Concetti Chiave
- Esistono quattro versioni dell'Ebe di Canova, ognuna con caratteristiche uniche e differenze significative.
- Le prime due versioni furono criticate per l'espressione del volto e l'uso della nuvola come supporto, poi sostituita da un tronco d'albero nelle successive.
- Canova utilizzò una patina dorata mista a cera sul marmo e metalli per dettagli come il vaso, la coppa e la collana.
- L'opera rappresenta la giovinezza fiorente, con un movimento danzante e una composizione bilanciata tra il movimento e la compostezza.
- Nella quarta versione, situata a Forlì, Canova riuscì a far rivivere lo spirito dell'antico rimanendo fedele alla natura.
Critiche alle prime versioni
Della scultura esistono quattro esemplari, diversi tra loro.
La prima e la seconda versione dell’Ebe furono criticate dai contemporanei per la mancanza d’espressione del volto e per l’espediente della nuvola che sostiene il passo della fanciulla. Diverso fu l’atteggiamento dello scultore nei confronti della nuvoletta di sostegno, che nella terza e nella quarta versione venne trasformata in un tronco d’albero.
L’artista ricoprì il marmo con una patina dorata mista a cera sulle parti nude e utilizzò materiali metallici per il vaso e la coppa.
Nella quarta Ebe, oltre alla coppa e all’anfora, realizzò in bronzo dorato anche la collana.
Simbolismo e movimento
Nell’Ebe di Canova si misurò un problema fondamentale, conciliare il movimento con la calma e compostezza.
La figura simbolo della fiorente giovinezza, è colta in punta di piede, in un procedere danzante, bilanciato dalla torsione del busto e dell’apertura delle braccia. La veste accentua l’effetto del moto.
Collocazione e interpretazione
La quarta statuetta si trova a Forlì, Pinacoteca civica.
Nell’Ebe Canova non si limitò a una pura citazione dell’antico, ma ne fece rivivere lo spirito, rimanendo fedele al vero in natura.