Concetti Chiave
- Giovanni Bellini rivoluzionò la pittura veneziana del Quattrocento, con un focus su luce e colore, abbandonando la cultura tardogotica.
- Fu un esponente chiave del Rinascimento, distinguendosi per l'originalità rispetto alla tradizione fiorentina e padovana.
- La sua arte fu profondamente influenzata dalle caratteristiche uniche di Venezia, come la sua posizione geografica e il suo governo repubblicano.
- Bellini fu il precursore di una nuova via pittorica veneziana, influenzando artisti successivi come Giorgione e Tiziano.
- Formatosi nella bottega paterna, subì l'influenza di Mantegna e Donatello, sviluppando uno stile monumentale e naturalistico.
Indice
Giovanni Bellini e la pittura veneziana
Fu Giovanni Bellini (1432 circa-1516), figlio minore di Iacopo e fratello di Gentile, a cambiare radicalmente, nel giro di pochi anni, la situazione della pittura locale. L’artista fu uno dei più grandi pittori rinascimentali («uno dei grandi poeti d’Italia» ebbe a dire lo storico dell'arte Roberto Longhi) e il più importante esponente della pittura veneziana del Quattrocento, che a partire da lui sarà caratterizzata dal binomio luce-colore.
L'influenza di Bellini sull'arte
Con Giovanni l’arte figurativa a Venezia abbandonò definitivamente ogni traccia di cultura tardogotica e si allineò a Firenze e Padova nella declinazione delle nuove idee del Rinascimento, ponendosi all’avanguardia sia pure in modi assolutamente originali e del tutto diversi da quelli fiorentini. Non bisogna dimenticare, inoltre, le peculiarità geografiche e politiche di Venezia, che la rendevano unica influenzando profondamente anche le forme artistiche: la sua posizione, una città che sorge sulle acque luminose della laguna; la sua forma di governo, una repubblica e non una signoria come in molte altre città italiane. Già la critica del Cinquecento, in particolare Giorgio Vasari, rilevava una sorta di contrasto tra la pittura rinascimentale veneziana, basata sul colore come fondamento dell’immagine,
e quella fiorentina, fondata invece principalmente sul disegno. Bellini è l’iniziatore di questa via nuova percorsa dalla pittura veneziana, una vera e propria rivoluzione che sarà foriera di grandi sviluppi nel Cinquecento, con Giorgione e Tiziano, ma anche nei secoli successivi imponendosi nel resto d’Italia e in Europa.
La formazione e le influenze di Bellini
L’artista si formò nella bottega paterna, ma inizialmente guardò anche all’ambiente padovano e alle opere di Donatello. Cognato di Mantegna, Giovanni ne fu influenzato fino a dopo la metà del secolo: da lui apprese la concezione monumentale della figura umana, ma preferì stemperarne l’asprezza del disegno, lavorando fin da subito, forse primo in Italia, sull’osservazione naturalistica del paesaggio e della luce.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il contributo di Giovanni Bellini alla pittura veneziana?
- In che modo l'arte di Bellini si differenziava da quella fiorentina?
- Quali influenze hanno caratterizzato la formazione artistica di Giovanni Bellini?
Giovanni Bellini ha radicalmente trasformato la pittura veneziana, introducendo il binomio luce-colore e allineandola alle nuove idee del Rinascimento, distinguendosi per un approccio originale rispetto a Firenze.
L'arte di Bellini si basava sul colore come fondamento dell'immagine, in contrasto con la pittura fiorentina che privilegiava il disegno, avviando una rivoluzione nella pittura veneziana.
Bellini si è formato nella bottega paterna, influenzato dall'ambiente padovano e dalle opere di Donatello e Mantegna, da cui ha appreso la concezione monumentale della figura umana, ma ha preferito un approccio più naturalistico al paesaggio e alla luce.