Concetti Chiave
- Andrea del Verrocchio, orafo e scultore, fu maestro di una bottega che ospitò artisti come Leonardo e il Perugino.
- Rappresentò un importante riferimento culturale nella Firenze laurenziana, ricevendo numerose commissioni.
- Verrocchio si distinse per un moto lento nelle sue opere, usando il chiaroscuro con dolcezza.
- Rispetto ai suoi contemporanei, mostrò una propensione per la monumentalità, pur mantenendo grazia.
- Realizzò il Monumento funebre a Piero e Giovanni de’ Medici, un'opera che dimostra la sua capacità di soddisfare una committenza raffinata.
Andrea del Verrocchio e la sua bottega
Andrea del Verrocchio, orafo e scultore, maestro di una bottega polivalente ed eterogenea, luogo di incontro e di scambio intellettuale, di sperimentazione tecnica e di formazione artistica (vi operarono, tra gli altri, il Perugino, Lorenzo di Credi, Leonardo).
Andrea rappresentò un importante riferimento culturale della Firenze laurenziana, ricevendo anche numerose commissioni esterne.
Anch’egli si è soffermato sulla mobilità dei corpi e ha inserito la forma nello spazio; tuttavia, se in Pollaiolo prevale la tensione espressiva e dinamica, Verrocchio introduce un moto lento, reso attraverso la dolcezza sempre variata del chiaroscuro. Rispetto agli scultori fiorentini della sua generazione, egli mostra una maggiore propensione per la monumentalità, anche se addolcita dai modi aggraziati diffusi a Firenze.
Commissioni e opere pubbliche
Ad Andrea del Verrocchio Lorenzo e Giuliano giovanissimi commissionano la loro prima opera pubblica: il Monumento funebre a Piero e Giovanni de’Medici.
L’opera testimonia il livello altissimo del gusto dei due principi e la capacità da parte dell’artista di rispondere alle richieste di una committenza raffinata.