Concetti Chiave
- Beato Angelico, nato Guido di Pietro, fu un pittore fiorentino del XV secolo, passando dallo stile tardogotico al rinascimentale.
- Masaccio e Lorenzo Ghiberti furono influenze costanti nel lavoro di Beato Angelico.
- L'annunciazione di Beato Angelico, dipinta nel 1425, combina un impianto prospettico-spaziale con una resa naturalistica attraverso una luce chiara diffusa.
- Il dipinto è suddiviso in tre parti: il giardino, l'arcata dell'angelo e l'arcata della Vergine, con un punto di fuga che focalizza l'episodio sacro.
- Elementi tardogotici si manifestano nella cura minuziosa degli elementi vegetali, simboleggiando la verginità di Maria.
Vita e carriera di Beato Angelico
Il nome di battesimo di Beato Angelico è Guido di Pietro, e nacque nel 1395 a Firenze e morì nel 1455 a Roma.
Nel 1417 è menzionato nei documenti fiorentini come pittore.
Fu un pittore inizialmente tardogotico, per poi aggiornarsi in senso rinascimentale.
Per Beato Angelico, Masaccio e Lorenzo Ghiberti furono dei punti di riferimento constante.
Descrizione del dipinto
Questo quadro lo dipinge nel 1425 per la chiesa del suo allora convento di Fiesole; e presenta un impianto prospettico-spaziale ed una resa naturalistica dei personaggi ed degli oggetti, che ottiene grazie alla diffusione di una luce chiara diffusa.
La superficie dipinta è tripartita: consiste nel giardino, nell'arcata dell'angelo e nell'arcata della Vergine.
Lo spazio è costruito con il punto di fuga convergente all'interno della casa in modo da far porgere l'attenzione dello spettatore sull'episodio sacro.
All'esterno della scena principale racchiusa in un edificio, vi è un giardino fiorito che allude alla verginità di Maria (poiché popolato da animali e da fiori); inoltre vediamo la presenza di tre figure: Adamo ed Eva mentre vengono cacciati dall'angelo.
Questo dipinto è tardogotico per la cura minuziosa degli elementi vegetali.