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Concetti Chiave

  • Giuseppe Arcimboldo è celebre per i suoi ritratti caricaturali composti da ortaggi, frutti, fiori e altri elementi, rinnovando le nature morte nordiche con ironia.
  • Arcimboldo lavorò per Massimiliano II a Vienna e successivamente per Rodolfo II a Praga, continuando a inviare opere anche dopo il suo ritorno in Italia.
  • Il ritratto di Rodolfo II come Vertumno simboleggia le capacità di rinnovamento dell'imperatore e rappresenta il dio latino delle mutazioni periodiche.
  • Le opere di Arcimboldo sono espressioni del Manierismo, combinando elementi naturali e classici per creare risultati nuovi, cerebrali e artefatti.
  • La rappresentazione di ogni elemento nei ritratti di Arcimboldo è realistica e tangibile, mentre l'insieme appare stravagante e fantastico.

Indice

  1. Giuseppe Arcimboldi e i suoi ritratti
  2. Lavoro alla corte asburgica

Giuseppe Arcimboldi e i suoi ritratti

Creatore di apparati effimeri per feste e spettacoli e procacciatore di opere d’arte per le collezioni imperiali, Giuseppe Arcimboldi fu soprattutto famoso per i suoi ritratti caricaturali in cui le fattezze sono composte da un insieme di ortaggi, frutti, fiori, ma anche conchiglie, pesci o pezzi di carta, un genere che ebbe grande successo perché rinnovava con ironia le nature morte di origine nordica.

Lavoro alla corte asburgica

Lavorò per Massimiliano II a Vienna, dal 1526, e poi per Rodolfo II a Praga, e anche quando lasciò la corte asburgica per tornare in Italia, continuò ad inviare opere a Praga. Tra queste è il celebre ritratto di Rodolfo II come Vertumno (1590), dio latino delle mutazioni periodiche e delle stagioni ,dotato del dono di trasformarsi nel tempo e nello spazio (il nome deriva dal latino vertere, ”cambiare”), a simboleggiare le capacità dell’imperatore di rinnovare attraverso il suo buon governo la perduta età dell’oro. Ogni fiore, frutto o verdura è assolutamente realistico e tangibile, mentre il risultato d’insieme appare stravagante e innaturale, fantastico. E’ l’essenza del Manierismo, nell’arte come nella poesia: combinare elementi naturali o tratti da una tradizione autorevole e classica per ottenere un’opera nuova, eterogenea, cerebrale e marcatamente artefatta.

Domande e risposte