Fabrizio Del Dongo
Genius
3 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • I graffiti, derivati dal termine "graffiare", sono disegni incisi su superfici dure usando strumenti appuntiti come pietre o punteruoli metallici.
  • Antiche incisioni rupestri del Paleolitico e Neolitico rappresentano la prima forma d'arte dell'umanità, raffigurando animali e scene di vita quotidiana.
  • Le tecniche di pittura rupestre includevano l'uso di pigmenti naturali miscelati con grassi animali o vegetali, applicati con dita o rudimentali pennelli.
  • In Italia, la Valcamonica ospita importanti petroglifi, patrimonio UNESCO, che coprono un periodo di circa 12.000 anni e rappresentano scene di vita e rituali.
  • Questi petroglifi sono composti da ideogrammi che rappresentano idee o concetti, piuttosto che semplici oggetti, e furono scoperti nel 1909.

Indice

  1. Origine e tecnica del graffito
  2. Prime rappresentazioni artistiche
  3. Tecniche di incisione e pittura
  4. Petroglifi della Valcamonica

Origine e tecnica del graffito

Il termine “graffito” deriva da “graffiare”. In generale, si tratta di un disegno inciso su di una superficie, più o meno dura, aiutandosi con una punta acuminata, come una punta più dura a forma di scalpello (un’altra pietra, un pugnale di bronzo o di ferro). La tecnica è quella della “picchiettatura” oppure la raschiatura a graffio che da il nome al termine “graffito”.

Troviamo una prima testimonianza della tecnica del graffito nelle incisioni rupestri preistoriche del Paleolitico superiore e del Neolitico, che, per questo motivo, rappresentano la prima forma d’arte della storia dell’umanità.

Prime rappresentazioni artistiche

Le prime rappresentazioni artistiche prodotte dall’uomo sono piccole figure scolpite nella pietra e, soprattutto, immagini tracciate sulle pareti di caverne e ripari rocciosi. I soggetti sono prevalentemente animali da cacciare (bisonti, cervi, cinghiali, tori, cavalli) e anche specie oggi estinte come i mammut, e animali selvaggi (leoni, lupi, orsi), talora immagini di cacciatori o figure femminili dalla caratteristica pinguedine.

Tecniche di incisione e pittura

Le immagini tracciate sulle pareti rocciose sono in genere classificate sulla base delle tecniche di esecuzione: il graffito e la pittura. I graffiti, chiamati anche incisioni rupestri, venivano realizzati incidendo la roccia mediante selci (rocce sedimentarie di particolare durezza) o altre pietre dalla punta acuminata o, più tardi, con punteruoli metallici. Le pitture rupestri, invece, erano create tracciando forme e figure sulla roccia con pigmenti a base di terre o minerali, pestati e amalgamati a grassi animali o sostanze vegetali in grado di assicurarne l’aderenza alle superfici. Dapprima, l’artista incideva oppure dipingeva la linea di contorno della figura, poi procedeva a stendere il colore. Per disegnare i contorni si utilizzava il carboncino nero, ottenuto bruciando la legna. Le campiture di colore erano quasi sempre stese in tonalità calde (rosse, ocra, brune). Per applicare i colori si adoperavano i polpastrelli delle dita, più di rado rudimentali spatole o una sorta di pennello ricavato da peli di animali. Talvolta erano aggiunti anche segni e dettagli a graffito al termine dell’opera di pittura, in una sapiente combinazione delle due tecniche.

Petroglifi della Valcamonica

In Italia, troviamo importanti e numerose testimonianze di petroglifi (= graffiti su pietra) nella Valcamonica, in provincia di Brescia. Patrimonio dell’UNESCO, sono stati realizzati in un arco di tempo di circa 12.000 anni e raffigurano scene di caccia o lotta, riti religiosi, celebrativi, commemorativi o propiziatori e, quindi, figure di animali, cacciatori, guerrieri, ma anche di contadini, con i primi carri e aratri, e capanne (tra cui le prime palafitte). Alcune figure sono state disegnate in modo sovrapposto, senza un ordine prestabilito; altre, invece, sembra che abbiano una relazione logica fra di loro. Ognuna di essa è assimilabile ad un ideogramma; questo significa che una figura non rappresenta un oggetto in sé, ma un’idea, un concetto. La scoperta di questi graffiti è piuttosto recente, perché risale al 1909.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine del termine "graffito" e come viene realizzato?
  2. Il termine "graffito" deriva da "graffiare" e si riferisce a un disegno inciso su una superficie dura con una punta acuminata, utilizzando tecniche come la picchiettatura o la raschiatura a graffio.

  3. Quali sono i soggetti principali delle incisioni rupestri preistoriche?
  4. I soggetti principali delle incisioni rupestri preistoriche includono animali da cacciare come bisonti e cervi, specie estinte come i mammut, animali selvaggi come leoni e orsi, e talvolta cacciatori o figure femminili.

  5. Come venivano realizzate le pitture rupestri e quali materiali venivano utilizzati?
  6. Le pitture rupestri venivano realizzate tracciando forme sulla roccia con pigmenti a base di terre o minerali, amalgamati a grassi animali o sostanze vegetali, utilizzando carboncino per i contorni e tonalità calde per le campiture.

  7. Qual è l'importanza dei petroglifi della Valcamonica e cosa rappresentano?
  8. I petroglifi della Valcamonica, patrimonio dell'UNESCO, sono importanti testimonianze artistiche che raffigurano scene di caccia, lotta, riti religiosi e figure di animali e persone, rappresentando idee e concetti piuttosto che oggetti.

Domande e risposte