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Sintesi
Antonio Canova nacque a Possagno nei pressi di Treviso il 1 novembre 1757. Era figlio di un scalpellino e fece il suo apprendistato a Venezia dove aprì uno studio nel 1775. Aveva un carattere semplice e riservato e si dedicava al lavoro e al dovere; aveva un forte legame a Roma che era una fonte di ispirazione. Per lui l'arte era intesa come una fonte di vita del più grande scultore. Si trasferì a Roma presso l'ambasciatore della Repubblica veneta Girolamo Zulian, partecipò a corsi di nudo all'Accademia di Francia e fece altri viaggi a Roma.Ricevette un incarico in Austria e andò a Parigi su richiesta di Napoleone. Era amato e ammirato dagli amici e dai potenti ed ebbe degli incarichi di lavoro dalla nobiltà veneta e romana, da Napoleone e dai membri della sua famiglia, da aristocratici russi e dotti amici inglesi, dagli Asburgo d'Austria, dei Borboni di Napoli, dalla corte pontificia. Egli fu ispettore generale delle Belle arti dello Stato pontificio. Morì a Venezia il 13 ottobre 1822.
Il disegno.
Canova incarna i principi neoclassici di Winckelmann sia nel disegno che nella scultura. Ha un'attenzione particolare per il nudo maschile e femminile soprattutto perché vuole prendere la massima confidenza con i soggetti ritratti. Tra gli esempi più importanti c'è lo studio dal gruppo di "Castore e Polluce "dove si presenta un sottile e sicuro contorno, un'indicazione della muscolatura e un' ombreggiatura che è più marcata nelle pieghe del drappo che dal braccio sinistro scende a incorniciare alla gamba sinistra. Per Canova questo studio serviva a comprendere i rapporti proporzionali tra le singole parti e il tutto.
Estratto del documento

La vita.

Antonio Canova nacque a Possagno nei pressi di Treviso il 1 novembre 1757. Era figlio di un

scalpellino e fece il suo apprendistato a Venezia dove aprì uno studio nel 1775. Aveva un carattere

semplice e riservato e si dedicava al lavoro e al dovere; aveva un forte legame a Roma che era una

fonte di ispirazione. Per lui l'arte era intesa come una fonte di vita del più grande scultore. Si trasferì

a Roma presso l'ambasciatore della Repubblica veneta Girolamo Zulian, partecipò a corsi di nudo

all'Accademia di Francia e fece altri viaggi a Roma.Ricevette un incarico in Austria e andò a Parigi

su richiesta di Napoleone. Era amato e ammirato dagli amici e dai potenti ed ebbe degli incarichi di

lavoro dalla nobiltà veneta e romana, da Napoleone e dai membri della sua famiglia, da aristocratici

russi e dotti amici inglesi, dagli Asburgo d'Austria, dei Borboni di Napoli, dalla corte pontificia.

Egli fu ispettore generale delle Belle arti dello Stato pontificio. Morì a Venezia il 13 ottobre 1822.

Il disegno.

Canova incarna i principi neoclassici di Winckelmann sia nel disegno che nella scultura. Ha

un'attenzione particolare per il nudo maschile e femminile soprattutto perché vuole prendere la

massima confidenza con i soggetti ritratti. Tra gli esempi più importanti c'è lo studio dal gruppo di

"Castore e Polluce "dove si presenta un sottile e sicuro contorno, un'indicazione della muscolatura e

un' ombreggiatura che è più marcata nelle pieghe del drappo che dal braccio sinistro scende a

incorniciare alla gamba sinistra. Per Canova questo studio serviva a comprendere i rapporti

proporzionali tra le singole parti e il tutto. Un altro esempio è "l'Accademia di nudo virile supino su

di un masso" che mostra una delle caratteristiche della grafica di Canova nell'affrontare questo tipo

di disegni eseguiti generalmente a matita o a carboncino e spesso lumeggiati a biacca. Alcune parti

del corpo vengono studiate in modo particolareggiato e risultano ombreggiate con un tenue e fitto

tratteggio che definisce il volume e accentua in modo scultorio la muscolatura mentre altre parti

risultano puramente indicate dalla linea di contorno. Un altro esempio è quello dei "due nudi

femminili "su foglio uno visto di tre quarti da dietro e l'altro di tre quarti di fronte. Si tratta della

stessa modella ripresa in pose e atteggiamenti diversi. La figura di destra è colta nell'atto di ridere.

La matita ha tracciato una linea di contorno leggera che quasi sparisce e i due corpi sembrano

addirittura senza peso. Questo effetto è esaltato dalla qualità della carta compatta e ruvida. Inoltre lo

sfumato contribuisce a dare la sensazione del corpo femminile morbido, tornito, carezzevole e privo

di asperitá. Quindi Canova suggerisce gli elementi che caratterizzano l'opera finita. Un altro

esempio è la "danzatrice che si regge il velo" che é una tempera su carta ed è conservata nel museo

Canova di Possagno. La figura sembra librare nell'aria e si ispira ad alcuni esempi della pittura

pompeiana. Le vesti sono veli trasparenti e i movimenti si accordano con una visione puramente

decorativa.

Amore e Psiche.

É un'opera di piccolo formato (155 cm) . Amore e Psiche che si abbracciano è stato commissionato

nel 1788 dal colonnello John Campbell. Canova ha ripreso la favola narrata nel romanzo l'asino

d'oro di Lucio Apuleio. Si vede Amore che rianima Psiche svenuta poiché andando contro gli ordini

di Venere aveva aperto un vaso ricevuto nell'Ada da Proserpina. Canova ha fermato nel marmo un

attimo che rimane sospeso sino della tensione dei due giovani corpi che non si stringono ma si

sfiorano appena con sottile erotismo mentre il dio li contempla. Ognuno è rapito della bellezza

dell'altro. Si tratta dell'attimo che precede il bacio. Solo la visione frontale permette di fermare

un'immagine significativa perché consente di cogliere la geometria compositiva lineare formata da

due archi che si intersecano e cogliere le linee di forza.

-Leggendo l'opera si nota che la la destra di Amore e il corpo semi disteso di Psiche formano un

arco.

-L'ala sinistra e la gamba destra di Amore danno origine a un secondo arco.

-Amore abbraccia Psiche sfiorandoli i seni e la guancia destra e Psiche abbraccia teneramente

Amore.

-Due cerchi intrecciati ( le braccia dei giovani amanti) sottolineano il punto di intersezione degli

archi.

-I due anelli concentrici si intersecano, mettendo in evidenza i volti di Psiche ad Amore.

Dall'opera si può notare come l'artista era abile a cogliere texture e come ali, panneggi,roccia e

corpi sono trattati e levigati. Qualcuno definisce l'ultima fase di realizzazione " levigazzione

eccessiva". Pare applicasse cere colorate per ripristinare la pelle. Si definiscono quindi delle fasi per

realizzare una scultura:

1)si toglie materia da un unico blocco di marmo.

2)l'artista attraverso bozzetti ha l'idea chiara e mette in concreto l'opera che intende realizzare.

3)si definisce e si leviga, curando i dettagli. A differenza l'arte del modellare é un tecnica ad

aggiungere dove si aggiunge massa e si modella. Canova aggiunge morbidezza al marmo. Per

gestire le commissioni egli operava dei bozzetti in creta.

Una curiositá é che un'opera simili si trova nel museo dell'Ermitage a San Pietroburgo e rappresenta

Amore e Psiche alzati.

Paolina Borghese.

Paolina Borghese era la sorella dell'imperatore Napoleone e la moglie del principe romano Camillo

Borghese. Paolina è raffigurata come Venere vincitrice, infatti fa un gesto grazioso tenendo in mano

il pomo della vittoria offerto da Paride alla dea giudicata da lui la più bella. La giovane donna è

rappresentata adagiata su un divano con una sponda rialzata. Il busto e sollevato ed esso si appoggia

a dei cuscini. Esso é nudo fin quasi all'inguine mentre la parte inferiore del corpo è velata da un

drappo che sottolinea e sostituisce le pieghe inguinali e scopre l'attacco dei glutei; riveste il ritratto

di un evidente erotismo che é più sentito di quanto non sarebbe stato se Paolina si fosse offerta alla

vista completamente nuda. Il volto di Paolina è idealizzato e le sembianze sono divine e ciò la

collocano al di fuori della realtà terrena. Tuttavia la cera rosata spalmata da Canova sulle parti nude

della statua come ad imitare l'incarnato la riportano al mondo umano. Il letto di legno su cui poggia

il marmo nascondeva un ingranaggio che consentiva la scultura di ruotare cosicché in base alla

direzione e alla quantità di luce che la colpiva essa era più o meno illuminata e più o meno

ombreggiata così che variava il suo sospetto all'infinito.

Monumento funebre a Maria Cristina d'Austria.

Il monumento funebre a Maria Cristina d'Austria è stato concluso nel 1805 ed è stato

commissionato nell'agosto 1798 dal duca Alberto di Sassonia-Teschen per ricordare la consorte

,l'arciduchessa Maria Cristina d'Asburgo Lorena che era morta in quell'anno. Esso rappresenta

anche il clima tardo settecentesco della poesia sepolcrale infatti si può fare un confronto con i

sepolcri di Ugo Foscolo dunque si salda una vicinanza di sentimenti tra l'artista e il poeta. La

sepoltura e collocata all'inizio della navata laterale destra e si presenta come una piramide

all'interno della quale una mesta processione reca le ceneri della defunta. La forma del sepolcro

deriva forse dalla piramide di Caio Cèstio a Roma o dalle tombe dei Chigi nella cappella di

Raffaello in Santa Maria del Popolo. Canova ne sottolinea l'ingresso scuro per mezzo di uno spesso

architrave e di due stipiti leggermente inclinati. Esaltando la defunta Canova vuole sollecitare la

meditazione sulla fatalità e della morte.

-Leggendo l'opera notiamo che l'immagine della defunta è impressa su un medaglione che è portato

in volo dalla felicità celeste sotto forma di fanciulla. Esso é avvolto da un serpente che su morde la

coda, ovvero una sorte di omega che richiama la ciclicità della vita.

-La virtù della fortezza e personificata da un leone accovacciato.

-La pietà è raffigurata da una giovane donna che guida un vecchio cieco.

-Si nota inoltre la tenerezza dello sposo che è personificata dal genio alato.

-Inoltre tutti i personaggi sono legati da una ghirlanda di fiori e sono invitati entrare passando su un

tappeto che simboleggia il destino inoltre esso unisce fisicamente l'interno cioè la morte con

l'esterno cioè la vita.

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