolo in mano. Tuttavia questo non è un ipotetico ritratto del dio del vino, ma è il ritratto preciso e inconfondibile del modello che doveva imitare Bacco. In pratica egli è talmente preciso nel rappresentare ciò che vede, che nessuno, guardando questo quadro, può immaginare di vedere un dio greco. Ciò che si vede è solo un ragazzo romano della fine Cinquecento agghindato come se fosse il dio Bacco.

Un ragazzo dall’aspetto un po’ malaticcio, pallido, con labbra livide, e decisamente poco attraente. È stato ipotizzato che questo sia in realtà un autoritratto di Caravaggio. Dalle testimonianze di Giovan Pietro Bellori, che nel 1672 pubblicò un libro dal titolo «Vite de’ pittori, scultori e architetti moderni», sappiamo che Caravaggio, dopo essere rimasto poco tempo nella bottega del Cavalier d’Arpino, si mise in proprio e le prime opere che realizzò le fece posando lui stesso davanti ad uno specchio. Siccome in quegli anni ebbe anche un incidente per il quale dovette essere ricoverato in ospedale, da ciò deriverebbe forse l’aspetto un po’ malaticcio che ha nel quadro.

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