Concetti Chiave
- Göbekli Tepe in Turchia è un antico santuario composto da cerchi di pietre a forma di T, risalente a metà del X millennio a.C. e considerato il santuario preistorico più antico scoperto.
- Il sito, che sfida l'idea che la vita sedentaria sia nata con l'agricoltura, suggerisce che le credenze religiose abbiano spinto comunità di cacciatori-raccoglitori a unirsi per costruire opere monumentali.
- Le pietre, decorate con incisioni di animali e simboli, potrebbero avere funzioni astronomiche o religiose, e mancano tracce di insediamenti umani, suggerendo un uso cerimoniale piuttosto che abitativo.
- L'assenza di simboli femminili e la presenza di resti di volatili suggeriscono che il sito potrebbe essere stato dedicato al culto dei morti, in linea con pratiche zoroastriane.
- La costruzione monumentale di Göbekli Tepe, che richiedeva il coordinamento di numerosi lavoratori, potrebbe indicare l'esistenza di forme primitive di allevamento e agricoltura per sostenerli.
Indice
Le origini di Göbekli Tepe
Sicuramente, le strutture megalitiche di Göbekli Tepe in Turchia, al confine con la Siria, furono realizzate già a partire dalla metà del X millennio a.C. come un vero e proprio santuario, composto da cerchi di enormi pietre a forma di T, conficcate nel terreno e decorate con dei fregi che non compaiono altrove, nemmeno su quelle appartenenti ad epoche posteriori.
Il mistero del santuario
Il fatto che siano state abbandonate e sepolte per più di 2000 anni, facilita una stima temporale abbastanza precisa perché nel tempo non hanno subito né manomissioni, né aggiunte. Di certo, si tratta del “santuario preistorico” più antico, fino ad ora venuto alla luce. È un sito ancora molto misterioso e da scoprire perché attualmente solo 1/10 è stato scoperto. Questo sito, il cui nome in turco significa “collina tondeggiante”, costituisce un affascinante enigma archeologico.
Ipotesi sull'origine delle comunità
Si pensa, infatti, che solo il passaggio da una vita nomade, di caccia e raccolta, a un’esistenza sedentaria basata su allevamento e agricoltura abbia reso possibile la nascita di vere comunità umane, cementate da riti religiosi collettivi. Tuttavia, il santuario di Göbekli Tepe, che risale a un periodo precedente allo sviluppo dell’agricoltura nella cosiddetta “Mezzaluna Fertile”, mette in discussione questa ipotesi. Forse la molla che spinse i piccoli gruppi dispersi di cacciatori e raccoglitori preistorici ad aggregarsi in comunità organizzate non fu solo la necessità di gestire un’economia agricola, ma il desiderio di celebrare le proprie divinità su scala monumentale. Un cantiere come quello di Göbekli Tepe dovette protrarsi per molti decenni, impiegando centinaia di uomini che costretti a imparare a pianificare un lavoro lungo e complesso, dotandosi delle strutture sociali necessarie.
A quanto pare, dunque, la condivisione di determinate credenze religiose giocò un ruolo fondamentale in quel cambiamento di stili di vita chiamato “rivoluzione neolitica”, anche se oggi gli archeologi preferiscono parlare di un lento e graduale mutamento, piuttosto che di una “rivoluzione”.
Funzione delle pietre
Gli studiosi si sono chiesti che funzione avessero queste pietre. Alcuni sostengono che si tratta di un osservatorio astronomico finalizzato alla calendarizzazione della vita quotidiana. Invece, altri vedrebbero in Göbekli Tepe il giardino dell’Eden di cui parla la Bibbia. Esiste, in effetti, una certa corrispondenza geografica con la descrizione espressa nei versi della Genesi; l’enigmatica statua della genealogia umana, conservata in un museo locale, potrebbe essere un indizio a favore di questa ipotesi. Un fatto sorprendente è che nella zona archeologica in questione non è stata trovata nessuna traccia di abitazione umana. Invece, le grandi pietre alte fra 3 e 6 metri, sono ricche di incisioni. Numerosi animali come anatre, cinghiali, volpi, ma anche dei falli, sono stati rappresentati sui blocchi di pietra che sembrano aver costituito il sostegno di una costruzione circolare da tetto aperto. Al centro sono state rinvenute delle statuette di animali o delle piccole sculture antropomorfiche. Un aspetto assai sorprendente del sito è lo stato di conservazione eccezionale. Infatti, esso non è stato né abbandonato, né distrutto, soltanto seppellito. La mancanza di resti di animali domestici o di elementi che ci possano far pensare ad un’attività agricola, ci fa ragionevolmente supporre che i primi fedeli di Göbekli Tepe fossero cacciatori che qui erano soliti riunirsi sotto gli occhi dei monoliti, rappresentanti gli antenati a cui andavano tutti gli onori del caso. Un’altra assenza incuriosisce gli studiosi: non è presente nessun simbolo femminile. Poiché di solito la femminilità è in rapporto con la fertilità e quindi con la vita, il luogo potrebbe essere stato dedicato alla morte. Questa idea è sostenuta dalla religione di Zoroastro secondo cui sui esponevano i defunti in una zona elevata affinché certi uccelli venissero a cibarsi dei loro resti. D’altra parte intorno al sito sono stati trovati dei resti di volatili, molto simili ai corvi e quindi facenti parte della famiglia degli uccelli dediti a cibarsi delle carogne: una teoria che convaliderebbe il fatto che il tempio sarebbe stato riservato al culto dei morti. Esiste un ulteriore interrogativo: questi uomini cacciatori
Costruzione e organizzazione
E raccoglitori come pianificavano un cantiere così monumentale e impegnativo? Per realizzare il lavoro, essi rispettavano tutta una serie di tappe. Innanzitutto la roccia veniva fatta cedere con l’aiuto del fuoco, poi veniva staccata con delle zappe fatte di una pietra più solida, forze di quarzo. Successivamente, come facevano gli Egizi con le piramidi, i monoliti venivano fatti rotolare su dei bastoni e innanzati con l’aiuto di un piano inclinato. Fra l’altro, in una cava è stato ritrovato u o stele alto 7 metri e di 50 tonnellate non ancora terminato. Gli studiosi, facendo un paragone con i giganti di pietra dell’Isola di Pasqua, hanno calcolato che per eseguire un simile lavoro erano necessari fino a 700 uomini ed è legittimo chiedersi come essi avessero potuto essere nutriti, se l’unica forma attività per la sopravvivenza era la caccia e la raccolta. Da questo è derivata l’ipotesi che in prossimità del cantiere sarebbe esistita una forma primitiva di allevamento e di agricoltura. Al di là di tutte queste supposizioni c’è una certezza: che il sito archeologico di Göbekli Tepe nasconde ancora molti misteri.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza storica delle strutture megalitiche di Göbekli Tepe?
- Quali sono le teorie principali sulla funzione delle pietre di Göbekli Tepe?
- Come venivano costruite le strutture megalitiche di Göbekli Tepe?
- Quali misteri circondano ancora il sito di Göbekli Tepe?
- Quali elementi suggeriscono che Göbekli Tepe fosse un luogo di culto per i morti?
Göbekli Tepe è considerato il "santuario preistorico" più antico scoperto finora, risalente alla metà del X millennio a.C., e mette in discussione l'ipotesi che l'agricoltura sia stata la forza trainante per la formazione delle prime comunità umane.
Alcuni studiosi ipotizzano che le pietre servissero come osservatorio astronomico, mentre altri le collegano al giardino dell'Eden biblico. Tuttavia, la mancanza di simboli femminili e di tracce di abitazioni suggerisce che il sito fosse dedicato al culto dei morti.
Le strutture venivano realizzate seguendo diverse fasi: la roccia veniva indebolita con il fuoco, staccata con zappe di pietra, e i monoliti venivano trasportati su bastoni e sollevati con piani inclinati, richiedendo il lavoro di centinaia di uomini.
Nonostante le scoperte, solo 1/10 del sito è stato esplorato, e rimangono domande su come i costruttori fossero nutriti e se esistesse una forma primitiva di agricoltura o allevamento vicino al cantiere.
L'assenza di simboli femminili e la presenza di resti di volatili simili ai corvi, che si cibano di carogne, supportano l'idea che il sito fosse dedicato al culto dei morti, in linea con pratiche religiose come quelle di Zoroastro.