Concetti Chiave
- Le opere del Canaletto, realizzate intorno al 1740, sono parte del filone della veduta ideale, combinando elementi diversi in una rappresentazione fedele ma non oggettiva di Venezia.
- Giovanni Antonio Canal, noto come il Canaletto, iniziò come scenografo teatrale, acquisendo tecniche che contribuirono al suo successo come pittore di vedute.
- Il Canaletto divenne celebre nel Nord Europa grazie al Grand Tour, che portò la sua arte a intellettuali stranieri, in particolare inglesi.
- Utilizzando la camera ottica, il Canaletto creava vedute realistiche e luminose, armonizzando porzioni reali sulla tela senza seguire una prospettiva strettamente reale.
- Il console inglese Joseph Smith fu cruciale per la fama del Canaletto in Gran Bretagna, dove dipinse vedute di Londra prima di tornare a Venezia per continuare a lavorare su importanti commissioni.
Indice
Le origini del Canaletto
Entrate nella collezione delle Civiche Raccolte d’Arte nel 1995, queste due grandi tele del Canaletto conobbero, sin dalla metà del Settecento, un enorme successo grazie alle riproduzioni a stampa Urbis Venetiarum Prospectus Celebriores di Antonio Visentini, dedicate proprio alle celebri vedute della città lagunare. Dipinte probabilmente intorno al 1740, le due opere si inseriscono pienamente nel filone della veduta ideale che il Canaletto realizza a Venezia intorno al 1720.
Giovanni Antonio Canal (Venezia 1697 – 1768), dette appunto il Canaletto, aveva esordito al fianco del padre Bernardo e del fratello maggiore Cristoforo come scenografo teatrale nella rappresentazione dell’Arsilda regina di Ponto e della Incoronazione di Dario di Antonio Vivaldi, messe in scena nel 1716 al Teatro Sant’Angelo di Venezia. L’acquisizione delle tecniche peculiari della professione di scenografo, unito all’indiscusso talento naturale, sono alla base del grande successo del maestro veneziano.
L'influenza romana
Nel 1719 Bernardo ed Antonio Canal vengono richiesti a Roma per la realizzazione delle sconografie di opere teatrali del famoso musicista settecentesco Alessandro Scarlatti. Secondo alcuni critici, l’esperienza professionale a Roma, consentendo la conoscenza diretta di opere paesaggistiche di maestri del calibro di Van Wittel, abbiano potuto indurre il giovane Giovanni Antonio a dedicarsi sempre più alla realizzazione di vedute, laddove per veduta ideale, s’intende una che riunisce elementi ripresi da diverse circostanze che, pur descritte con grande precisione e fedeltà, non corrispondono ad un’assoluta verità oggettiva. Tornando a Venezia, Giovanni Antonio Canal si afferma come pittore di vedute di Venezia, riscuotendo in poco tempo uno straordinario successo capace di “stordire universalmente ognuno che vede le sue opere”, soppiantando il già affermato pittore Luca Calevarijs.
Il successo internazionale
Il grande successo del genere veduti stico si diffonde in Italia e soprattutto nel Nord Europa, grazie alla passione di intellettuali e cultori d’arte stranieri che nel Grand Tour sperimentavano il compimento di un lungo percorso formativo umanistico della classe dirigente, collezionando anche immagini documentarie della città visitate, da portare in patria.
Tecniche innovative del Canaletto
Il Canaletto inizia nel 1728 a dipingere vedute veneziane proprio per alcuni collezionisti ed intellettuali inglesi proponendo descrizioni pittoriche dalla luminosità sorprendentemente realistica. Dal cosiddetto “quaderno Cagnola”, contenente appunti e schizzi del famoso vedutista veneziano, si coglie la metodologia utilizzata con l’impiego della camera ottica. Attraverso una lente ed uno specchio orientabile, questo strumento consentiva di proiettare su un foglio la riproduzione di un’inquadratura del reale che si voleva poi dipingere.
L'eredità del Canaletto
Lo storico dell’arte Stefano Susinno, spiega che il Canaletto – facendo roteare l’obiettivo per cogliere in sequenza le varie porzioni della veduta reale, è in grado di tracciare di questa, giungendo tanti piccoli schizzi, le linee prospettiche generali come per mezzo di un grande angolare-. Quindi, le varie porzioni reali della veduta, saranno poi armonizzate dall’artista sulla tela, non seguendo necessariamente una prospettica reale. Le piccole pennellate di colore impasto di bianco o di ocra, contribuiscono a rendere una luminosità diffusa, tersa e realistica in cui oggetti e figure dettagliate si stagliano con evidenza stereometrica. Un estimatore del Canaletto, il console inglese Joseph Smith, fu il tramite affinché il vedutista veneziano venisse conosciuto, e con successo, in terra britannica. Il Canaletto ci vedesse dal 1746 al 1756, dipingendo vedute di Londra e della campagna inglese con la stessa luminosità naturale tipica del suo stile. Rientrato a Venezia, continuerà a ricevere importanti committenze straniere. Nella produzione artistica degli ultimi dieci anni della sua vita, la critica ha riscontrato una qualità minore. Nel 1763 il Canaletto è ammesso all’Accademia di pittura e scultura di Venezia come Prospettico e, dopo “lungo e compassionevole male” si spegne a Venezia il 18 aprile del 1768.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza delle due tele del Canaletto entrate nelle Civiche Raccolte d’Arte nel 1995?
- Come ha influenzato l'esperienza a Roma la carriera del Canaletto?
- Quali strumenti utilizzava il Canaletto per realizzare le sue vedute?
- In che modo il Canaletto è stato introdotto al pubblico britannico?
- Come è stata valutata la produzione artistica del Canaletto negli ultimi anni della sua vita?
Le due tele del Canaletto, dipinte intorno al 1740, sono importanti perché rappresentano il filone della veduta ideale e hanno avuto un enorme successo grazie alle riproduzioni a stampa di Antonio Visentini.
L'esperienza a Roma ha permesso al Canaletto di conoscere opere paesaggistiche di maestri come Van Wittel, inducendolo a dedicarsi sempre più alla realizzazione di vedute.
Il Canaletto utilizzava la camera ottica, uno strumento che proiettava su un foglio l'inquadratura del reale da dipingere, permettendo di tracciare le linee prospettiche generali.
Il console inglese Joseph Smith ha svolto un ruolo cruciale nel far conoscere il Canaletto in Gran Bretagna, dove ha dipinto vedute di Londra e della campagna inglese.
Negli ultimi dieci anni della sua vita, la critica ha riscontrato una qualità minore nella produzione artistica del Canaletto.