Concetti Chiave
- Antonio Canova, scultore neoclassico, traduce nel marmo i principi estetici teorizzati da Johann Winckelmann, distanziandosi dal linguaggio barocco di Bernini.
- La celebre opera "Amore e Psiche" rappresenta un momento di equilibrio e tensione, con un movimento spiraliforme che invita lo spettatore a osservare il gruppo scultoreo da diverse angolazioni.
- Nel Monumento funebre di Maria Cristina d'Austria, Canova elimina effetti scenografici, preferendo una composizione simmetrica che enfatizza il passaggio dal mondo fisico a quello metafisico.
- La scultura "Paolina Bonaparte Come Venere Vincitrice" evidenzia la straordinaria abilità di Canova nel conferire realismo alla pietra, utilizzando tecniche innovative per dare al marmo un aspetto rosato.
- Considerato il più grande scultore dell'Epoca Neoclassica, Canova è famoso per la sua capacità di incarnare la bellezza ideale attraverso equilibrio, proporzioni e semplicità ispirate all'arte greca antica.
Indice
Canova e l'estetica neoclassica
Canova è uno scultore che traduce nel marmo i principi della nuova estetica che i teorici andavano elaborando. Figlio di uno scalpellino, frequenta la scuola di nudo dell'Accademia di Venezia, dove studia l'arte classica.
L'esperienza a Roma è fondamentale: lì matura il suo pensiero, allontanandosi dal linguaggio berniniano.Amore e Psiche: un capolavoro
La poetica neoclassica induce Canova a confrontarsi con temi mitologici. Celebre è il gruppo scultoreo "Amore e Psiche",1787-93, Louvre --> episodio tratto dall'Asino d'oro di Apuleio. L'opera rispetta i canoni dell'estetica teorizzati da Johann Winckelmann.
(Il mito: Psiche era una fanciulla incredibilmente seducente, e scatenò le gelosie della dea Venere che, invidiosa della bellezza di quella, decise di vendicarsi.
Ella doveva discendere negli Inferi e chiedere alla dea Proserpina di concederle un po' della sua bellezza. Fu così che Psiche ricevette da Proserpina un'ampolla e, presa dalla curiosità, la aprì e, con suo grande sconcerto, scoprì che il vaso non conteneva bellezza, bensì un sonno che la fece addormentare profondamente. Amore, una volta venuto a conoscenza del tragico destino dell'amante, si recherà presso Psiche e la risveglierà con un bacio.)
Descrizione dell'opera Amore e Psiche
Descrizione dell'opera: Canova sceglie di rappresentare il momento finale della favola, quando Eros risveglia Psiche.
Le figure sono rappresentate nell'atto subito precedente al bacio, un momento carico di tensione, ma privo dello sconvolgimento emotivo che l'atto stesso del baciarsi provocherebbe nello spettatore. Questo è il momento di equilibrio, dove si coglie quel momento di amoroso incanto tra la tenerezza dello smarrirsi negli occhi dell'altro e la carnalità dell'atto.
I corpi delle due figure giovanili si dispongono in una grande X e non si sviluppano su un unico piano, ma in profondità, con un movimento spiraliforme che induce lo spettatore a girare attorno al gruppo scultoreo. Anche il delicato abbraccio in cui si legano, si iscrive in un cerchio centrale, indicato dalle braccia di Psiche. All'interno del cerchio si sviluppa una forte tensione emotiva in cui il desiderio senza fine di Eros è ormai vicino allo sprigionamento.
La gestualità e il movimento introducono anche la dimensione del tempo, che viene eternizzato dall'artista in un attimo "sublime", che rimane in sospeso.
Anche i personaggi, con le loro forme anatomiche perfette, sono idealizzati.
L'abilità tecnica di Canova qui raggiunge una qualità altissima; riesce a infondere alla pietra la morbidezza delle carni.
L'opera Amore e Psiche è un capolavoro nella ricerca d'equilibrio. Infatti le due figure sono disposte diagonalmente e divergenti fra loro. La disposizione piramidale dei due corpi è bilanciata da una speculare forma triangolare costituita dalle ali aperte di Amore.
Monumento funebre di Maria Cristina
Monumento funebre di Maria Cristina d'Austria, 1798-1805, Vienna--> Commissionata dal principe Alberto di Sassonia per commemorare la morte della moglie. Il monumento funebre è fatto in marmo di Carrara, è alto quasi 6 m e si trova nella chiesa degli agostiniani al Palazzo imperiale di Vienna.
Non è affatto casuale che nel 1800 Foscolo abbia composto il carme dei “Sepolcri" nello stesso periodo in cui Canova ha eseguito le sue opere sepolcrali: entrambi interpretano il tema della morte tanto caro alla cultura romantica. Il motivo è semplice: La morte ha il potere di stimolare la curiosità psicologica dell’uomo che è ansioso di sapere cosa ci sia dopo di essa. Poi, la ricerca dell’Assoluto sono elementi che riassumono la partecipazione emotiva e sentimentale (Pathos) dell’uomo e che caratterizzano a tutti gli effetti un’anima veramente romantica.
Descrizione del monumento funebre
Descrizione dell'opera: Canova ha definitivamente eliminato nel monumento funerario qualsiasi effetto scenografico e patetico, in favore di una composizione estremamente lineare, caratterizzata da una piena simmetria e proporzione tra le parti scolpite. Fin dall'antichità infatti il triangolo ha sempre alluso al concetto del trapasso dalla sfera fisica a quella metafisica. Tecnicamente le figure sono rese secondo la statuaria greco-romana con la resa dei minimi dettagli, la levigazione delle superfici, la proporzionalità tra le parti scolpite, l’equilibrio armonico.
Il vecchio non esprime solennità e saggezza (elementi propri del mondo classico) ma stanchezza e sofferenza: è chinato perché essendo il più vicino alla morte, regge il peso degli anni. Si appoggia inoltre alla figura accanto: è chiaramente cieco. Ciò riporta alla mente il ritratto di Omero che Foscolo delinea nei suoi Sepolcri. E’ però la fanciulla ad attraversare per prima la porta nera (simbolo della morte), questo perché, come dice il Foscolo, la morte non guarda mai in faccia a nessuno. S’intravede poi un lungo festone di frutta: è l’omaggio floreale portato sulla tomba, che esprime la corrispondenza dei puri sensi: si tratta del concetto dell’illusione alla sopravvivenza che Foscolo affida ai suoi “Sepolcri”: l’uomo infatti può illudersi di continuare a vivere anche dopo la morte, poiché la tomba mantiene vivo il ricordo ed istituisce un rapporto affettivo tra i familiari e gli amici. Lo scorrere inesorabile del tempo, la natura che affatica e distrugge, sono temi rappresentati dal Canova nelle sue composizioni: qui nel Monumento dedicato a Maria Cristina, è simboleggiato dal tappeto che, come un corso d’acqua, appare fluido e scorre, poto lì come collegamento dell'interno con l'esterno.
Influenza foscoliana: Non meraviglia il fatto che nella scultura canoviana siano presenti molti motivi della poesia foscoliana (es. il concetto di morte come “nulla eterno”): di sicuro l’influenza è stata reciproca. Punto focale della composizione è la bassa porta posta al centro della piramide, soglia oscura che divide il mondo dei viventi dal regno delle tenebre. Canova ha accentuato il contrasto attraverso la contrapposizione fra il candore del marmo e il buio profondo della camera sepolcrale. La lastra piramidale torna a citare le tombe egizie (oltre all'innalzarsi verso l'Assoluto) e la defunta non viene più scolpita sul sarcofago, ma su un'effigie circondata da un serpente e sorretta da una figura femminile. La palma è il simbolo del casato d'Austria; il genio del dolore alato si appoggia al Leone della fortezza, essi nascondono lo stemma del casato austriaco.
Paolina Bonaparte come Venere
Paolina Bonaparte Come Venere Vincitrice, 1804-8, Galleria Borghese, Roma -->
Napoleone riceve commissioni dalle famiglie più importanti d'Europa. Napoleone lo chiamò a Parigi due volte per alcune commissioni. Dopo la Restaurazione, Canova va in Francia per restituire le opere che Napoleone tolse allo stato pontificio. La scultura di Paolina Bonaparte, sorella dell'imperatore, rientra tra le commissioni del periodo parigino. E' eseguita su commissione del marito Camillo Borghese. La donna era celebre per la sua straordinaria bellezza, così Canova decide di scolpirla come la dea Venere, distesa su un'agrippina il legno stuccato e dipinto e in posa come se stesse partecipando ad un banchetto nell'antica Roma (citazione al Sarcofago degli Sposi del museo di Villa giulia). Si rifà alle Veneri di Tiziano e Giorgione. Il corpo schiaccia il materasso e qui si vede quanto Canova abbia un'abilità tecnica incredibile.
Il panneggio cela le nudità e cita Fidia per l'effetto bagnato. Canova, poi, stende sulle parti nude del corpo, uno strato di cera che conferiva al marmo un colorito rosato. L'opera presenta un meccanismo in grado di far ruotare la scultura su se stessa. Scultura che presenta bicromia: è presente infatti il colore grigio e il marmo di Carrara, con intarsi in bronzo.
Stile e fama = Antonio Canova è lo scultore più celebre e talentuoso dell’Epoca Neoclassica, nonché lo scultore della bellezza ideale per eccellenza. La sua fama è dettata dal suo gusto raffinato e puro e dalla sua tecnica precisa ed armoniosa che, ammirandola, sembra indurci a pensare che i soggetti delle sue opere possano, d’un tratto, prendere vita.
In cosa consiste quel “bello ideale” che le sue creature marmoree incarnavano ?
Per spiegarlo occorre fare riferimento al pensiero di Winckelmann, il massimo teorico dell’Estetica Neoclassica. Egli sosteneva che il bello ideale racchiudesse in sé l’idea di “nobile semplicità e quieta grandezza” che, a sua detta, si incarnava esclusivamente nelle antiche sculture greche.
Quest’ultime esprimevano un linguaggio che esaltava l’equilibrio, le proporzioni, la semplicità e la grazia, dunque, quella perfezione che era espressione di una bellezza ideale impossibile da trovare in natura. Si ha un rifiuto per l’eccesso, per le espressioni che stravolgono i lineamenti del volto. Forte, dunque, è l’opposizione con l’Estetica Barocca che omaggiava l’eccesso, lo squilibrio, i virtuosismi e le passioni incontrollate e travolgenti.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza dell'esperienza romana per Antonio Canova?
- Quali sono le caratteristiche principali dell'opera "Amore e Psiche" di Canova?
- In che modo il Monumento funebre di Maria Cristina d'Austria riflette la cultura romantica?
- Come Canova rappresenta Paolina Bonaparte nella scultura "Come Venere Vincitrice"?
- Cosa rappresenta il "bello ideale" nelle opere di Canova?
L'esperienza a Roma è fondamentale per Canova, poiché lì matura il suo pensiero artistico, allontanandosi dal linguaggio berniniano e abbracciando la poetica neoclassica.
"Amore e Psiche" rappresenta il momento finale della favola, con un equilibrio tra tenerezza e carnalità. Le figure sono disposte in una grande X, con un movimento spiraliforme che invita lo spettatore a girare attorno al gruppo scultoreo.
Il monumento funebre riflette la cultura romantica attraverso la sua composizione lineare e simmetrica, eliminando effetti scenografici e patetici, e rappresentando temi come la morte e il tempo, cari alla cultura romantica.
Canova rappresenta Paolina Bonaparte come la dea Venere, distesa su un'agrippina, con un panneggio che cela le nudità e un effetto bagnato che cita Fidia. La scultura presenta un meccanismo che permette di farla ruotare su se stessa.
Il "bello ideale" nelle opere di Canova incarna l'idea di "nobile semplicità e quieta grandezza", esaltando equilibrio, proporzioni, semplicità e grazia, in opposizione all'Estetica Barocca che celebrava l'eccesso e le passioni incontrollate.